Oggi in Asia – Ostaggi, Tokyo valuta “tutte le ipotesi” per il rilascio

In by Gabriele Battaglia

Mancano poche ore al termine dell’ultimatum dato dall’Isis a Tokyo per la consegna di un riscatto da 200 milioni di dollari per i due ostaggi, il giornalista Kenji Goto e il mercenario Yukawa. il premier pakistan Nawaz Sharif bloccato in patria dalla carenza di carburante. Confermata la condanna al carcere per l’ex parlamentare Lee Seok-ki. GIAPPONE – ostaggi Isis, spuntano anche possibili mediatori

Mancano poche ore al termine dell’ultimatum dato dall’isis a Tokyo e spuntano ipotesi sulla risoluzione dello stallo. Scartata l’ipotesi pagamento del riscatto (200 mil $) la prima è un intervento militare degli Usa a Raqqa, dove i due ostaggi sarebbero detenuti.

La seconda è la mediazione: nelle ultime ore due esperti di mondo islamico, Ko Nakata, professore di diritto islamico della Doshisha di Kyoto e kosuke tsuneoka, giornalista sequestrato in Afghanistan nel 2010, si sono offerto di fare da tramite tra Tokyo e Isis. Il Giappone non ha infatti più funzionari in Siria dal scoppio della guerra civile.

Il governo ha ammesso che valuterà tutte le ipotesi ribadendo l’impegno alla liberazione quanto prima dei due ostaggi.

Nakata era finito sotto indagine lo scorso autunno proprio per legami con l’isis, accusato di aver procurato contatti con i militanti a uno studente di Tokyo. Secondo alcuni media però i tempi della richiesta dei sequestratori (72 ore) sarebbero troppo stretti.

PAKISTAN – Nawaz Sharif non partecipa al Forum di Davos per carenza di carburante

Il primo ministro Pakistan, Nawaz Sharif ha dovuto cancellare la propria partecipazione al Forum economico mondiale perche alle prese con le con la carenza di carburante in patria. Le stazioni di servizio nelle principali città sono rimaste temporaneamente chiuse la scorsa settimana.

Secondo il ministro per il petrolio, il crollo del prezzo del petrolio ha spinto gli automobilisti a preferire la benzina rispetto al gpl. Un aumento della domanda, aggiunge il governo, che non poteva essere previsto e che si accompagna alla decisione delle banche di rifiutare ulteriori prestiti alla Pakistan State Oil costretta a tagliare le importazioni.

COREA DEL SUD – Confermata la condanna a 9 anni per l’ex parlamentare Lee Seok-ki

Niente da fare per Lee Seok-ki. La Corte suprema sudcoreana ha confermato la condanna a 9 anni di reclusione per l’ex parlamentare di sinistra accusato di aver istigato alla rivolta contro il governo in caso di conflitto tra le Coree.
Lee era membro del Partito progressista unificato, disciolto per legge lo scorso dicembre con l’accusa di sostenere l’instaurazione di un governo filo-comunista.

I giudici hanno tuttavia fatto cadere le accuse di complotto. Secondo la procura Lee avrebbe avuto contatti con un gruppo clandestino, conosciuto come Organizzazione rivoluzionaria per colpire le infrastrutture sudcoreane in caso di guerra con il Nord.
L’intera vicenda ha scatenato polemiche sull’uso della legge sulla sicurezza nazionale, che punisce la propaganda e il sostegno al regime di Pyongyang , e che si ritiene il governo stia usando per limitare la libertà di espressione e silenziare le voci dell’opposizione.

[Foto credit: click2houston.com]