Oggi in Cina – Effetto smog

In by Gabriele Battaglia

Per il sesto giorno consecutivi, i livelli di pm nell’aria sono superiori a 400. La promessa della Cina all’Ucraina: 8 miliardi di aiuti, in cambio di armi e terre. L’Esercito di liberazione punta a far crescere la propria casa d’aste, la Beijing Poly International Auction. Le domande scomode del giudice spagnolo che ha incriminato Hu Jintao alla dirigenza cinese. Smog – Effetti collaterali

Sesto giorno in cui i livelli di pm nella capitale sono superiori a 400. La città è avvolta da una fitta coltre di smog, i netizen hanno cominciato a postare online le immagini delle statue della capitale che indossano mascherine anti smog. Il presidente Xi si fa fotografare in una delle strade più turistiche della capitale senza mascherina.

“Respirare assieme e condividere un destino comune” titolano i media di stato. Nel frattempo i centri di studi della Rpc pubblicano un rapporto che indica che il 15 percento del paese è coperto dallo smog.

Secondo He Dongxian, professore associato dell’Università per l’agricoltura, anche le piante della capitale mostrano segni di rallentamento nel processo di fotosintesi. Se questi effetti si considerano avvenire su larga scala, potrebbero provocare seri danni all’agricoltura, che contribuisce al 10 per cento del pil del paese.

Cina – Ucraina

La Cina aveva promesso 8 miliardi di aiuti all’Ucraina quando l’ex presidente Yanukovych si era recato a Pechino a dicembre scorso. Questi oltre ai dieci già investiti in cambio di armi e terre. L’Ucraina è infatti il quarto esportatore di armi e la prima portaerei cinesi, la Liaoning, è stata costruita proprio qui.

L’Ucraina aveva inoltre firmato un accordo per l’utilizzo del 5 per cento delle sue terre a favore di grano e allevamento di maiali per i cinesi. Questi ultimi si erano impegnati nella costruzione di infrastrutture come autostrade e ponti. Per il momento le massicce manifestazioni ucraine non sono però state censurate nella Rpc.

La casa d’aste dell’Esercito di liberazione

China Poly Group Corporation, una costola dell’Esercito di liberazione che ha fatto fortuna prima vendendo armi ai militari, poi nel settore immobiliare e ora nel mondo dell’arte, metterà sul mercato 330 milioni di dollari in azioni. L’obiettivo è crescere ancora. Beijing Poly International Auction, è già la terza casa d’aste del mondo e nel 2012 ha venduto opere per un miliardo di dollari.

Domande scomode alla leadership cinese

Il giudice spagnolo che ha emesso mandati di arresto per l’ex presidente Hu Jintao e altri 4 importanti ex esponenti di governo per il genocidio tibetano rivolge 48 domande scomode all’ex presidente. Si chiede se lui fosse consapevole che le politiche repressive applicate in Tibet tra il 1988 e il 1992 hanno portato all’uccisione di 450 tibetani, 7mila feriti e 350 scomparsi.

La Corte spagnola è giunta a incriminare i dirigenti cinesi, in base alla possibilità riconosciuta di prendere in considerazione anche i casi internazionali di violazione dei diritti umani, purché ci sia almeno un cittadino spagnolo coinvolto. Sono incriminati l’ex presidente Jiang Zemin e altre sei ex responsabili del Partito comunista e del governo cinese.

In pratica, se Jiang e gli altri dovessero recarsi in Spagna o in qualche Paese che ha un trattato di estradizione con Madrid potrebbero essere arrestati. È opinione unanime che molto difficilmente questo accadrà, ma la vicenda ha comunque valore simbolico per quanto riguarda la questione tibetana.  

[Foto credits: sinosphere.blogs.nytimes.com]