Splendidi Reietti

In Cina, Cultura by Serena Console

La realtà dalle tonalità punk di ‘Splendidi Reietti’ descrive una Cina in chiave pop-underground che spesso viene ignorata e persino negata dalle autorità. Ma la sua esistenza ha trovato manifestazione in questa graphic novel tradotta magistralmente da Martina Caschera e pubblicata in Italia da add editore. China Files l’ha recensita per voi.

 

“Ripenso a quando qualche mese prima avevamo fatto sesso per la prima volta proprio qui dentro”. Già dalle prime tavole, il lettore della graphic novel “Splendidi Reietti” (add editori, traduzione di Martina Caschera), del misterioso autore cinese Seven, viene trasportato nel mondo di Tian Fushi, giovane studente sui vent’anni che cerca di dare un senso alla sua vita.

In una routine notturna vissuta nella città costiera cinese di Haimen (da qui il titolo originale ‘海门的回声 – Echi di Haimen’), il mondo del protagonista si arricchisce di deliri nichilistici contrassegnati dall’uso dell’alcol e dalla promiscuità per nascondere le debolezze e l’incapacità di trovare il senso dell’esistenza. E anche un senso del proprio posto nel mondo.

Nelle buie stanze, sgangherate, sporche e umide, dove Tian Fushi passa la gran parte del suo tempo, affiorano i ricordi amari di amori finiti e di quelli mai vissuti per l’incapacità di superare il suo narcisismo: Tian Fushi, nelle sue peripezie queer, tenta di fuggire dalla realtà capitalista cinese, ma senza successo. Il suo nichilismo e la sua inettitudine stridono con la visione del giovane cinese proposto dalla società: Tian Fushi non è un lavoratore proiettato sui bisogni della comunità e della famiglia, ma è un ragazzo single, gay e senza progetti. E’ un giovane che vive una sua realtà, fatta di ambizioni artistiche irrealizzate e collezione di fallimenti. E così il fumo di tante sigarette, le fusioni di due – o più – corpi in uno solo e le visioni di film porno e tv diventano i riempitivi delle lunghe giornate del protagonista per evitare di fare i conti con la solitudine. “Forse tutti gli esseri dotati di coscienza hanno bisogno di qualcuno a cui affidarsi: la solitudine può davvero distruggere la volontà di chiunque”, riflette Tian Fushi dopo aver visto il film ‘Happy sul Bajiashan’ di Zhang Jiarong (chiaro riferimento alla pellicola ‘Happy Together’ del regista hongkonghese Wong Kar Wai). L’autore ha così posto l’accento sull’incapacità di Tian Fushi di accettare la fine di una storia d’amore – e la conseguente consapevolezza di fare i conti con gli sbagli del passato per iniziare ad affrontare il presente – tanto da lasciarsi andare e divenire una “montagna di carne”.

Così, questo “splendido reietto” salta da una relazione all’altra, trovando nella fugacità e nel sesso la possibilità di sfuggire a relazioni stabili e desiderate. E soprattutto concrete. “Ho scelto di essere libero e buttarmi nella mischia…online”, dice Tian Fushi, voce narrante di questa graphic fatta di flashback e flashforward, a cui il lettore si aggrappa con fatica. Tian Fushi infatti vive dei bassifondi della città illuminata dai neon dei locali notturni e viene assorbito dai club erotici frequentati da uomini d’affari a caccia di giovani amanti. Luoghi che lui stesso ripudia, ma da cui è dipendente.

La realtà dalle tonalità punk di ‘Splendidi Reietti’ descrive una Cina in chiave pop-underground che spesso viene ignorata e persino negata dalle autorità. Ma la sua esistenza ha trovato manifestazione in questa graphic novel tradotta magistralmente da Martina Caschera. La traduttrice (cinavisual su Instagram) a China Files ha raccontato quanto faticosa sia stata la “missione” di riuscire a rendere scorrevole la lettura dell’opera di Seven ma, al contempo, mantenere la complessità del significato di quello che l’autore racconta. Caschera, già traduttrice di altri testi e fumetti, ha aiutato i lettori italiani inserendo diverse note esplicative per introdurre concetti della società cinese segnata dalla politica del Pcc. “Il testo privo di note – spiega Caschera a China Files – indica come ‘Splendidi Reietti’ sia destinato a un pubblico cinese o a chi conosce lo slang urbano. Anche perché – aggiunge la traduttrice – l’autore rimane sempre a sospeso tra l’ironico e l’ombroso. E lo fa di proposito”.

Questa graphic novel, pubblicata dalla casa editrice add editori – molto impegnata nel proporre titoli cinesi interessanti al pubblico italiano – regala uno spaccato di Cina lontano dagli occhi di chi la ama, soprattutto nel momento storico in cui il Dragone si è chiuso nella sua bolla per contrastare la diffusione della pandemia.

Di Serena Console