Oggi in Asia – Sciopero contro la condanna

In by Gabriele Battaglia

In Bangladesh si sciopera contro la condanna di Abdul Kader Mullah, uno dei leader del partito islamista Jamaat-el-Islami. In Thailandia un cittadino svedese di origine libanese è stato arrestato. Il Tribunale speciale per i crimini degli Khmer Rossi riceve un finanziamento straordinario dalle Nazioni Unite. BANGLADESH – Sciopero per la condanna del leader islamico

È di almeno un morto il bilancio delle violenze in Bangladesh scoppiate durante il primo dei due giorni di sciopero proclamati contro la sentenza capitale per Abdul Kader Mullah, leader della Jamaat-e-Islami. Il politico islamico è stato condannato per i crimini di guerra commessi durante il conflitto per l’indipendenza dal Pakistan nel 1971.

La vittima negli scontri, un uomo del sud del Paese, è stato colpito alla testa da una pietra lanciata durante le violenze. La condanna contro Abdul Kader Mullah è l’ultima in ordine di tempo contro esponenti della Jamaat-e-Islami accusati di essere collaborazionisti di Islamabad. Alle proteste dei sostenitori del leader islamico, che considerano il tribunale speciale istituito dal governo uno strumento degli oppositori, si contrappongono i festeggiamenti di quanti hanno manifestato nei mesi scorsi affinché fosse comminata la pena di morte agli imputati.

THAILANDIA – Libanese condannato

Un cittadino svedese di origine libanese è stato condannato in Thailandia a due anni e mezzo di reclusione per possesso di materiale che poteva essere usato per produrre un ordigno. Atris Hussein, 49 anni, era stato arrestato a Bangkok a gennaio dello scorso anni, dopo un allarme su ipotetiche minacce lanciato da Stati Uniti e Israele. Il legale di Hussein ha chiesto una riduzione della condanna. Il suo assistito ha infatti già trascorso oltre un anno e mezzo in cella.

L’uomo è accusato di legami con il movimento libanese di Hezbollah. Il caso non è legato a un fallito attacco dinamitardo nella capitale thailandese nel quale, a febbraio del 2012, furono coinvolti alcuni sospetti iraniani.

CAMBOGIA – Un prestito per pagare gli stipendi del Tribunale speciale sui Khmer Rossi

Il Tribunale speciale incaricato di indagare sui crimini dei Khmer rossi riceverà un prestito straordinario per pagare gli stipendi arretrati dei dipendenti ora in sciopero. Sono 250 i dipendenti cambogiani che non ricevo lo stipendio da tre mesi. Il portavoce delle Nazioni Unite, Lars Olsen, ha confermato il lavoro del Palazzo di Vetro e dei Paesi donatori per assicurare un prestito che dovrà essere rimborsato alla corte, il cui funzionamento è ostacolato da ritardi e problemi finanziari.

Quella del tribunale che tribunale, che indaga per le responsabilità delle atrocità compiute durante il regime di Pol Pot tra il 1975 e il 1979, è una gara contro il tempo. I maggiorenti del regime alla sbarra hanno tutti superato gli ottant’anni. Dall’istituzione nel 2006 è arrivata una sola condanna, quella al carcere a vita contro Duch, direttore del carcere lager S-21 in cui morirono almeno 15mila cambogiani.

[Foto credit: nbcnews.com]