Okinawa – Il business dei terreni a uso militare

In by Gabriele Battaglia

il 23 giugno Okinawa ha celebrato il 70esimo giorno della memoria della battaglia di Okinawa. Ma non è stata un’occasione di festa. Le storture causate dalla presenza delle basi americane divide ancora oggi Okinawa dal resto dell’arcipelago giapponese e scava solchi nella stessa popolazione locale. La prima parte di un lungo reportage del settimanale giapponese Aera.C’è un muro invisibile che divide l’uno dall’altro gli abitanti di Okinawa. È la barriera che separa chi è proprietario di terreni ad uso militare e chi non lo è. In altre parole, chi “ha” e chi “no”.

I proprietari di terreni ad uso militare ci sono anche in altre zone del Giappone. Ma ciò che distingue Okinawa dal resto è che qui la categoria conta circa 40mila persone. Facendo un calcolo approssimativo, immaginando che per ogni famiglia ci siano 4 persone, si arriva a 160 mila, e includendo anche i parenti, a Okinawa su una popolazione totale di 1,4 milioni, risiedono tra le 200 e le 300 mila persone con i genitori o qualche parente nel business dei terreni ad uso militare.

Il 74 per cento delle basi militari americane su territorio giapponese si concentrano a Okinawa. Questa rappresenta appena lo 0,6 per cento della superficie totale del Giappone. Le basi occupano il 18 per cento dell’isola principale dell’arcipelago di Okinawa, un’area totale di 2 milioni 300 mila chilometri quadrati. Non sorprende che il numero di proprietari terrieri sia così alto. Allo stesso tempo, però, essi cercano di celare il più possibile la propria identità. Le voci su quel tale che possiede terreni e su quel tal altro che vive di affitti si diffondono fino negli strati più profondi della società okinawana.

Ichiro Higa del villaggio di Kitanakagusuku, 64 anni, è proprietario di un terreno di sei-settecento metri quadrati ad uso militare nei pressi degli alti comandi della base di Camp Zukeran [o Camp Foster, ndt] al confine tra il suo villaggio e la città di Ginowan. La base è costruita per oltre il 90 per cento su terreni privati. Higa è anche vicepresidente dell’associazione di proprietari di terreni ad uso militare di Kitanakugusuku a cui sono iscritti 1200 proprietari terrieri. Lo incontro alla sede dell’associazione, un ufficio affacciato direttamente sulla base militare.

Higa, in realtà, non ha mai visto il terreno di cui è proprietario. L’ha ereditato dai genitori una trentina di anni fa. Ogni anno percepisce una rendita di 2 mila yen [circa 15 euro] al metro quadro. “È come una percentuale per il disturbo. Non è certo una somma con cui potrei permettermi di vivere senza fare altro”.

Anche se coltivi frutta, la rendita sui terreni è un prezzo politico

Ad aprile di quest’anno sui lotti di terreno non occupati dalla base militare a Kitanakagusuku è sorto l’Aeon mall Okinawa Rycom, un centro commerciale da 220 negozi, il più grande della provincia. Nei weekend fuori dall’edificio si formano lunghe code di automobili. Il proprietario del terreno percepisce da Aeon [una delle principali catene di supermercati giapponesi, ndt] un affitto di poco più alto rispetto agli standard dei terreni ad uso militare. Anche su questo le reazioni degli abitanti locali sono contrastanti.

Penso sia un bene che un terreno come quello dell’Aeon sia stato restituito alla comunità e sviluppato. Ma c’è ancora chi pensa che sarebbe stato meglio se i terreni fossero rimasti all’esercito americano. Se Aeon fallisce qui finisce tutto. Ognuno poi la pensa a modo suo. Ma per me il 70 per cento degli abitanti di qua non vuole la restituzione dei terreni”, spiega Higa.

Higa spiega che gli affitti dei terreni ad uso militare sono stati “mantenuti bassi”. Ma c’è chi la pensa diversamente. Yasuo Kurima, professore emerito della Okinawa International University, denuncia da anni il “male” delle rendite troppo alte su questo tipo di terreni.

“Il prezzo dei terreni registra un calo generale ma il valore dei terreni ad uso militare è aumentato: negli anni ’90 tra il 4 e il 5 per cento e a partire dal 2000 tra l’ 1 e il 2 per cento annuo. La rendita equivale al 6 per cento del prodotto del terreno ma per i terreni ad uso militare equivale al 38 per cento del canone d’affitto. È una cifra che comprende i costi previdenziali, quindi non è una rendita pura. È un prezzo politico”.

