Il più grande quotidiano nipponico si è scusato per aver usato l’espressione "sex slave" parlando delle donne costrette nei bordelli per i soldati imperiali durante la Seconda guerra mondiale. Inizia il procedimento di impeachment contro Yingluck Shinawatra. L’India semplifica le procedure per i visti di alcuni Paesi. Giappone – Lo Yomiuri Shimbun chiede scusa per aver parlato di “sex slave”
Lo Yomiuri Shimbun, il principale quotidiano giapponese, ha dovuto cedere e presentare controverse scuse per aver usato il termine “sex slave” in riferimento alle donne e alle ragazze che lavoravano nei bordelli per I soldati imperiali durante la Seconda Guerra mondiale.
Il termine è stato usato nella versione inglese del giornale e, secondo la rettifica, implica la costrizione. Il tema delle cosiddette “comfort women”, ossia le donne costrette a prostituirsi per i soldati di Tokyo è uno dei temi sensibili nei rapporti con Cina e Corea del Sud.
Nel 1993 il Giappone presento quella che è considerata l’ammissione di questa pratica, contestata tuttavia dai gruppi più conservatori e che quest’anno, sotto il governo di Shinzo Abe, si ipotizzò di ricusare. Decisione alla fine abbandonata.
Thailandia – Prende il via l’impeachement per Yingluck Shinawatra
Deposta dal governo da ormai sette mesi per Yingluck Shinawatra, inizia la trafila del procedimento che la vede sotto accusa per il controverso programma di sostegno ai coltivatori di riso. Il Parlamento ha fissato per il 9 gennaio prossimo la prima udienza del processo di impeachment che la vede sul banco degli imputati. Se condannata non potrà candidarsi per cinque anni.
Il procedimento è anche per questo considerato un colpo per l’influenza politica del clan Shinawatra nella Thailandia dove ora al governo siedono i militari protagonisti del golpe dello scorso maggio. La commissione anti-corruzione ha accusato la ex prima ministra di negligenza nella gestione dei sussidi che hanno portato a perdite per le casse dello Stato.
India – Visti più facili per i turisti
Il governo indiano ha deciso di semplificare le procedure per il rilascio dei visti ai visitatori di 43 Paesi. Nell’elenco non c’è l’Italia, ci sono invece Brasile, Usa, Germania, Australia e Giappone, Birmania e Palestina.
La decisione punta a sostenere il turismo nel subcontinente. Nel 2012 i turisti in India sono stati circa 6,5 milioni, poco meno di quanti hanno visitato Thailandia e Malaysia. I visitatori potranno fare domanda online e ritirare il visto direttamente all’aeroporto, o almeno nei nove principali scali della federazione.