Oggi in Cina – Abe “infanga la Cina”

In by Gabriele Battaglia

Il Quotidiano del Popolo accusa Shinzo Abe di "seminare confusione" con uscite "illogiche" sulla Cina. Una campagna per la corretta nutrizione in Cina, a base di latte e soia. Per la prima volta Xinhua fa nomi e cognomi di funzionari indagati per corruzione. Ma per il China Daily, i funzionari al mese prendono poco. Attacchi al Giappone

I media cinesi hanno lanciato una controffensiva contro il governo giapponese a base di interpretazioni storiche, dopo che Tokyo aveva paragonato la Cina alla Germania nazista e il Giappone alla gran Bretagna alla vigilia della seconda guerra mondiale.

Un commento di prima pagina del Quotidiano del Popolo ha accusato il primo ministro giapponese Shinzo Abe di seminare confusione a livello internazionale quando fa simili analogie.
Il conflitto tra Gran Bretagna e Germania è stato innescato dalla corsa agli armamenti che è coinciso con l’allargamento dei loro domini coloniali e il confronto di Abe è “illogico”, nonché un tentativo di “infangare la Cina”, ha continuato l’editoriale.

Più latte per tutti

Più latte e più soia, meno calorie. Di fronte a disturbi alimentari e obesità in aumento, il governo cinese lancia una campagna per la corretta nutrizione. I cinesi sono invitati a bere più latte e più soia nel Piano per gli Alimenti e la Nutrizione per il periodo 2014-2020: il consumo di latte dovrebbe arrivare in media a circa 100 millilitri al giorno entro il 2020, contro il 15 ml del piano 2000-2010.

Industria lattiero-casearia della Cina deve ancora riconquistare pienamente la fiducia dei consumatori dopo lo scandalo del 2008 sul latte adulterato con melamina per aumentare i livelli proteici, che causò la morte di sei bambini e l’intossicazione di migliaia di altri.

Trasparenza di stato

Un ufficiale di polizia dello Shandong, che si è messo al volante di una macchina di servizio dopo aver bevuto e un giudice dell’Hubei, che “aveva una relazione e ha mantenuto relazioni sessuali improprie con un avvocato donna, oltre a prendere tangenti” sono tra i dieci funzionari nominati dall’agenzia di stampa ufficiale Xinhua. Per la prima volta, i media cinesi fanno nomi e cognomi di pubblici ufficiali implicati in vicende di corruzione e malcostume, smascherati nell’ambito della campagna moralizzatrice lanciata oltre un anno fa dalla leadership di Pechino.

La “tolleranza zero” con gogna mediatica appare come una risposta al desiderio di pulizia e di trasparenza che emerge dal ventre della società e che ha trovato anche espressione nel movimento dei “nuovi cittadini” dell’avvocato Xu Zhiyong, recentemente condannato a 4 anni di reclusione.

Poveri funzionari

D’altra parte, secondo l’altrettanto ufficiale China Daily, i funzionari cinesi prendono davvero pochi soldi. Secondo il giornale, l’84 per cento dei pubblici ufficiali di Lengshuijiang, località nella provincia dell’Hunan, prenderebbero “tra i 2mila e i 4mila yuan al mese” (240-480 euro). Ci sono naturalmente anche molti sussidi e benefit, come automobili di servizio, prezzi ridotti per le case e assicurazione sanitaria, ma i salari sembrano comunque eccessivamente bassi.

[Foto credits: cnn.com]