Kurima, studioso di agraria, evidenzia che le rendite dei territori ad uso militare superano di gran lunga il fatturato dell’agricoltura di Okinawa. Nel 2013, il ricavato dei terreni ad uso militare (compresi quelli in uso alle Forze di autodifesa giapponesi) ha toccato i 96 miliardi di yen, mentre il settore agricolo ha generato profitto pari ad appena il 40 per cento di quella somma: 38, 8 miliardi di yen. “Per quanto Okinawa investa energie e denaro nell’agricoltura e produca frutta e verdura, chi lavora nel settore primario non potrà mai eguagliare il profitto fatto affittando terreni ad uso militare, senza peraltro alcuna fatica fisica. Il gap tra chi lavora, gli agricoltori, e chi no, i proprietari dei terreni, si è allargato”.

In quelle città e villaggi che hanno una grande quantità di terreni ad uso militare, l’esercito americano è un affittuario a cui essere riconoscenti. Paga a canoni parecchio alti terreni in zone montuose o boschive disabitati e difficili da sviluppare. Per questo motivo alla gran parte delle comunità locali non piace l’idea della restituzione dei terreni all’uso civile. Anche nella stessa Nago, dove gli abitanti si oppongono al trasferimento della base aerea americana di Futenma a Henoko, la restituzione dei terreni ad uso militare non è vista di buon occhio.

La strada statale 58 collega il nord e il sud dell’isola di Okinawa. Qui la conoscono come la “route 58”. La percorriamo per un tratto in macchina. Sul lato opposto della strada rispetto alla nostra direzione di marcia, schiacciato tra le vie d’accesso alle basi dell’esercito americano concentrate nella zona di Kadena, nel centro dell’isola, si scorgono molte insegne di agenzie immobiliari che acquistano terreni ad uso militare.

La verità è che ogni anno il canone dei terreni ad uso militare si alza. Prendendo il caso di Futenma, di cui è stata decisa la restituzione all’uso civile, quarant’anni fa, l’affitto totale era un miliardo di yen, oggi supera i sette. Non c’è investimento più sicuro di questo. Non ci sono tanti posti al mondo dove i terreni ad uso militare vengono scambiati come merci.

Il rafforzamento dell’elite dei proprietari terrieri: la “previsione” degli americani

Secondo Higa, negli ultimi anni il numero delle famiglie che trasferisce la proprietà dei terreni ad uso militare — esentasse fino a un valore di 11 milioni di yen all’anno — a figli o nipoti come donazione in vita è aumentato vertiginosamente. Il rafforzamento dell’élite dei proprietari terrieri, per così dire, continua silenziosamente.

Gli americani ci avevano visto giusto sulla nascita di questa classe, mezzo secolo fa. Nelle loro “linee guida” sui prezzi [stabilite sotto l’autorità Usa che tra il 1952 e il 1972 ha governato l’arcipelago, ndt], gli americani che puntavano ad acquistare i terreni in una sola soluzione, scrivevano quanto segue: “Poiché i proprietari terrieri a cui sono stati requisiti i terreni percepiscono un canone d’affitto equo rispetto al prodotto di tutto il terreno senza nessun costo di forza lavoro, si formerà una comunità di proprietari terrieri".

È il governo giapponese a farsi carico del pagamento dell’affitto dei terreni ad uso militare: è una delle voci di spesa nel “budget di cortesia” [con cui Tokyo e Washington dividono le spese per lo stazionamento delle truppe americano in suolo giapponese ndt]. Il numero dei proprietari terrieri è alto, ogni città e villaggio ha — come succede a Kitanakugusuku — la sua associazione di proprietari che, a sua volta, fa capo alla Federazione delle associazioni dei proprietari di terreni ad uso militare della provincia di Okinawa, comunemente conosciuta come tochiren.

La tochiren è un’associazione dall’enorme influenza politica. Tutti a Okinawa la conoscono. È la principale sostenitrice del Partito liberal democratico di Okinawa, la formazione politica che ha sostenuto alle proprie condizioni lo spostamento delle strutture militari americane a Henoko. Nel 1995 quando la rabbia si diffuse in tutta Okinawa in seguito allo stupro di una dodicenne da parte di un gruppo di militari americani e l’associazione “All Okinawa” iniziò a organizzare manifestazioni, la tochiren si dichiarò non disponibile a partecipare alla mobilitazione. Anche se ora la federazione mostra una posizione nettamente a favore delle basi militari americane, rileggendo la storia dei proprietari di terreni ad uso militare, le cose non sono sempre andate così.

