Dalla propaganda anti-giapponese negli anni Trenta del secolo scorso alle battaglie ambientaliste di oggi. Sanmao, l’eroe “politicamente corretto” dei fumetti cinesi nato dalla fantasia del disegnatore Zhang Leping, ha aggiornato le sue battaglie al passo con i tempi e riflette i cambiamenti nella società cinese. Nella terza serie di cartoni animati a lui dedicati, in onda sulla televisione di Stato ‘CCTV’, il popolare personaggio volerà assieme ai suoi compagni in un mondo immaginario dove dovrà affrontare demoni decisi a trasformare la Terra in un deserto. Una scelta che, secondo gli autori, va incontro alla crescente attenzione dei cinesi verso le tematiche ambientali e permette di trattare un tema “edificante” adatto a i bambini.
Le strisce originali raccontavano invece la storia di un povero orfano costretto ad arrangiarsi nella Shanghai degli anni precedenti la rivoluzione del 1949 e la fondazione della Nuova Cina. Le storie erano basate sulle esperienze dell’autore, nato nel 1910: erano uno spaccato della vita delle fasce più povere della società negli anni dell’occupazione giapponese della Cina e della Seconda Guerra Mondiale. “Per molti Sanmao è ancora quel povero orfano”, ha spiegato al ‘China Daily’, Zhang Rongrong, figlio dell’autore, in occasione del settantesimo anniversario della nascita del personaggio, “Sebbene abbia sempre lo stesso aspetto è però cresciuto. Non è più un affamato senzatetto, ma uno studente forte e intelligente del XXI secolo”.
Il personaggio, che prende il nome dai tre ciuffetti di capelli (‘san mao’ in cinese) che gli spuntano da una testa pelata, ebbe immediatamente un grande successo, paragonabile a quello avuto in Occidente dal personaggio di Tin Tin, cui assomiglia anche fisicamente, nato dalla fantasia di Hergé. In oltre settantanni le sue storie hanno preso varie forme dai cartoni animati, al teatro delle marionette, dai film con attori in carne e ossa ai videogiochi.
“Se Zhang Leping fosse ancora vivo, molto probabilmente avrebbe scritto storie molto più forti e molto più belle”, ha detto a ‘Radio Free Asia’ un ex redattore della CCTV noto soltanto con il cognome, Liang. “Tutti sano che quella è anche la realtà di oggi. Se dovessimo raccontare alcune delle storie emerse in questi anni sarebbero molto più estreme di quelle di Sanmao. La sua forza non era soltanto riuscire a fare dei bei disegni, ma soprattutto poggiarsi su discorsi realistici”.
La realizzazione della nuova serie è coincisa anche con il centenario della nascita di Zhang Leiping, morto nel 1992 e considerato il padre del fumetto cinese. “Originariamente rappresentava i mali della vecchia società”, ha aggiunto Liang, “oggi tutto ruota intorno ai soldi e anche alla CCTV interessa il denaro”.
[Anche su NTNN]