Oggi in Cina – Apec: chiusura con il “botto”

In by Gabriele Battaglia

Il botto per la fine dell’Apec: Cina e Stati Uniti si sono accordati su due questioni fondamentali: clima e escalation militare in estremo oriente. La Cina presenta un nuovo modello di caccia "stealth". Condanna per attività religiose illegali in Xinjiang. APEC: CHIUSURA COL BOTTO CINA-USA
Si è chiuso con il botto, il summit dei leader dell’area Apec, con l’annuncio che Cina e Stati Uniti si sono accordati su due questioni fondamentali: il clima e l’escalation militare in estremo oriente.
Clima: gli Stati Uniti si impegnano a ridurre le emissioni di una percentuale compresa tra il 26 e il 28 per cento entro il 2035; la Cina si impegna invece a raggiungere il proprio picco di emissioni entro il 2030 per poi diminuire drasticamente da quella data, facendo specialmente uso di energia eolica e solare per un buon 20 per cento del proprio fabbisogno.
Questioni strategiche: Xi e Obama hanno trovato un accordo militare atto a scongiurare scontri tra aerei e tra navi da guerra cinesi e americane nelle acque dei mari che circondano la Cina.
Infine, sul lato commerciale, i due si sono impegnati a ridurre le tariffe dei prodotti tecnologici.

NUOVO CACCIA INVISIBILE
La Cina ha presentato un sofisticato nuovo jet da caccia "stealth" in un air show, esibizione muscolare proprio sotto il naso di "amici e vicini" (come li ha chiamati Xinhua) che partecipano all’APEC. Il tanto atteso J-31 è stato sviluppato dalla Aviation Industry Corp of China (Avic), il principale produttore del Paese, e Pechino spera che entrerà in competizione con simili prodotti made in Usa in diversi mercati d’esportazione.

XINJIANG: CONDANNE PER "ATTIVITA’ RELIGIOSE ILLEGALI"
Un tribunale di Kashgar ha annunciato la condanna di 22 persone coinvolte in attività religiose illegali nella regione autonoma nord-occidentale dello Xinjiang, nell’ambto della campagna intesa a combattere l’estremismo religioso.
I trasgressori fanno parte di tre categorie: gli imam non autorizzati a predicare, le persone che svolgono attività di culto illegali dopo essere state rimosse da incarichi religiosi e il personale religioso che ha commesso crimini, riportano i media cinesi. Gli imputati sono stati condannati a pene che vanno dai cinque ai 16 anni di carcere con le accuse di incitamento all’odio etnico e alla discriminazione, sabotaggio dell’attuazione delle leggi, promozione della superstizione, organizzazione illegale di assembramenti volti a turbare l’ordine sociale, provocazione di conflitti e problemi, diffusione di metodi criminali, stupro. 

[Foto credit: expatlivinghongkong.hk]