Le nuove vie per lo sviluppo della Cina, il giro di vite sui rumor che si diffondono tra i microblogger. E poi, l’allarme smog che colpisce la capitale, l’anniversario delle proteste antigiapponesi per le isole Senkaku/Diaoyu. E come ogni settimana la vignetta di Crazy Crab e la foto di Zaijietou. Buon weekend da China Files.
La traduzione su Caratteri Cinesi
Lunedì 9 settembre: Urbanizzazione "a misura d’uomo"
Un’urbanizzazione incentrata sull’uomo, che punti a eliminare il discrimine sociale che già oggi incide fortemente sull’andamento dell’economia cinese. Il "demiurgo" Li Keqiang chiarirà la sua strategia di riforme entro fine anno. Intanto i media rilanciano. E chiedono fortemente al governo di non ripetere gli errori del passato.
Martedì 10 settembre: Fino a tre anni per un post "sospetto"
Vita dura per i netizens cinesi. Da oggi chi condividerà informazioni considerate false o contrarie all’interesse nazionale, saranno puniti con tre anni di prigione se i loro post verranno condivisi fino a 500 volte. Quella in corso sulla rete è una vera e propria battaglia tra le autorità e l’opinione pubblica. Una battaglia sull’ideologia, che si combatte al grido: "libertà significa ordine".
Mercoledì 11 settembre: Settembre allo smog si arrende
Ritorna puntuale come ogni autunno l’allarme smog. L’aria della capitale cinese è infestata da 900mila tonnellate di gas inquinanti, scaricate da oltre 5 milioni di veicoli. Ora il governo promette di agire con un apposito piano anti-smog. Intanto iniziano a diffondersi le navette aziendali con wi-fi e posto prenotato. Ma i trasporti pubblici rimangono carenti.
Giovedì 12 settembre: Senkaku/Diaoyu, un anno dopo
Un anno fa, il Giappone comprava dal loro proprietario le isole Senkaku/Diaoyu, suscitando le reazioni irritate di Pechino. Oggi il conflitto sembra essersi insabbiato. E intanto il Global Times, quotidiano in lingua inglese molto vicino ai vertici del Pcc, scrive che dalla attuale situazione di stallo è la Cina a trarre vantaggio.
Venerdì 13 settembre: "Rumor" online, ecco i censori ventenni
Li Keqiang dal vertice di Davos, ospitato a Dalian, nel Nordest della Cina, promette più occupazione nel terziario, convertibilità dello yuan e pugno di ferro contro l’inquinamento. Intanto continua la campagna anticorruzione e contro chi online pubblica informazioni "false". Ma chi sono i veri artefici della censura online?