Mondo Asean – Acqua bene comune? La privatizzazione a Giacarta e Manila

In Mondo Asean, Sud Est Asiatico by Redazione

Per rimediare ai problemi dei sistemi idrici delle due capitali, negli anni novanta le municipalità hanno scelto di concedere la gestione a società private. Nonostante le premesse simili, però, l’esperimento delle due città non si è svolto allo stesso modo. Poi la presidenza di turno indonesiana e le Filippine che cercano accesso alle risorse marittime

L’Associazione Italia-Asean nasce nel 2015. La sua missione è quella di rafforzare il legame e rendere più evidenti le reciproche opportunità, sia per le imprese che per le istituzioni. Qui pubblichiamo la newsletter Italia-Asean del 9 dicembre

La privatizzazione del servizio pubblico dell’acqua nelle due megalopoli del Sud Est Asiatico risale agli anni ’90 del secolo scorso. In quel periodo, istituzioni di peso come la Banca Mondiale e molti economisti avevano riposto grandi speranze nel ruolo che il libero mercato avrebbe potuto giocare nei paesi in via di sviluppo, e in settori strategici come l’acqua era opinione prevalente che la privatizzazione fosse la strada giusta da percorrere. Ed è stato così che molte aziende di servizi pubblici sono state completamente o parzialmente privatizzate, spesso con il sostegno degli Stati Uniti o di istituzioni multilaterali di sviluppo. 

Fino a quel momento, i sistemi idrici di Giacarta e Manila erano affidati alle rispettive municipalità e versavano in condizioni molto precarie, con un tasso di utenza tra la popolazione molto basso. Il sistema di acquedotti di Giacarta era stato originariamente costruito dagli olandesi all’epoca del loro dominio nel Paese e, ovviamente, non ha tenuto il passo con la rapida crescita dell’area metropolitana, che oggi conta 11 milioni di abitanti. Il sistema idrico e fognario di Manila è ancora più vecchio di quello di Giacarta, creato nel 1878 dai colonialisti spagnoli e progettato per una città di 300.000 abitanti, che invece oggi ne conta più di 14 milioni.

Gli schemi di privatizzazione dei sistemi idrici delle due città, inizialmente, erano molto simili. In entrambe le città infatti, l’area metropolitana era stata divisa in due settori assegnati a società differenti, ed in entrambi i casi la concessione prevedeva una durata iniziale di 25 anni. Furono coinvolte le più grandi aziende idriche internazionali per offrire assistenza tecnica e schemi di finanziamento alle agenzie governative indonesiane e filippine a sostegno dei programmi di privatizzazione, mentre la fornitura di servizi fu assegnata a grossi conglomerati internazionali assieme a gruppi locali di rilievo e politicamente ben collegati, elemento essenziale per ottenere i contratti di privatizzazione. 

La privatizzazione dell’acqua a Manila iniziò quando l’allora presidente delle Filippine, Fidel Ramos, per combattere la crisi idrica che stava colpendo la capitale bandì una gara d’appalto che fu vinta da due società: Maynilad Water Services a Manila Ovest e Manila Water a Manila Est. Nonostante alcune difficoltà iniziali, aggravate dalla crisi finanziaria che aveva colpito l’Asia in quegli anni, le due società hanno raggiunto ad oggi più del 94% di copertura del servizio nella città rispetto al 58% prima della privatizzazione, e le dispersioni idriche sono state ricondotte al 27% rispetto al 67% circa pre-privatizzazione. Per questi motivi, la privatizzazione dell’acqua nelle Filippine è considerata da molti uno dei partenariati pubblico-privati di maggior successo al mondo.

Diversamente è stato, ahimè, per la capitale indonesiana. Qui l’allora presidente Suharto, cercando di rimediare alla scarsa efficienza del sistema di erogazione pubblico dell’acqua a Giacarta, che non consentiva un equo accesso all’acqua per tutti i cittadini, concesse la gestione della rete idrica a due società straniere senza alcuna gara d’appalto. Si trattava della francese Suez Environment, che insieme al gruppo Salim (di proprietà di un magnate fedelissimo al presidente), aveva costituito la PT PAM Lyonnaise Jaya (Palyja). L’altra società, invece, PT Aetra Air Jakarta, era costituita dalla britannica Thames Water assieme al figlio di Suharto. Nei 25 anni di concessione, le due società hanno subito numerose modifiche societarie e cessioni di quote, e hanno fatto ben pochi progressi nell’espansione della copertura del servizio, come anche nell’aumento dell’efficienza ma soprattutto nell’equità in termini di accesso all’acqua tra i diversi strati della popolazione. Secondo il Jakarta Post, dopo quasi due decenni la copertura ha raggiunto solo il 59% degli abitanti della città, nonostante le tariffe medie dell’acqua siano piuttosto simili a quelle di Manila. Nel 2017 dunque, le due società idriche sono state citate in giudizio per il mancato rispetto dei loro obblighi contrattuali e il tribunale si è pronunciato contro di loro, minacciando la fine dell’esperimento di privatizzazione dell’acqua a Giacarta. Tuttavia, è molto probabile che si proseguirà lungo la strada della privatizzazione, mantenendo le due concessioni, seppur riformulando i termini. 

