Un film mette sotto accusa il più grande gruppo industriale sudcoreano, mentre i dati dicono che l’economia del Paese è in mano ai conglomerati. L’internazionalizzazione della vicenda marò in attesa della decisione della Corte suprema Il risultato delle elezioni a Tokyo. Con le foto del progetto Nimble Fingers. Buon weekend. Lunedì, 10 febbraio: Corea del Sud – Film denuncia contro i conglomerati
Operai che si ammalano per le condizioni di lavoro nel maggior gruppo industriale del Paese e un regista che con fondi privati e, per un quarto, con il crowdfundig raccoglie i finanziamenti per un film di denuncia. Sono gli elementi di Another Promise, da giovedì scorso nelle sale sudcoreane.
Martedì, 11 febbraio: India – Scontro sulla legge anti pirateria per i marò
La Corte suprema ha rimandato nuovamente il giudizio finale su quale legge ammettere nel procedimento penale contro i due fucilieri di Marina. L’accusa vuole applicare il Sua act anti pirateria e l’Italia, anche se la pena di morte è finalmente e ufficialmente fuori discussione, ha intenzione di opporsi con forza.
Mercoledì, 12 febbraio: Giappone – Elezioni Tokyo, vince il candidato machista
Il boicottaggio del sesso di un gruppo di donne non ha impedito a Yoichi Masuzoe di trionfare alle elezioni per il governatore di Tokyo. Un risultato non scontato, ma schiacciante: oltre 2 milioni di voti, più della somma dei due avversari più quotati. Merito di una campagna incentrata su welfare e Olimpiadi.
Giovedì, 13 febbraio: Corea del Sud – La repubblica dei conglomerati
I grandi conglomerati dominano l’economia sudcoreana. Da sole, Samsung e Hyundai contribuiscono al 35 per cento del Pil nazionale. Ogni scossone dei due giganti o delle altre grandi chaebol è quindi un rischio per il sistema.
Venerdì, 14 febbraio: India – Caso Enrica Lexie: alleati cercasi
La pressione diplomatica italiana sull’India si sta intensificando, forte del sostegno dell’Unione europea e della Nato. Il grande assente rimane però l’Onu, che preferisce considerare il caso marò una questione bilaterale tra Roma e Delhi. Anche perché la liceità delle attività militari italiane in India è tutta da provare.