L’incontro tra l’ambasciatrice Usa a Delhi e Modi pone fine al boicottaggio di Washington contro il candidato della destra indiana alle prossime elezioni. Un avvocato denuncia il governo di Tokyo contro la legge sui segreti specifici. Cinque morti in un assalto nel Sud della Thailandia.INDIA – L’ambasciatrice Usa incontra Modi
Gli Stati Uniti hanno messo fine al proprio boicottaggio contro il leader nazionalista indiano Narendra Modi, candidato del BJP a guidare il governo. L’ambasciatrice Usa a Delhi, Nancy Powell, ha incontrato il chief minister del Gujarat, dopo dieci anni in cui Modi era stato di fatto ostracizzato per le responsabilità nelle violenze del 2002, che fecero almeno mille morti, in maggioranza musulmani, scoppiate per la morte di 60 pellegrini hindu nel rogo di un treno.
Molti Paesi tagliarono i contatti con il leader del Bharatiya Janata Party, cui ancora è negato il visto per gli Stati Uniti. L’ambasciatrice Powell ha incontrato Modi a Gandhinagar, capoluogo del Gujarat, nell’ambito delle riunioni con i leader politici, in vista del voto.
Nonostante sia considerato una figura divisiva e controversa della politica indiana, Modi vanta i risultati economici alla guida del Gujarat, uno degli Stati più ricchi della federazione.
GIAPPONE – causa contro la legge bavaglio
Katsumi Fujimori, un avvocato di Shizuoka, ha avviato una causa contro il governo sulla contestata legge sui segreti specifici. Fujimori ha depositato al tribunale distrettuale della città alle pendici del monte Fuji un fascicolo di oltre venti pagine in cui vengono chiamati in causa direttamente il governo e il ministro della difesa Sadakazu Tanigaki per aver promulgato una legge ‘anti costituzionale’. ‘La libertà di pensiero ed espressione non devono essere violate‘ ha spiegato Fujimori alla stampa, sottolineando che il suo caso non ha precedenti.
La legge sui segreti specifici, fortemente voluta dal capo del governo Shinzo Abe, è entrata in vigore lo scorso 13 dicembre dopo settimane di proteste di giornalisti, intellettuali e avvocati. Per il governo la legge era un primo passo verso la formazione di un consiglio di sicurezza nazionale su modello americano.
THAILANDIA – Cinque morti in un attentato nel Sud
E’ di cinque morti, tra cui un bambino, il bilancio di un attacco nella provincia thailandese di Pattani. L’attacco è stato rivendicato come una vendetta per la morte di tre fratelli musulmani.
Secondo le ricostruzioni, quattro sicari in motocicletta hanno aperto il fuoco contro un monaco buddhista, colpendo anche le altre vittime e facendo altri sei feriti. Mercoledì, nella stessa provincia, una ventinovenne era stata uccisa e bruciata. Un messaggio rivolto all’esercito annuncia che ci saranno altri attacchi per vendicare la morte dei tre fratelli, di età compresa tra i tre e nove anni, uccisi la scorsa settimana in un assalto mentre tornavano a casa dalla moschea.
Il Sud della Thailandia a maggioranza musulmana è teatro di una sollevazione di gruppi armati che dal 2004 ha fatto oltre 5mila morti. I colloqui di pace tra il governo di Bangkok e i ribelli sono in stallo per le difficoltà politiche del governo di Yingluck Shinawatra, da mesi bersaglio delle manifestazioni dell’opposizione che ne chiede le dimissioni e preme per dare il potere a un comitato popolare non eletto, con il compito di riformare il sistema politico.
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