Produci, consuma, crepa

In by Simone

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In Europa in tempi passati si diceva: il lavoro nobilita l’uomo; in Italia in tempi un po’ più moderni si diceva: lavora, produci, crepa; in Cina in tempi passati ed in tempi moderni la parola d’ordine era ed è sempre la stessa: lavora! Non interessa come, dove, quando con quali garanzie, con quale stipendio, con o senza la sicurezza di non perdere la vita o rimanere invalido, l’importante per il singolo e per la società è che tutti lavorino o, in alcuni casi, si tengano perlomeno occupati. L’ozium latino non è visto certo di buon occhio nella RPC. Operai che costruiscono grattacieli facendo i funamboli e saltano da un palo di bambù all’altro senza nessuna cintura o calzatura speciale, persone che saldano o tranciano tubi di ferro per terra in ginocchio o persone che demoliscono interi palazzi con una mazzetta, sono la consuetudine in Cina. Certe volte viene da chiedersi chi ha ordinato a queste persone di pulire i vetri di un grattacielo con la spugna, seduti su una tavola, che sarà sì e no venti centimetri per sessanta, assicurata da due corde tremendamente sottili. Si può provare a domandarselo, ma il lavoratore tipo darà come risposta un disarmante: perché?! Cosa c’è di strano? Allora l’unica cosa da fare è ritornare sui propri passi senza alzare lo sguardo, sperando di non assistere ad una tragedia, o tentare, per i più audaci, ad intraprendere la sfortunata via sindacale. La Cina è vero che sta andando lontano, ma non sempre: a mio avviso, è più importante il fine del mezzo.