Più censura per Sina Weibo

In by Simone

Sina Weibo dovrà seguire un "codice di condotta" che elenca vaghi divieti da rispettare per gli utenti. Chi sgarra perde punti, e arrivati a zero l’account viene cancellato. Si tratta di un’altra restrizione, forse in vista del cambio di leadership a ottobre. E al web cinese non è piaciuta per niente. Sina Weibo, il “Twitter cinese”, è il più famoso servizio di micro blogging della Cina. L’anonimato e la censura – all’inizio non troppo soffocante – ne hanno fatto una piazza di discussione relativamente libera. Negli ultimi tempi, però, le restrizioni continuano ad aumentare.

Sina Corporation, l’azienda che gestisce Weibo, ha recentemente introdotto un “codice di condotta” che secondo molti sarebbe un passo avanti verso la fine della libertà online per i cinesi.

Chi pubblicherà un post sul Twitter cinese – scrive il South China Morning Post – non potrà infatti riportare informazioni “contrarie ai principi della Costituzione, che danneggino l’unità nazionale, che rendano pubblici segreti di stato o informazioni false”.

Sina Weibo ha anche introdotto un sistema di controllo basato su punteggi per controllare che il regolamento venga rispettato. Ogni utente riceverà 80 punti, che saranno progressivamente eliminati per ogni violazione. Giunti a zero l’account verrà cancellato.

Come riporta il quotidiano di Hong Kong, però, in caso di violazione “l’azienda non ha specificato quanti punti potrebbero essere persi da un utente”.

Gli utenti cinesi ricorrono spesso a dei trucchi per aggirare la censura. Invece di scrivere un nome, ad esempio, viene utilizzato un codice noto ai blogger, oppure accade spesso che la parola possa essere storpiata senza alterarne la riconoscibilità.

Il South China Morning Post spiega però come “ora i contratti puniranno questa tattica. Per esempio, per sfuggire alla censura, i blogger erano soliti riferirsi all’artista dissidente Ai Weiwei utilizzando i caratteri che significano ‘amore per il futuro’, un omonimo del suo nome. Con le nuove regole questo trucco verrà punito”.

Agli utenti cinesi la notizia non è piaciuta per nulla e il codice è stato accolto da accuse di censura. “Molti utenti hanno detto che le restrizioni sono intese ad imbavagliare le chat,anonime e spesso feroci, in un Paese dove internet offre una delle rare occasioni per avere una discussione libera” ha scritto il quotidiano di Hong Kong.

Intervistato dal South China Morning Post, un importante utente del Twitter cinese (parlando a condizione di anonimato) avrebbe dichiarato che questa misura “conferisce a Sina una base più solida per espandere le restrizioni su qualsiasi cosa venga considerata un’informazione sensibile”.

E avrebbe aggiunto che “la definizione di cosa viene considerato sensibile è sempre stata approssimativa e continua ad allargarsi di giorno in giorno”.

Il South China Morning Post ha collegato esplicitamente questo il giro di vite della censura online con il cambio della leadership del prossimo autunno, quando verranno nominati un nuovo primo ministro e un nuovo presidente, e ricorda che “a dimostrazione di quanto il tema sia scottante per il Partito comunista, la censura ha bloccato tutte le ricerche online che contengano il nome di Bo Xilai, l’ex segretario di Partito di Chongqing cacciato dal Comitato centrale del Partito”.

Il caso di Bo aveva infatti scatenato i blogger cinesi, con un susseguirsi di voci su internet, incluse quelle riguardanti un colpo di Stato – mai avvenuto – a Pechino.

La risposta delle autorità in quel caso fu la repressione del dissenso online, con la chiusura di diversi siti e la detenzione di chi si era esposto eccessivamente.

* Michele Penna è nato il 27 novembre 1987. Nel 2009 si laurea in Scienze della Comunicazione e delle Relazioni Istituzionali con una tesi sulle riforme economiche nella Cina degli anni ‘80-’90. L’anno seguente si trasferisce a Pechino dove studia lingua cinese e frequenta un master in relazioni internazionali presso l’Università di Pechino. Collabora con Il Caffè Geopolitico, per il quale scrive di politica asiatica.

[Scritto per Lettera 43; Foto Credits: whatsonxiamen.com]