In India, torna in primo piano la questione della sicurezza delle donne: ieri una turista danese 51enne è stata violentata da un gruppo di uomini in pieno centro di Delhi. A Tokyo si apre il processo a un ex membro della setta religiosa Aum Shinrikyo a quasi 20 anni dall’attentato al gas sarin nella metropolitana della capitale. L’ex presidente pakistano Musharraf ha richiesto di essere curato negli Usa. INDIA – Danese 51enne violentata a Delhi
Una donna danese di 51 anni è stata violentata ieri a Delhi. Secondo la stampa indiana, sarebbe stata avvicinata da un gruppo di uomini (una banda di rapinatori senzatetto, dicono le autorità) nei pressi di Paharganj, il quartiere delle guesthouse per turisti zaino in spalla, che l’hanno derubata e violentata a turno minacciandola con un coltello.
Le autorità hanno già fermato due sospettati e si dicono sulle tracce di altri sei, mentre i media rilanciano l’allarme sicurezza per le donne nella capitale. In totale, rivelano i media indiani, i sospetti sarebbero oltre una decina.
“Stiamo investigando”, ha spiegato alla stampa il responsabile delle indagini, Deepak Mishra.
Intanto l’ambasciatore danese a Delhi, Freddy Svane ha confermato che l’ambasciata sta fornendo tutta l’assistenza necessaria alla donna che è visibilmente sotto choc ma che – ha spiegato la polizia – è riuscita a ricordare tutte le fasi dell’aggressione.
A poco più di un anno dallo stupro di Delhi, in seguito alla quale morì una ragazza 23enne, i media locali continuano a riportare casi di stupro: è di pochi giorni fa la notizia di una studentessa violentata da otto uomini nella città dell’India orientale di Ranchi. Sempre questo mese, si è verificata un’altra aggressione ai danni di una donna polacca che stava viaggiando con la figlia di due anni.
GIAPPONE – Si apre il processo a un membro della Aum Shinrikyo
A quasi 20 anni dall’attentato al gas sarin nella metropolitana di Tokyo, inizia il processo a uno dei membri di riferimento del gruppo religioso Aum Shinrikyo.
Makoto Hirata dovrà rispondere del rapimento e della morte di un uomo di 68 anni, Kiyoshi Kariya, ma non di responsabilità nell’attacco del marzo 1995, durante il quale rimasero uccise 13 persone.
Kariya era stato rapito per ritorsione nei confronti di un’affiliata che intendeva allontanarsi dal culto e poi ucciso con un’inizione letale in una delle sedi usate dagli adepti della Aum ai piedi del Fuji, il monte simbolo del Giappone.
Hirata, scrive oggi l’agenzia Kyodo, ha chiesto scusa ai familiari di Kariya, spiegando che non voleva rapire l’uomo e provocare a loro e all’intera società tali sofferenze. Se trovato colpevole Hirata rischia la pena di morte.
Dal 1995, oltre 189 membri della setta sono stati processati e 13, tra cui il leader spirituale Shoko Asahara, condannati a morte e tuttora nel braccio della morte. Alcuni di loro saranno probabilmente convocati in aula come testimoni nel processo.
PAKISTAN – Musharraf chiede di essere curato negli Usa
I legali dell’ex dittatore, sotto processo per aver ordinato l’istituzione dello stato d’emergenza nel 2007, hanno chiesto che il loro cliente possa seguire un trattamento clinico negli Stati Uniti. Musharraf, ricoverato a Rawalpindi dallo scorso 2 gennaio, non si è potuto presentare in tribunale, nonostante l’ordine dei tre giudici.
[Foto credits: dawn.com]