Resta da vedere, però, se la capitale indonesiana riuscirà, seppur con un po’ di ritardo, a replicare l’esempio di successo del modello filippino.

A cura di Anna Affranio

Gli scenari della presidenza indonesiana

Anno nuovo, presidenza nuova. Dopo aver ospitato l’ultimo summit del G20, l’Indonesia si presenterà nel 2023 da padrona di casa dell’Associazione delle nazioni del Sud-Est asiatico. In vista del suo ruolo da Paese ospitante dei vertici ASEAN, il Presidente indonesiano Joko Widodo ha lanciato lo slogan: “ASEAN Matters: Epicentrum of Growth”. L’obiettivo dichiarato è quello di rendere la regione un’ancora di stabilità mondiale attraverso i concetti di collaborazione e sviluppo economico (rapido ma sostenibile). Giacarta mirerà dunque alla creazione di una rete di cooperazione intraregionale che vada dal cambiamento climatico alla difesa informatica, passando per l’economia digitale e la sicurezza alimentare, quest’ultima posta tra le priorità del 2023. Sono propositi non semplici da raggiungere. Tuttavia, ancora più difficili e ambiziosi saranno gli scopi geopolitici della presidenza indonesiana. Per un altro anno, l’elefante nella stanza si chiamerà Myanmar. Anche in virtù della volontà di Widodo di promuovere valori umanitari e democratici, dall’ASEAN a guida indonesiana ci si aspettano provvedimenti più duri nei confronti della giunta militare (come la sospensione del Paese dal gruppo). Il G20 ha rafforzato il ruolo internazionale di Giacarta, che su questa base potrebbe puntare anche ad allentare le tensioni regionali con la Cina sul Mar Cinese meridionale e, contestualmente, accelerare l’attuazione della “Prospettiva ASEAN” (ASEAN Outlook) sull’Indo-Pacifico. Poi c’è la questione Timor Est. Durante il vertice in Cambogia, è stato accettato “in linea di principio” il futuro ingresso nell’Associazione del paese, provincia indonesiana dall’invasione del 1976 all’indipendenza del 2002. Per l’adesione definitiva potrebbero volerci anni, ma un eventuale facilitazione del processo da parte dell’Indonesia sarebbe significativo. Che la più grande economia del Sud-Est asiatico detenga la presidenza del gruppo potrà inoltre aiutare, in un contesto di grandi turbolenze geopolitiche, a far “restare l’ASEAN importante e rilevante”, come dichiarato dalla Ministra degli Esteri indonesiana Retno Marsudi. Il primo vertice a guida Giacarta dovrebbe tenersi tra marzo e maggio 2023.

A cura di Francesco Mattogno

Manila cerca accesso alle risorse marittime

Le Filippine stanno ideando nuovi modi per esplorare petrolio e gas all’interno del conteso Mar Cinese meridionale, ha dichiarato Ferdinand Marcos Jr. Il Presidente filippino ha rivendicato il diritto del suo Paese di sfruttare le riserve energetiche nella zona contesa, data la dipendenza di Manila dalle importazioni di combustibile per le necessità di fabbisogno energetico e la vulnerabilità agli shock di approvvigionamento e all’aumento dei prezzi del petrolio. Le intenzioni sono di procedere anche senza un accordo con il governo cinese, soprattutto dopo che i colloqui tra i due Paesi per una esplorazione congiunta in quest’area sono stati interrotti in estate, a causa di ragioni legate a vincoli costituzionali e questioni di sovranità. In agosto il Segretario agli Affari esteri filippino aveva dichiarato che Manila era aperta al dialogo con la Cina per l’esplorazione di petrolio e gas, a patto di rispettare le leggi filippine. Ma ora si cercano strade che prescindono dal dialogo intergovernativo. L’azienda filippina PXP Energy Corp, per esempio, che detiene un permesso di esplorazione nell’area contesa della Reed Bank, ha intrapreso colloqui con la China National Offshore Oil Corp (CNOOC) per una joint venture. Questi sono stati ostacolati però proprio dalle rivendicazioni contrastanti dei due governi. Gli attriti con la Cina lasciano invece spazio ad un rafforzamento dei legami tra Manila e Washington. Durante la sua recente visita, la Vicepresidente statunitense Kamala Harris ha ribadito il sostegno ad una sentenza arbitrale del 2016 che aveva invalidato le rivendicazioni di Pechino nel Mar Cinese meridionale, affermando che le Filippine hanno il diritto sovrano di sfruttare le riserve energetiche all’interno della propria zona economica esclusiva di 200 miglia. Marcos ha parlato inoltre di “qualcosa di concreto” da annunciare entro il prossimo anno riguardo alle proposte statunitensi di accedere alle basi militari filippine nell’ambito dell’accordo di cooperazione rafforzata in materia di difesa stipulata dai due paesi nel 2014. 

