I media cinesi rappresentano la voce del Partito comunista cinese in patria e all’estero. Non sorprende perciò che nel corso degli ultimi anni il crescente numero di collaborazioni tra media cinesi e media esteri abbia attirato l’interesse di diversi osservatori internazionali. Ad oggi, in Italia, poca attenzione è stata data alla natura e alle possibili implicazioni degli accordi siglati nel marzo del 2019 dalla Rai e dall’Ansa con le loro controparti cinesi. I due accordi, firmati a margine della visita di stato del Presidente cinese Xi Jinping, offrono lo spunto per analizzare il quadro più ampio di un panorama mediatico italiano sempre più interconnesso con quello cinese. Nonostante l’obiettivo dichiarato da parte di Pechino sia quello di favorire una percezione più favorevole della Cina all’estero, l’impatto che tale sforzo ha finora avuto sull’opinione pubblica italiana è piuttosto limitato.
L’influenza del governo cinese sui media europei
Secondo uno studio del 2018 realizzato dalla Merics di Berlino, gli accordi tra China Daily, quotidiano del partito in lingua inglese, e i principali media internazionali ed europei stanno erodendo la libertà di stampa e la deontologia professionale con contenuti “pubbliredazionali”, ovvero pubblicità commerciali o propagandistiche mascherate da articoli giornalistici