Vigilia di Olimpiadi. In India si dricorda la tragedia di Bhopal e di denuncia la presenza della Dow Chemical tra gli sponsor dei Giochi. L’organizzazione confonde le bandiere delle Coree e i tamil britannici minacciano proteste.
INDIA – Protesta per la presenza della Dow Chemical tra gli sponsor olimpici a Londra
Potrebbero essere definite le contro-Olimpiadi di Bhopal. Alla vigila della cerimonia d’apertura dei Giochi londinesi, centinaia di sopravvissuti al disastro chimico che devastò la città indiana hanno organizzato gare e manifestazioni per denunciare la presenza tra gli sponsor dell’appuntamento sportivo della Dow Chemical, la società proprietaria della fabbrica che causò la catastrofe e che a distanza di 28 anni si rifiuta di pagare risarcimenti.
Alle gare parteciperanno molti dei bambini nati con malformazioni fisiche e problemi mentali causati dalle sostanze tossiche che il 3 dicembre 1984 fuoriuscirono dall’impianto della Union Carbide facendo almeno 15mila morti e segnarono le generazioni future.
La multinazionale americana Dow Chemical, che acquistò la Union Carbide nel 2001 ritiene chiuso il caso con il pagamento di 470 milioni di dollari allo Stato indiano fatto dalla precedente proprietà e respinge ogni richiesta di risarcimento.
Intanto, nonostante la polemica sulla Dow Chemical, la leggenda di Bollywood Amitabh Bachcahn è stato uno dei tedofori a portare la fiaccola olimpica per le strade Londra. Non è l’unico indiano di primo piano coinvolto dagli organizzatori. Il compositore AR Rahman fa infatti parte del team dietro la cerimonia d’apertura diretta da Danny Boyle.
COREA DEL NORD – Di quale Corea è questa bandiera?
Sono finiti i tempi in cui a Sydney nel 2000 le Coree sfilarono sotto un’unica bandiera nella cerimonia di apertura. Un’errore imbarazzante ha segnato l’apertura del torneo olimpico di calcio femminile a Glasgow.
Mentre in campo scendevano le rappresentative di Corea del Nord e Colombia, sugli schermi che presentavano le squadre accanto alle giocatrici di Pyongyang è stata proiettata la bandiera sudcoreana. Le calciatrici si sono pertanto rifiutate di giocare finché l’organizzazione non ha provveduto a sanare l’errore diplomatico, facendo slittare il calcio d’inizio di un’ora.
Le due Coree sono formalmente in guerra dagli anni Cinquanta del secolo scorso e il difficile equilibrio a cavallo sul 38esimo parallelo è regolato dall’accordo di armistizio del 1953.
Immediate le scuse del Comitato olimpico internazionale. Al termine dell’incontro, finito 2 a 0 per le nordcoreane, l’allenatore Ui Gun-sin, ha spiegato che la vittoria non poteva comunque compensare l’errore.
E mercoledì le rappresentative delle due Coree si troveranno faccia a faccia per le gare di ping pong.
SRI LANKA – Tamil britannici contro Rajapaska
Il presidente cingalese, Mahinda Rajapaksa, che sarà a Londra per i Giochi olimpici è persona non gradita nella capitale britannica, almeno tra la comunità tamil.
Il controverso capo di Stato è accusato di crimini di guerra durante l’ultima fase dell’offensiva militare che segnò la sconfitta definitiva dei ribelli separatisti delle Tigri Tamil nel 2009.
I tamil britannici, contattati dal quotidiano Independent, hanno già minacciato manifestazioni di protesta se Rajapaksa dovesse sbarcare a Londra.
La comunità sa organizzarsi. Tre anni fa, durante l’offensiva, riusci a occupare per diversi giorni la piazza davanti al Parlamento. Lavoro in più per la polizia metropolitana già alle prese con problemi e polemiche per il mastodontico apparato di sicurezza messo in piedi per l’appuntamento olimpico.
La Gran Bretagna e il Canada sono state due delle mete predilette della diaspora tamil e Colombo a accusato in passato Londra di non fare abbastanza per fermare il sostegno dei tamil espatriati alle Tigri.
Il governo cingalese ha inoltre sempre respinto le accuse di crimini di guerra e violazione dei diritti umani, mosse dalle Nazioni unite a tutte e due le parti in conflitto.
[Foto credit: thehindubusinessline.com]