Prendi i soldi e scappa

In by Simone

(In collaborazione con AGICHINA24) Non è solo il titolo di un celebre film di Woody Allen, ma anche il sogno di molti funzionari del Partito comunista cinese. Il numero dei dirigenti in fuga con il "malloppo" – infatti – è impressionante.  Secondo un calcolo del settimanale China Economic Weekly, nell’arco di un periodo di dodici anni, le autorità hanno bloccato ben 18.487 funzionari in fuga. Erano tutti a un passo dalla libertà, in attesa di un volo che li avrebbe portati negli Usa, in Europa, Australia, Canada, Malaysia, Thailandia o a Singapore, luoghi dove ritirarsi a vita privata senza preavviso, e con un’ottima disponibilità finanziaria.

Non sono solo politici: in molti casi si tratta di dirigenti di aziende statali, oggetto di critiche sempre più accese per la scarsa efficienza. Ma le statistiche su quelli che invece ce l’hanno fatta e adesso si godono le fortune accumulate illegalmente, restano in massima parte ignote. I cinesi li chiamano "luo gan", i "funzionari nudi", definizione che indica quei dirigenti che spediscono moglie, figli e patrimoni all’estero, in attesa del momento propizio per la fuga. In media, secondo il settimanale cinese, si tratta di funzionari ultra-cinquantenni in procinto di andare in pensione, che negli anni di servizio hanno accumulato per vie illecite patrimoni che si aggirano intorno ai 13 milioni di dollari.

Secondo una stima resa pubblica lo scorso anno dalla People’s Bank of China, la banca centrale cinese, nel periodo compreso tra la metà degli anni Novanta e il 2008 la somma sottratta dai “funzionari nudi” ammonta a circa 800 miliardi di yuan (99,8 miliardi di euro al cambio attuale).

Tra le mete più agognate ci sono gli Usa, in particolare la contea di Los Angeles: è il caso di Zhang Shuguang, ex ingegnere capo al Ministero delle Ferrovie, che nei dintorni della città degli Angeli ha acquistato una villa da 840mila dollari. "L.A. è un porto sicuro per questo tipo di persone” dichiara al Los Angeles Times Joaquin Lim, per lungo tempo consigliere comunale nei dintorni di Los Angeles, che ha incontrato Zhang alcuni anni fa. “Mandano moglie e figli all’estero e loro continuano a lavorare in Cina. Vogliono trasferire i patrimoni illeciti all’estero e tenere la loro identità nascosta fino al momento giusto per la fuga".

Un altro rapporto, stilato da Global Financial Integrity, istituto di Washington che si occupa di reati finanziari, indica che la Cina detiene il non invidiabile record dei patrimoni sottratti: l’istituto calcola che solo nel periodo 2000-2009 i funzionari cinesi siano riusciti a nascondere all’estero ben 2700 miliardi di dollari.

Zhang Shuguang è stato licenziato nel marzo 2011, poco dopo l’arresto dell’allora ministro delle Ferrovie, Liu Zhijun, accusato di corruzione. Zhang era uno dei dirigenti che lavorava allo sviluppo dei bullet-trains, i treni ad alta velocità, che possono superare i 400 chilometri orari. L’accusa, per lui, è quella di "serie violazioni disciplinari", la stessa in cui era incappato Bo Xilai, l’ex leader di Chongqing sospeso da tutte le cariche a livello nazionale il 10 aprile scorso, dopo l’arresto della moglie, Gu Kailai, accusata di coinvolgimento nell’omicidio del businessman britannico Neil Heywood.

Secondo un’inchiesta condotta dall’agenzia di stampa Bloomberg, attraverso un intreccio di società offshore e falsi nomi riconducibili a membri della sua famiglia, Bo Xilai aveva nascosto al fisco cinese, circa 162 milioni di dollari.

"Il grande problema – spiega He Jiahong, esperto di corruzione presso l’Università del Popolo di Pechino – è che questi funzionari stanno perdendo fiducia nel governo centrale. Si occupano solo della loro famiglia e non della Cina". I leader cinesi si spostano all’estero con relativa facilità ormai da diversi anni. Fino agli anni Ottanta era difficile ottenere un passaporto:il governo sospendeva i documenti proprio nel timore che i dirigenti fuggissero. Oggi, spesso, gli alti funzionari hanno due passaporti: il primo è personale, mentre il secondo viene impiegato per le missioni ufficiali all’estero.

"E’ un fenomeno molto difficile da controllare per il governo, -continua He- perché anche se venisse confiscato il passaporto ufficiale, un dirigente ha sempre il passaporto personale di riserva". Il governo proibisce di trasferire all’estero una somma superiore ai 50mila dollari all’anno, ma spesso il divieto viene aggirato attraverso il riciclaggio di denaro dei casino di Macao. Il metodo più usato è quello di creare una finta società d’import nella capitale asiatica del gioco d’azzardo, per produrre false fatturazioni e gonfiare i bilanci. “Stando ai documenti, migliaia di miliardi di dollari riciclati attraverso fatture commerciali attraversano i confini cinesi ogni anno", dichiara Victor Shih, esperto di politica economica alla Northwest University dell’Illinois.

[Foto Credit:  http://howtobuygoldoffshore.com/corruption-in-china/]