Oggi in Cina – Occupy HK, sgomberata Admiralty

In by Gabriele Battaglia

Dopo quasi due mesi di occupazione la polizia di Hong Kong ha sgomberato alcuni siti della protesta Occupy. Nessuna opposizione ad Admirality, mentre si va verso lo sgombero di Mong Kok. Accordi di libero scambio con l’Australia. Gli arresti ai danni delle "volpi" fuggite all’estero. Qufu e il revival confucianoHONG KONG SGOMBERATA
Dopo quasi due mesi di occupazione, la polizia di Hong Kong ha cominciato a sgomberare i principali siti della protesta. I pochi studenti rimasti a presidiare non si sono opposti ad Admiralty e hanno raccolto le loro cose mentre gli agenti smontavano e barricate. Non è ancora chiaro quando sarà sgomberata l’occupazione di Mong Kok. I manifestanti chiedono elezioni libere per il 2017 quando dovrà essere scelto il nuovo governatore. Pechino ha acconsentito ma insiste sul punto che ci sarà una preselezione dei candidati da parte delle autorità.

ACCORDO DI LIBERO SCAMBIO CINA-AUSTRALIA
Dopo quasi una decade di negoziazioni Cina e Australia si sono accordate su un accordo di libero scambio che entrerà formalmente in vigore dal prossimo anno. Il 95 per cento delle esportazioni australiane verso la Cina sarà esentasse. Tra i beni inclusi carbone e ossido di alluminio. Anche le importazioni dalla Cina non verrà tassato. I due paesi hanno una bilancia di scambi commerciali che sfiora i 106 miliardi di euro.

I RISULTATI DELLA CACCIA ALLA VOLPE
Arrestati 288 uomini sospettati di crimini economici che erano fuggiti all’estero. Le operazioni hanno coinvolto 56 paesi inclusi gli Usa, la Spagna, la Corea del Sud e il Sud Africa. Il governo cinese oggre sconti di pena a chi sceglierà di rimpatriare entro il primo dicembre anche perché alcun dei paesi in questione come gli Usa, il Canada e l’Australia non hanno accordi per l’estradizione verso la Cina. Secondo l’Accademia cinese delle scienze sociali, il più importante think thank del paese, negli ultimi quindici anni sono scappati dalla Cina almeno 18mila funzionari pubblici trasferendo illegalmente all’estero quasi cento miliardi di euro, l’1,4 per cento del pil annuale.

REVIVAL CONFUCIANO
Qufu, città natale di Confucio, sta vivendo una sorta di "febbre del confucianesimo", che ha colpito la città da quando il presidente Xi Jinping ha visitato uno dei suoi istituti lo scorso novembre e si è incontrato con alcuni studiosi confuciani della città. Il governo locale si propone di fornire a ciascuno dei suoi 405 villaggi un docente per insegnare agli abitanti del villaggio la filosofia di Confucio. Il discorso di Xi ha elogiato la cultura tradizionale cinese. Il fatto che lo stesso presidente abbia indicato il confucianesimo come uno strumento per migliorare le pratiche di governo ancora oggi è stato interpretato da molti come un chiari segnale per investirci nuovamente denaro ed energie. 

[Foto credit: bbc.com]