Oggi in Asia – Rischio di colpo di stato a Bangkok

In by Simone

A Bangkok le proteste anti governtive continuano in un’escalation di violenze. Dall’India, dopo le accuse di coinvolgimento britannico nell’attacco al Tempio d’Oro sikh di Amritsar del 1984, arrivano le prime smentite, mentre dalle memorie dell’ex segretario alla Difesa Usa pare che nel 2010 le due Coree abbiano sfiorato la guerra.
THAILANDIA – Rischio di un nuovo coup

Il clima a Bangkok si fa sempre più teso dopo due giorni di occupazione di uno degli snodi fondamentali della metropoli da parte dei manifestanti anti-Shinawatra. Almeno tre incidenti verificatisi tra la notte e la prima mattina di ieri hanno infuocato la situazione.
Secondo il think tank International Crisis Group  questi episodi di violenza potrebbero preparare le condizioni per un nuovo coup come nel 2006.

Due persone, una manifestante 55enne e un operatore ambientale di 35 anni, sono rimaste ferite da alcuni spari a mezzanotte di oggi, ora locale, nel distretto centrale di Pathumwan, fulcro delle proteste di questi giorni. Secondo una testimonianza raccolta dalla Associated Press, ci sarebbero stati almeno trenta spari nei pressi delle barricate dei manifestanti.

Secondo il Bangkok Post, anche due agenti di polizia sono rimasti feriti nell’incidente. Sempre nella notte un ordigno artigianale è stato lanciato contro una casa di proprietà del padre dell’ex primo ministro Abhisit Vejjajiva, danneggiandone le finestre e il tetto.

E’ ancora il quotidiano della capitale poi a raccontare di un nuovo episodio di violenza nella notte. Un autobus che trasportava manifestanti sarebbe stato dato alle fiamme nei pressi del distretto di Nang Leong.

Nella giornata di ieri la premier Yingluck Shinawatra ha sottolineato le sue responsabilità e la sua non disponibilità a dimettersi. Ha inoltre convocato un meeting con le opposizioni per discutere della proposta del comitato nazionale per le elezioni di posticipare il voto del prossimo 2 febbraio, invitando tutti a cooperare per il bene del paese.

Tuttavia, sia il partito democratico sia il leader delle proteste, Suthep Thaugsuban, non hanno preso parte all’incontro. Quest’ultimo ha anzi continuato i suoi appelli alla popolazione ad assediare ministeri e residenze private dei ministri nei prossimi due o tre giorni.

INDIA – Generale smentisce coinvolgimento di Londra nell’assalto al Tempio d’oro

Il generale indiano Kuldeep Singh Brar ha smentito il presunto coinvolgimento britannico nell’organizzazione dell’assalto al Tempio d’oro ad Amritsar nel 1984. In un’intervista alla Bbc, il militare, che all’epoca guidò l’attacco contro i separatisti sikh, ha contestato quanto denunciato dal parlamentare laburista Tom Watson, secondo cui ci sarebbero documenti che proverebbero il sostegno dato dal governo guidato da Margaret Thatcher all’operazione Blue Star.

Il primo ministro britannico, David Cameron, ha ordinato un’inchiesta. Il generale Brar , intervenuto a Newshour, è tuttavia convinto che i documenti non possano essere autentici. L’assalto fece, secondo Delhi, almeno 400 morti.

Per i sikh, che denunciano molte più vittime, si trattò della profanazione di uno dei luoghi più sacri per la propria religione. Conseguenza dell’attacco fu l’omicidio dell’allora prima ministra Indira Gandhi, uccisa dalle proprie guardie del corpo sikh trascorsi pochi mesi dall’assalto.


COREE – Nel 2010 si sfiorò la guerra

Nel 2010 le due Coree furono sull’orlo della guerra. Gli Stati Uniti convinsero il governo di Seul a desistere da un attacco contro il Nord come risposta al bombardamento del 23 novembre contro l’isola di Yeonpyeong, che fece quattro morti.

La rivelazione è contenuta nelle memorie dell’ex segretario Usa alla Difesa, Robert Gates. L’attacco seguì di sette mesi l’affondamento della corvetta sudcoreana Cheonan, in cui morirono 46 marinai.

La risposta pianificata da Seul era troppo aggressiva, scrive l’ex numero uno del Pentagono, che ricorda il giro di telefonate fatte alle controparti da lui stesso, dal presidente Barack Obama e dall’allora segretario di Stato, Hillary Clinton, per fermare Seul. Nelle memorie Gates definisce inoltre come “pazzo” e “anti-americano” l’ex presidente liberale Roh Moon-hyun, al governo fino al 2007.