Una formazione politica per alzare i prezzi

Chiediamo un’intervista al presidente della tochiren ma con la scusa dei troppi impegni ci viene rifiutata. Visitiamo allora la sede dell’associazione a Chatan [una cittadina nel centrosud dell’isola di Okinawa ndt]. Qui ci sorprende una mostra fotografica che fa della “lotta contro l’esercito americano” l’orgoglio dell’associazione.

A Okinawa, l’esercito americano ha allargato le proprie basi a suon di “baionette e bulldozer” senza curarsi di cosa ne pensasse della popolazione locale. Questo è successo perché la maggior parte dei terreni su cui sorgono le basi sono privati. All’inizio, si diceva, l’affitto non era più caro di una “bottiglietta di coca-cola”. Ma a metà degli anni cinquanta, la tochiren fece partire un’ “offensiva” in tutta l’isola e ottenne un consistente aumento degli affitti.

La tochiren delle origini era in aperta opposizione alle basi militari. Poi con il passare del tempo ha cambiato carattere diventando favorevole alle basi e con l’ottenimento dell’aumento sugli affitti si è avvicinata alla politica. Nel 2002 viene scoperto un giro di donazioni illegali fatte dai proprietari terrieri sotto falso nome a Muneo Suzuki allora direttore dell’ufficio per lo sviluppo dello Hokkaido e di Okinawa. Poi la stessa cosa sarebbe avvenuta in occasione in occasione della revisione sugli affitti del 2012, spiega un proprietario di terreni ad uso militare.

Per favorire le trattative sull’aumento dei valori dei terreni è stata formata la Lega politica provinciale dei proprietari di terreni ad uso militare. Ho sentito dire poi che i principali proprietari terrieri hanno sborsato una cifra pari a 5 mila yen a testa e hanno fatto donazioni di diversi milioni di yen ai politici.”

Quell’anno la tochiren chiede come già in passato un aumento sugli affitti del 100 per cento. Ma come previsto la richiesta viene rifiutata. Se fosse stata accettata, il carico sulle casse del governo sarebbe ammontato, dicono alcuni esperti, a 180 miliardi di yen.

Negli ultimi tempi, sono sempre più numerosi coloro che anche da un punto di vista economico — soprattutto pensando al caso esemplare del già citato centro commerciale Aeon costruito su terreni in precedenza occupati da una base — vogliono la restituzione dei terreni all’uso civile. Il problema è che, come spiega Kurima, “a cominciare dalla tochiren, le associazioni locali di proprietari terrieri fanno pressione perché vorrebbero che le basi restassero al loro posto” e vedono come un ostacolo l’influenza istituzionale della All Okinawa, spinta dall’attuale governatore della provincia di Okinawa Takeshi Onaga.

Pur divergendo nelle opinioni sugli affitti dei terreni, Kurima e Higa si trovano d’accordo sul fatto che i terreni ad uso militare sono il principale motivo delle divisioni interne alla popolazione di Okinawa. Secondo Higa, “Di fronte agli altri nessuno si confronta sull’entità dell’affitto dei propri terreni. Questi discorsi semplicemente non si fanno. Sul tema dei terreni ad uso militare, la gente preferisce con tutta se stessa non dire niente”. Kurima invece sostiene che “Anche se fa lo stesso lavoro del suo vicino, il proprietario terriero che percepisce diversi affitti si fa costruire una villa, arredata da cima a fondo, ha un’automobile costosa, va spesso in viaggio all’estero. Chi gli sta intorno inizia a invidiarlo, o cercare la sua compagnia. In ogni caso non è un rapporto sincero”.

Il giorno che non ci saranno più proprietari di terreni ad uso militare anche l’esercito americano se ne sarà andato da Okinawa. Quel giorno la spaccatura interna alla società di Okinawa sarà sanata.
 

*Giornalista, è stato corrispondente da Singapore e Taipei per il quotidiano Asahi Shimbun. È responsabile del sito in lingua cinese del quotidiano ed editor per il settimanale AERA. È autore di numerosi libri disponibili solo in giapponese, tra cui un "Diario della campagna di Iraq" (Asahi, 2003) e altri titoli dedicati alla Cina e al cinema di Taiwan.

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[Pubblicato in forma ridotta su Internazionale; foto credit: rt.com]