A cura di Geraldine Ramilo

 

 

BUSINESSPagamenti QR

L’Indonesia e la Thailandia hanno implementato la loro rete di pagamenti online, permettendo ai consumatori di utilizzare le loro applicazioni mobili per scansionare i codici QR e acquistare prodotti e servizi da entrambi i Paesi.

ASEAN Briefing: https://www.aseanbriefing.com/news/indonesia-and-thailand-implement-qr-payment-linkage/ 

GEOPLITICAIntegrazione regionale

L’Ambasciatore Dang Hoang Giang, rappresentante permanente del Vietnam presso le Nazioni Unite, ha invitato a rafforzare l’integrazione e la cooperazione regionale tra tutti i membri dell’ASEAN.

The Diplomat: https://en.vietnamplus.vn/vietnam-calls-on-asean-to-enhance-coordination-at-un/244848.vnp 

DIFESAQUAD-AUKUS

Per una maggiore sicurezza regionale nell’Indo-Pacifico, è fondamentale che anche i contraenti dei due grandi patti di difesa degli ultimi anni, il QUAD e l’AUKUS, collaborino maggiormente sui dossier principali.

East Asia Forum: https://www.eastasiaforum.org/2022/12/01/aligning-aukus-and-the-quad-for-australias-defence/

BUSINESS Start-up

Sembra che la maggior parte delle start-up di Singapore e Hong Kong stiano evitando quotazioni nei propri Paesi puntando invece su società di acquisizione a fini speciali (SPAC) negli Stati Uniti.

Financial Times: https://www.ft.com/content/a4c42097-a963-46af-90c7-f0e33be947bc 

GEOPOLITICAGuerra Russia-Ucraina

Il Paese e il suo Primo Ministro, Hun Sen, sono stati schietti sulla situazione ucraina ma che impatto ha avuto fin ora la guerra tra Kiev e Mosca sulla politica estera della Cambogia?

The Diplomat: https://thediplomat.com/2022/12/how-has-the-russia-ukraine-war-impacted-cambodias-foreign-policy/

BUSINESSAuto cinesi in ASEAN

Il mercato dell’area ASEAN è una vera calamita per le aziende automobilistiche cinesi che decidono di puntare sui mercati esteri. I dati parlano di numeri importanti destinati a crescere nei prossimi anni.

China Daily: https://www.chinadaily.com.cn/a/202212/02/WS63898be8a31057c47eba258c.html 

 

BUSINESS

Opportunità in ASEAN

I mercati combinati di Indonesia, Malesia, Singapore, Filippine, Thailandia e Vietnam stanno registrando una delle maggiori crescite mondiali nella domanda di prodotti lattiero-caseari. Si prevede che entro il 2030 l’import raggiungerà quasi 19 milioni di tonnellate.

CLAL: https://news.clal.it/it/sud-est-asiatico-grandi-opportunita-per-il-lattiero-caseario/ 

TECNOLOGIAIndustria tech

Prima della pandemia, i solidi fondamentali economici di Singapore e la sua posizione strategica nel cuore del Sud-Est asiatico si sono dimostrati interessanti per le grandi aziende tecnologiche globali, sarà ancora così?

East Asia Forum: https://www.eastasiaforum.org/2022/12/02/has-singapores-tech-industry-got-talent/ 

POLITICACrisi birmana 

Viste le tensioni e le continue violazioni dei diritti umani in Myanmar, molti osservatori pensano che sia arrivato il momento che l’ASEAN riconosca il governo ombra di unità nazionale birmano e intervenga nella risoluzione della crisi.

Asia Times: https://asiatimes.com/2022/11/time-for-asean-to-recognize-myanmars-shadow-government/ 

FINANZA

Finanza green

Singapore ha recentemente lanciato l’Impact Hub ambientale, sociale e di governance (ESG) per promuovere l’ecosistema ESG del Paese e stabilire standard globali per una finanza verde e sostenibile.

ASEAN Briefing: https://www.aseanbriefing.com/news/singapore-launches-esg-impact-hub-what-it-means-for-green-finance/ 

POLITICASindaci ASEAN

I sindaci delle capitali dell’ASEAN si sono riuniti venerdì scorso per discutere di come promuovere la cooperazione globale per la costruzione di città intelligenti, resilienti e sostenibili in tutta la regione.

Xinhua: https://english.news.cn/20221202/d15425f0d9a64a6d9018cc08c27fd5ad/c.html

 

GEOPOLITICAUE-ASEAN

Se da un lato gli osservatori si concentrano molto sull’attenzione degli Stati Uniti per l’Asia-Pacifico, dall’altro tralasciano quanto l’Unione Europea stia invece facendo per accrescere le sue relazioni con l’ASEAN.

Arab News: https://www.arabnews.com/node/2209246