Si taglia un dito. Contro la tolleranza zero.

In by Simone

Tagliarsi il dito per aver giustizia. È questa la kafkiana storia di Sun -Zhongjie, diciannovenne originario della provincia della Henan, da poco trasferitosi a Shanghai nella speranza di trovare lavoro e che invece ha dovuto fare i conti con la nuova politica della “tolleranza zero” messa a punto dalla municipalità di Shanghai contro i tassisti illegali. Il fenomeno delle auto private che, sebbene illegalmente, diventano dei taxi e per 10 yuan (1 euro circa) o qualcosa di più, danno un passaggio a qualcuno, è una pratica comune a tutte le città cinesi. Una pratica poco gradita alle autorità della città della Perla d’Oriente, la torre che domina lo skyline del Pudong, il quartiere commerciale di Shanghai, che per porre fine al fenomeno hanno attivato una speciale squadra per il controllo del traffico. Come tutto questo è legato al giovane Sun? Trovato impiego come autista per una ditta di costruzioni Sun ha avuto la malaugurata idea di dare un passaggio ad un autostoppista rivelatosi poi essere un agente della polizia. Prima che il giovane potesse rifiutare i 10 yuan offerti dal passeggero per il “servizio”, il giovane si è ritrovato con le manette ai polsi e l’accusa di essere un tassista illegale, il suo furgoncino è stato sequestrato e lui costretto a pagare una multa di 10 mila yuan.

La nuova strategia della municipalità di Shanghai per accalappiare i tassisti abusivi utilizzando finti autostoppisti (ora noti in rete con il termine di “ami”) si è pero scontrata con la tenacia di Sun il quale, per professare la sua innocenza, ha preferito tagliarsi un dito della mano piuttosto che abbassare la testa davanti ai soprusi dei poliziotti. Una scelta immediatamente rimbalzata sulla rete scatenando la protesta online contro le forze dell’ordine. Una protesta tale da convincere le autorità cittadine a confermare l’accaduto,  lanciare un’inchiesta interna e rivedere le linee guida della campagna anti-tassisti.

Il giro di vite contro i “taxi neri”, così vengono definiti gli abusivi, ha avuto inizio nel 2000, in corrispondenza con lo sviluppo del trasporto pubblico in molte città cinesi. Ogni anno sono oltre 50 mila i taxi abusivi sanzionati dalle autorità con multe che variano dai 2000 ai 50 mila yuan.

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