In Giappone, due comfort women hanno annullato un incontro con il sindaco nazionalista di Osaka Hashimoto. In Thailandia fermato un italiano per traffico di esseri umani, un giro d’affari da 10 milioni di dollari. Amnesty chiede alla Malaysia di fermare la repressione sugli avversari politici del governo. GIAPPONE – Hashimoto si scusa, ma le "comfort women" lo snobbano
Due donne costrette a prostituirsi per l’esercito imperiale giapponese durante la seconda guerra mondiale, le cosiddette “confort women”, hanno cancellato un incontro con il sindaco di Osaka Hashimoto Toru.
L’annuncio è arrivato poche ore dopo che il giovane sindaco di chiare posizioni nazionaliste e cofondatore del Partito della Restaurazione del Giappone, il terzo più importante partito nazionale, aveva chiesto ufficialmente scusa per le affermazioni della scorsa settimana. Secondo le agenzie, le due signore si sarebbero rifiutate di incontrare il sindaco perché l’incontro non fosse “sfruttato politicamente”.
“È una vergogna che non abbia potuto incontrarle. Le ho ferite con le mie parole ed è naturale che mi voglia scusare”, ha dichiarato Hashimoto. La scorsa settimana il giovane sindaco di Osaka aveva infatti descritto le schiave del sesso dell’esercito imperiale giapponese come “una necessità” per offrire piacere e relax ai soldati che “ogni giorno rischiavano la vita”.
Oggi è ritornato sui suoi passi ammettendo di essersi espresso in maniera impropria. Sulle comfort women, ancora oggi in Giappone permangono posizioni revisioniste. Tuttavia è accertato che almeno 200 mila comfort women siano state costrette a lavorare in bordelli predisposti per i militari nipponici impegnati sul continente asiatico tra gli anni ’30-40.
THAILANDIA – Fermato Stefano Raccagni, accusato di tratta di esseri umani
La latitanza di Stefano Raccagni è finita a Chiang Mai, in Thailandia. Il finanziere italiano di 38 è stato arrestato dalla polizia tailandese su segnalazione dell’Italia. Secondo gli inquirenti Raccagni è implicato in una rete che favorisce la tratta di esseri umani.
Attraverso un sistema di società cartiera forniva situazioni creditizie nei confronti degli immigrati che pagavano per il permesso di soggiorno e acquisiva finanziamenti poi incassati dall’organizzazione per un valore di 10 milioni di euro.
Già nel 2009 era riuscito a sfuggire a un’ordinanza di custodia cautelare.
MALAYSIA – Amnesty contro la repressione post-elettorale
Amnesty Interntional ha esortato la Malaysia a porre fine alla repressione post-elettorale che sta colpendo le voci critiche contro la coalizione di governo, uscita vincitrice dal voto ma con il peggior risultato della sua cinquantennale storia al potere del Paese.
Gli oppositori accusano di brogli il primo ministro Najib Razak e la sua coalizione. L’organizzazione per la tutela dei diritti umani ha denunciato l’arresto di due attivisti per i diritti civili e di un parlamentare in base alla Legge contro la sedizione che il governo si era impegnato ad abolire e che al contrario è ora usato contro chi esprime pacificamente le proprie convinzioni politiche.
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