Oggi in Cina – Accordo sul clima con gli Usa

In by Gabriele Battaglia

Usa e Cina hanno espresso chiaramente la volontà di affrontare in modo cooperativo il problema dei cambiamenti climatici. Continuano gli arresti in Xinjiang: 22 uiguri sono stati arrestati e condannati fino a 16 anni di carcere in un processo di massa. Studenti di Shanghai più bravi in inglese. USA-RPC: ACCORDO SUL CLIMA
Per la prima volte le due più grandi economie hanno espresso di fronte al mondo la volontà di voler cooperare in materia di cambiamenti climatici. Pechino ha dichiarato che raggiungerà il picco delle emissioni da carbone entro il 2030 e che per quella data il 20 per cento dell’energia utilizzata proverrà da fonti rinnovabili. Washington ha acconsentito a ridurre le emissioni di gas serra del 26-28 per cento entro il 2025, riportandoli ai livelli del 2005. L’accordo, un passo importantissimo nella lotta ai cambiamenti climatici che ha come obiettivo zero emissioni entro il 2070, è stato il frutto di nove mesi di intensi incontri diplomatici.

XINJIANG, CONTINUANO GLI ARRESTI
La Cina ha arrestato 22 di persone nella regione occidentale dello Xinjiang tra cui alcuni, “imam selvaggi” condannandoli da 5 a 16 anni nel corso di un processo di massa. Secondo il governo i musulmani della regione stanno conducendo una campagna violenta per la secessione. Il congresso mondiale degli uiguri accusa invece le autorità cinesi di reprimere le espressioni religiose e di abusare della propria autorità. Lo Xinjiang è la regione più occidentale della Cina da scoli abitata dagli uiguri, una minoranza turcofona di religione musulmana.

L’IMPORTANZA DELLA LINGUA INGLESE
Gli studenti di inglese di Shanghai per la prima volta hanno ottenuto risultati migliori di queli di Hong Kong. Un sorpasso storico che potrebbe avere conseguenze anche sul mondo del business e della finanza. Shanghai sta cercando di rivaleggiare con Hong Kong come centro finanziario globale. Il 17 novembre infatti sarà avviato un percorso per collegare le due borse. Il programma da 6,5 miliardi di euro doveva iniziare a fine settembre, ma ha subito un ritardo a causa delle proteste di Hong Kong. 

[Foto credit: nytimes.com]