Oggi in Asia – Pyongyang viola il confine marittimo

In by Gabriele Battaglia

Seul accusa la Corea del Nord di avere violato il confine marittimo, la cosiddetta Northern Limit Line, non riconosciuto da Pyongyang, mentre sono in corso le esercitazioni congiunte tra Seul e Washington. Nelle Filippine contestazioni per l’arrivo di Obama. La politica energetica del Giappone: entro il 2030 metà dell’energia nazionale sarà prodotta dalle centrali nucleari. COREE – Pyongyang sconfina a Sud

La Corea del Nord ha violato il confine marittimo con il Sud, mentre sono in corso le esercitazioni militari congiunte tra statunitensi e sudcoreani. Secondo quanto riferito da Seul alle 22:46 ora locale di lunedì una pattuglia di Pyongyang si è spinta a Sud della cosiddetta Northern Limit Line, il contestato confine marittimo che il regime non riconosce.

Prima della marcia indietro dei nordcoreani, i militari del Sud hanno lanciato 10 segnali d’allerta.”Le violazioni della NLL sono considerate parte delle esercitazioni”, ha spiegato il portavoce del ministero della Difesa sudcoreano, “Credo fosse un tentativo di testare i militari del sudcoreani”.

Il confine marittimo fu tracciato unilateralmente dall’Onu al termine della guerra degli anni Cinquanta del secolo scorso. Nel 2010, al largo dell’isola di Baengnyeong, fu affondata la corvetta sudcoreana Cheonan. Nell’incidente morirono 46 marinai.
Lo sconfinamento è avvenuto mentre sono in corso gli incontri tra le famiglie separate dal conflitto degli anni Cinquanta.

FILIPPINE – Scontri a Manila in occasione della visita di Obama

Polizia e manifestanti si sono scontrati a Manila durante una protesta contro la prossima visita del presidente statunitense Barack Obama nelle Filippine e la presenza militare Usa nell’arcipelago. Circa 300 dimostranti hanno cercato di raggiungere l’ambasciata di Washington nella capitale filippina. La protesta si è poi dispersa, senza arresti.

Obama è atteso a nelle Filippine ad aprile, nell’ambito di una visita in Asia che lo porterà in Giappone, Corea del Sud e Malaysia. La visita fa parte del rinnovato interesse statunitense per la regione, nella strategia di contenimento della Cina nell’area.

Gli Stati Uniti hanno nell’arcipelago circa 500 soldati, che dal 2002 si occupano di addestrare le truppe filippine per operazioni anti-terrorismo. I militari Usa si sono inoltre contraddistinti nel prestare soccorso alle vittime del devastante tifone Haiyan che si abbatté sul paese lo scorso autunno. Manila e Washington trattano l’aumento della presenza militare Usa nel Paese. Tuttavia i critici ritengono questa ipotesi una cessione di sovranità.

Nel 1992 il Senato filippino sancì la chiusura delle basi statunitensi, compresa quella della baia di Subic, la più grande base navale fuori dai confini americani. Da allora tuttavia. la situazione è cambiata, con Manila coinvolta nelle dispute territoriali che la oppongono a Pechino nel Mar cinese meridionale.

GIAPPONE – Entro 2030 metà dell’energia dal nucleare

Il governo Abe ha pubblicato oggi le linee guida per la politica energetica. A tre anni dal tragico incidente di Fukushima, Tokyo riafferma l’importanza del nucleare.

Al momento i 48 reattori nucleari del Paese arcipelago sono spenti per controlli di sicurezza, ma il governo ha più volte espresso la volontà di riattivare al più presto gli impianti. Anche perché l’importazione di combustibili fossili pesa molto sulla bilancia commerciale giapponese: a gennaio il deficit commerciale ha superato i 27 miliardi di dollari.

Ora l’obiettivo è ottenere entro i prossimi vent’anni il 50 per cento della fornitura energetica proprio dal nucleare e ridurre gradualmente la dipendenza dalle importazioni di gas naturale e carbone da Sudest asiatico e Medioriente. Prima di Fukushima il nucleare forniva solo un terzo del totale della produzione nazionale.

[Foto credits: farsnews.com]