Rassegna settimanale dei media cinesi

In by Gabriele Battaglia

Come funziona la propaganda cinese; le nuove regole sulle pubblicazioni online oltre muraglia. Cina e Usa verso nuove sanzioni contro la Corea del Nord. Il mistero dei miliardari scomparsi in Cina e la sorveglianza da parte della banca centrale cinese. Con la consueta copertina di Zaijietou. Buon weekend! 

Lunedì 22 febbraio: Le parole proibite della propaganda istituzionale cinese di Aris Teon

Da qualche mese sono in vigore nella Repubblica popolare le nuove linee guida per la redazione di notizie e comunicati ufficiali relativi a Hong Kong, Macao, Taiwan e alcuni territori contesi del Mar cinese meridionale. L’utilizzo delle parole, per il governo di Pechino, è uno strumento sottile e affilato, fondamentale per descrivere una «realtà» aderente all’ideologia del Partito, in contrasto con lo status effettivo di territori effettivamente indipendenti, ma considerati dalla Repubblica popolare come parte integrante dell’ «Unica Cina».

Mercoledì 24 febbraio: Le nuove regole per l’internet cinese di Simone Pieranni 

La Cina ha rilasciato nuove regole per la pubblicazione di contenuti (ma anche video, giochi, ecc.) online. Si tratta di una nuova manovra di controllo su quanto viene diffuso in rete. Benché ancora nebulosa in molti dei suoi punti, il nuovo regolamento va verso il concetto di «sovranità della rete» come inteso da Pechino: un internet totalmente a disposizione della propaganda, senza alcuna critica nei confronti del Partito.

Giovedì 25 febbraio: Cina e Usa verso le sanzioni a Pyongyang di Gabriele Battaglia 

L’incontro di Washington si conclude con un’intesa di massima sulle sanzioni. L’intento è quello di riportare la Corea del Nord al tavolo dei colloqui a sei. John Kerry apre alla possibilità di sancire la pace definitiva dopo il conflitto del 1950-53, a patto che Pyongyang accetti la denuclearizzazione della penisola.

Venerdì 26 febbraio: Il mistero dei miliardari scomparsi in Cina di Gabriele Battaglia

Il caso più strano è stato quello di Guo Guangchang, il magnate di Fosun, sparito e poi ricomparso a New York. Quello più tragico, ha riguardato invece Xu Ming, fondatore del Dalian Group, morto in carcere. Sembra che negli ultimi mesi, diversi miliardari cinesi siano finiti nel mirino delle autorità. Si punta a far pulizia nel mondo degli affari?

Venerdì 26 febbraio: La Banca centrale cinese vuole tutta la vigilanza di Andrea Pira 

Con un articolo su Caixin, il ricercatore Bu Yongxiang rilancia l’ipotesi di accorpare sotto la banca centrale tutti gli organismi di vigilanza sui mercati finanziari. Un modo per coordinare al meglio l’attività delle diverse autorità.