Oggi in Cina – Via libera ai videogame

In by Gabriele Battaglia

Videogioco libero dopo 14 anni in Cina, con la possibilità per gli investitori stranieri di produrre console a Shanghai. Ipotesi suicidio per il presidente delle ferrovie cinesi, che da tempo soffriva di depressione. La morte del 106enne Run Run Shaw, uno dei più grandi produttori di film di kung fu. L’inquinamento che fa sempre più vittime, l’ipotesi santificazione per un vescovo olandese morto nel 37 mentre proteggeva donne cinesi dagli abusi dei militari giapponesi e lo "shopping" cinese in Gran Bretagna. Via libera ai videogiochi

La Cina ha tolto un divieto che durava da 14 anni nei confronti delle console di videogiochi di produzione straniera, aprendo così un enorme mercato a multinazionale tecnologiche come Microsoft, Nintendo e Sony. Finora era invece fiorito il mercato nero.

Il Consiglio di Stato (il governo) aveva introdotto il divieto nel 2000 a causa degli "effetti nocivi" dei giochi più violenti sulla personalità dei giovani cinesi.
Ora le imprese straniere saranno autorizzate a produrre le console nella zona di libero scambio di Shanghai per poi commercializzarle nel resto della Cina. Nonostante il divieto, il mercato dei videogiochi prolifera da anni oltre Muraglia e si stima che già oggi abbia un valore che si aggira sui 10 miliardi di dollari.

Suicidio ferroviario

Il 53enne Bai Zhongren, presidente della China Railway Group, è morto cadendo da una finestra al quarto piano della sua abitazione. Il comunicato stampa del gigante ferroviario cinese parla di “incidente”, ma i media accreditano l’ipotesi suicidio. Bai soffriva da tempo di depressione.

Alla radice, ci sarebbero i pesanti debiti accumulati dall’azienda, di tale entità che alcune filiali del gruppo faticano a pagare i dipendenti. A fine ottobre 2013, il gruppo possedeva asset per un valore di 626,5 miliardi di yuan, a fronte di debiti per 531,9 miliardi, con un rapporto debito-risparmio dell’85 per cento circa.

La morte di Bai giunge anche mentre è in corso un grande giro di vite che colpisce il ministero delle Ferrovie e le imprese del settore, a causa di trascorsi episodi di corruzione e malaffare, ma China Railway Group non era finora stato coinvolto nelle inchieste.
Il settore ferroviario è di importanza vitale per la Cina, sia per il gigantesco progetto di modernizzare il Paese con l’alta velocità, sia per ragioni di immagine e di commercializzazione all’estero dei treni veloci made in China.

Morte del tycoon del kung-fu

Run Run Shaw, il tycoon miliardario, noto per avere prodotto centinaia di film di kung-fu, è morto all’età di 106 anni. Originario della Cina continentale e trasferitosi in seguito a Hong Kong, Shaw è stato anche co-produttore del film cult di Ridley Scott “Blade Runner”, nel 1982.

Nel loro periodo di massimo splendore, le arti marziali dei film di Shaw erano viste da quasi due milioni di spettatori a settimana, molti dei quali affollavano le sale cinematografiche di proprietà dello stesso Shaw e dei suoi fratelli in tutto il sud-est asiatico. Il suo impero mediatico si estendeva da Hong Kong a Hollywood.
Per almeno un anno mi piacerebbe guardare un vecchio film degli Shaw Brothers al giorno – se non tre”, ha dichiarato una volta Quentin Tarantino, grande estimatore del vecchio Shaw e delle sue produzioni, da cui ha attinto abbondantemente per il ciclo di “Kill Bill”.

Inquinamento killer

"Gli studi della Banca Mondiale, dell’Oms e dell’Accademia cinese per la Pianificazione Ambientale sugli effetti dell’inquinamento atmosferico sulla salute hanno concluso che tra le 350mila e le 500mila persone muoiono prematuramente ogni anno a causa dell’inquinamento dell’aria in Cina”, ha dichiarato Chen Zhu, ministro della Sanità del Paese fino all’anno scorso.

Chen ha aggiunto che l’inquinamento atmosferico è diventato “la quarta maggiore minaccia per la salute del popolo cinese” (dopo le patologie cardiache, i rischi alimentari e il fumo) e che il cancro ai polmoni è “oggi la principale causa di morte per tumori maligni del Paese”.

Santo anti-abusi sessuali

La chiesa cattolica sta valutando la richiesta di beatificare un vescovo olandese che nel 1937 difese donne cinesi dai soldati giapponesi. Si tratta di Frans Schraven, candidato a diventare santo patrono delle vittime di abusi sessuali.
La possibile beatificazione avrebbe un enorme peso simbolico nella infinita guerra di simboli e ragioni contrapposte che vedono Cina e Giappone l’un contro l’altro armati. Frans Wiertz, il vescovo di Roermond in Olanda, ha presentato un dossier al Vaticano chiedendo che Schraven sia beatificato, il passo immediatamente precedente alla santificazione.

Schraven fu ucciso nell’ottobre del 1937 a Zhengding, 200 chilometri a sud di Pechino, dopo essersi contrapposto alle richieste da parte delle truppe giapponesi che volevano ragazze cinesi da spedire nei bordelli i qualità di “donne di conforto” per i militari nipponici.
Circa 5mila persone, tra cui 200 giovani donne, avevano in quella circostanza cercato protezione da Schraven, mentre i giapponesi avanzavano in tutta la Cina.

Storica birreria inglese diventa cinese

Nello shopping a 360 gradi che i capitali cinesi compiono in tutto il mondo, accade anche che un grande “sviluppatore immobiliare” (cioè palazzinaro) del Celeste Impero, acquisti il sito di quella che molti media Uk definiscono “la più antica birreria della Gran Bretagna”.

Greenland Group Holdings ha acquistato il sito della storica Ram Brewery di Wandsworth, a ovest di Londra, che ha un valore di investimento di 600 milioni di sterline e che sarà trasformato in un compound di negozi e abitazioni, anche se – si dice – ospiterà anche un museo della birra.
La birra è stata prodotta in quel luogo ininterrottamente dal XVI secolo e nel 1831 lì è sorta la brewery Young & Co, che ha aperto il pub da cui il birrificio prende il nome. 

[Foto credits: businessinsider.com]