Rassegna settimanale dei media asiatici

In by Simone

La settimana si apre e si chiude con il Pakistan, dove le elezioni hanno sancito il ritorno di Nawaz Sharif al governo, ma il Paese è ancora sull’orlo del baratro. Annie Zaidi parla di nudità in India e ancora le radio in Corea del Nord e le condizioni dei rohingya in Myanmar. Buon weekend.
Lunedì 13 maggio: Elezioni in Pakistan – Il ritorno della "tigre" Nawaz
La tornata elettorale di sabato scorso ha visto il ritorno al governo di un veterano della politica pakistana: Nawaz Sharif. Sarà a capo di un governo politico, il primo a succedere a un altro governo non militare. E da oggi dovrà far fronte alla crisi economica e alla violenza politico-religiosa dilagante nel Paese.

Martedì 14 maggio: La mia India – Umiliati e nudi
Nudità in India significa vergogna. Nudità significa umiliazione e paura. Dalle punizioni ai bambini delle scuole primarie, alla sospensione di un giovane del partito del Congress, alla condizione delle donne indiane. L’abitudine a vergognarsi del proprio corpo tra gli indiani è dura a morire, scrive Annie Zaidi.

Mercoledì 15 maggio: Corea del Nord – Lo spirito della radio
A Nord del 38esimo parallelo le notizie dal mondo fuori dalla cortina di bambù arrivano con la radio. Nonstante l’afflusso di chiavette usb e altri mezzi le onde corte restano il canale migliore e più sicuro per fare contro-informazione, contro-propaganda e sfuggire alla retorica del regime dei Kim.

Giovedì 16 maggio: Myanmar – Il popolo più perseguitato
Il governo birmano sembra immobile davanti alla vicenda dei rohingya. Nel 2014 il Paese terrà il primo censimento in 30 anni e la questione della cittadinanza alla minoranza perseguitata e non riconosciuta si ripresenterà. Mentre nonostante le violenze, la comunità internazionale vede progressi.

Venerdì 17 maggio: Pakistan – Il profeta della guerra santa
La relazione tra Stato, servizi e terrorismo in Pakistan è, per usare un eufemismo, confusa. Lo ricorda la Lashkar-i-Toiba, un problema internazionale come Al Qaida che soltanto Islamabad non riconosce. China Files vi regala un brano di Apocalisse Pakistan (per gentile concessione dell’editore Memori).

[Foto Kharakhorin, monastero buddhista di Erdene Zuu, Mongolia. Credit: Gabriele Battaglia ]