Rassegna settimanale dei media asiatici

In by Simone

I recenti scandali di governo in Giappone sono nuovo argomento per la "cultura della vergogna". I padri della patria indiani e il loro valore. Lo scandalo evasione in India e la passione per l’oro. La reazione della destra sudcoreana alla tragedia del traghetto Sewol. Buon weekend. Lunedì, 27 ottobre: Giappone – Mostrare vergogna, al momento giusto
Le recenti dimissioni di due ministre del governo Abe hanno sottolineato, nuovamente, un fenomeno peculiare giapponese del "mostrare vergogna" in pubblico. Una "cultura della vergogna" che, secondo l’antropologa Ruth Benedict, viene instillata nei giapponesi fin dall’infanzia per rafforzare le strutture di controllo sociale.

Martedì, 28 ottobre: India – Padri della Patria: un album di figurine vuote
Qualche giorno fa ho letto un bel pezzo di Shivam Ji pubblicato su Scroll.in, si intitola "Perché è così semplice per Modi appropriarsi di icone a lui opposte (e perché gli indiani comprano il Mein Kampf)" e mi sono frullati per la testa un po’ di ragionamenti.

Mercoledì, 29 ottobre: India – Fuori i nomi degli evasori milionari

Il governo indiano inizia a fare i nomi dei sospetti evasori fiscali milionari con denaro depositato in Svizzera. Il tema dei "black money" nel paese è particolarmente sentito, legato indissolubilmente con un’idea di politica arraffona e criminale di cui la dinastia Gandhi, per molti, è l’esempio per antonomasia.

Giovedì, 30 ottobre: Corea del Sud – Sewol, chi protesta "è di sinistra"
Lavoratori e figli di lavoratori che arrivano dalle periferie. L’estrazione sociale delle vittime del naufragio del Sewol, quasi 300, e dei loro familiari porta i conservatori più radicali e le destre ad associarli con la sinistra. E l’insofferenza verso le continue proteste, definite "antipatriottiche", sale.

Venerdì, 31 ottobre: India – Passione per l’oro e il contrabbando
Gli indiani adorano l’oro. Matrimoni, nascite e festività non sono davvero tali se non sono suggellate da un ninnolo dorato: un bracciale, una collana, degli orecchini, un anello, un portachiavi, un fermacarte. Qualsiasi cosa, basta che sia d’oro. Una passione che va al di là delle classi sociali, coinvolgendo anche le persone meno abbienti.

[Foto: Street food. Credit: Matteo Miavaldi]