Il problema dei rapimenti dei bambini cinesi è piuttosto noto: da tempo il governo spinge per azioni esemplari affinché vengano sgominate le bande dedite a tale attività. Alcuni giorni fa il linciaggio di uomini sospettati di essere rapitori di bambini, con la morte di uno di essi, ha riportato d’attualità un problema che da molti anni suscita preoccupazione nella socialità cinese. I fatti della scuola elementare di Yuhuan dimostrano la paura dei genitori: un uomo è morto a causa di un sospetto verificatosi poi completamente falso.
Il Governo da tempo sfodera numeri e azioni di polizia per dimostrare la propria attività contro questo traffico: nel solo 2009 sarebbero oltre 2000 i bambini recuperati dalle mani dei sequestratori. Specie i maschi sono vittime dei sequestri, per essere venduti alle coppie desiderose di avere un figlio maschio e non femmina. Oppure sono usati come schiavi in fabbriche o luoghi ameni, in cui vengono praticate attività spesso illegali.
Da qualche giorno il governo cinese ha attivato anche una pagina web dove campeggiano le foto dei bambini che ancora non sono stati ritrovati: è la prima volta che questo avviene in Cina, a sottolineare la gravità del fenomeno. Insieme alle foto dei bambini ancora da trovare vengono fornite le cifre agghiaccianti di quelli recuperati, anche se mancano completamente informazioni circa le modalità e i luoghi di ritrovamento.
Nel gennaio di quest’anno era stata sgominata una banda nel sud cinese, trovata in possesso di 5 bambini pronti per essere venduti. Il prezzo oscillava tra gli 800 e i 3500 euro.