Oggi In Asia – Maggie e l’operazione Blue Star

In by Simone

Nuovi documenti britannici dimostrerebbero il coinvolgimento del governo Thatcher nell’organizzazione dell’assalto al Tempio d’oro dei sikh nel 1984. L’ex premier Koizumi sostiene l’ex primo ministro Hosokawa come governatore di Tokyo. In Cambogia interrogato il leader dell’opposizione Sam Rainsy. INDIA –  Indagine sul coinvolgimento britannico nell’attacco al Tempio d’oro

Il primo ministro britannico, David Cameron, ha ordinato un’indagine sui documenti che rivelerebbero il presunto sostegno del governo guidato da Margaret Thatcher al piano indiano per l’attacco al Tempio d’oro di Amritsar nel 1984.

Secondo i documenti presentati dal parlamentare laburista Tom Watson, Thatcher rispose positivamente alla richiesta indiana di consulenze nel pianificare l’assalto contro i separatisti sikh  e nell’inviare uomini del Sas (Special Air Service). L’operazione Blue Star fece, secondo le cifre del governo indiano, 400 morti, ma i sikh, che accusano l’esercito di aver profanato uno dei luoghi più sacri della propria religione, contestano Delhi.

Per vendetta contro l’assalto, mesi dopo, due guardie del corpo sikh assassinarono l’allora premier indiana Indira Gandhi.

GIAPPONE – Due ex premier per Tokyo

L’ex premier Morihiro Hosokawa correrà per la poltrona di governatore di Tokyo, sostenuto da un altro ex primo ministro, Junichiro Koizumi. Con una campagna elettorale fatta sull’opposizione all’uso del nucleare, i due ex capi di governo potrebbero trasformare il voto in un referendum sulla politica energetica portata avanti dal premier Shinzo Abe e dal Partito liberaldemocratico, nelle cui fila arrivò alla guida del governo lo stesso Koizumi.

La candidatura di Hosokawa potrebbe perciò ridare slancio al movimento contro il nucleare cresciuto in risposta alla crisi nella centrale di Fukushima.  Hosokawa fu primo ministro per nove mesi tra il 1993 e il 1994, a capo di una coalizione di otto partiti che interruppe 38 anni di governo dei liberaldemocratici.

CAMBOGIA – Sam Rainsy interrogato

Il leader dell’opposizione cambogiana, Sam Rainsy, nell’ambito delle indagini sulle recenti proteste contro il primo ministro, Hun Sen. Né il presidente del Partito per la salvezza nazionale né  il suo vice Kem Sokha sono stati incriminati. 

Gli inquirenti hanno interrogato i due per ore, in particolare sulla repressione la scorsa settimana delle manifestazioni dei tessili in sciopero per chiedere l’aumento dei salari, che l’opposizione ha scelto di sostenere, durante le quali la polizia ha aperto il fuoco contro i lavoratori facendo almeno quattro morti

L’opposizione contesta il risultato delle elezioni dello scorso luglio e accusa di brogli il primo ministro, Hun Sen, da oltre un quarto di secolo al potere. Intanto il Phnom Penh Post parla di colloqui in corso dalla scorso 5 gennaio per trovare una soluzione allo stallo politico.

[Foto credit: hrw.org]