Oggi in Cina – Anticorruzione, Hu Jintao nel mirino

In by Gabriele Battaglia

Arrestato un parente del numero due dell’ex presidente cinese Hu Jintao, sempre più al centro della campagna anticorruzione di Xi Jinping. Morti da troppo lavoro: quasi 900 casi registrati a Dongguan, Cina meridionale. La corruzione passa anche dal telefonino, strumento da cui i cinesi usano di più la Rete. ANTICORRUZIONE CINESE. IL CERCHIO SI STRINGE ATTORNO A HU JINTAO

La detenzione dell’ennesimo parente di Ling Jihua (il cognato dopo il fratello, la sorella e la moglie), ex segretario personale dell’ex presidente Hu Jintao, ha alimentato le speculazioni sul fatto che sa proprio Ling, l’oggetto della Commissione disciplinare.

Ling Jihua era visto come una stella nascente a causa della sua stretta relazione con l’ex-presidente. Ma la sua carriera fu stroncata poco prima del Congresso che ha incoronato l’attuale leadership.

Nel marzo 2012 il figlio si era schiantato in Ferrari quasi a coronare le follie di un sabato notte. Il ventenne seminudo al volante era morto sul colpo. Ferite gravemente le due accompagnatrici, anch’esse svestite. Una apparteneva alla minoranza uigura, l’altra a quella tibetana. Le ragazze sparirono subito, si dice lautamente ricompensate. Mentre prima che venisse divulgata l’identità del giovane dovettero passare quasi sei mesi

MORTI NEL SONNO. MA PER TROPPO LAVORO

Cresce il numero dei giovani lavoratori morti misteriosamente nel sonno. La polizia di Dongguan, città fabbrica della Cina meridionale, ha registrato 893 casi da gennaio 2001 a ottobre dello scorso anno. Si tratta di più del triplo dei 231 casi registrati dal gennaio 1990 al dicembre 1999. Le autopsie che rivelano l’assenza di malattie potenzialmente mortali o lesioni.

La morte è in genere provocata da brusca difficoltà nella respirazione. La sindrome è per lo più osservata nei paesi del Sudest asiatico, tra cui Thailandia, Vietnam e Filippine. Secondo Zeng Feiyang, direttore del Guangdong Panyu Migrant Worker Center di Guangzhou, "E’ particolarmente difficile aiutare le vittime a ottenere un risarcimento perché la legge cinese non riconosce il concetto di sovraccarico di lavoro".

LA CENSURA PASSA DALLA TELEFONIA

Dei 630 milioni di cinesi che naviga in Internet, l’83 per cento lo fa da mobile. Weibo, il twitter cinese, sta pertendo utenti a favore di WeChat, un sistema di messaggistica che somma in se le principali funzioni di Wathsapp e Facebook. E secondo diversi attivisti è proprio su WeChat (460 milioni di utenti) che si sta concentrando la censura. Sono in diversi a denunciare che il loro account non gli perette più di condividere foto e link sulla bacheca pubblica dell’applicazione.

[Foto credit: independent.co.uk]