La “trans gang” a giudizio a Shanghai

In by Simone

“Cosa c’è di peggio che svegliarsi al mattino e scoprire di essere stati rapinati? Scoprire, ad esempio, che la donna sexy con cui vi siete recati in albergo la notte scorsa, in realtà è un travestito”.

E’ il modo con il quale il Global Times, giornale cinese in lingua inglese, racconta del processo in cui sono coinvolti cinque trans filippini, accusati di abbordare uomini stranieri nei bar alla moda di Shanghai, con la promessa di sesso, salvo poi drogarli e derubarli interamente nel corso della notte.

Per loro l’accusa è aggressione e rapina, nel corso del processo che si celebra presso la Corte di Shanghai. I cinque, di età compresa dai 26 ai 30 anni, secondo la ricostruzione dei media cinesi, “utilizzavano le loro curve e le proprie voci femminili, per filtrare con espatriati ai cocktail party di Tongren Lu (una delle vie di Shanghai a più alta concentrazione di locali e bar, ndr) o presso il Grand Hyatt Hotel”.

Gli imputati irretivano le proprie vittime negli hotel e – una volta giunti nelle stanze – “grazie a cioccolatini appositamente preparati e drogati” stordivano le proprie vittime. Cellulari, soldi, carte di credito, oggetti personali: il bottino della banda è stato stimato in circa 30 mila euro, in rapine nel periodo compreso tra novembre 2008 e febbraio 2009.

La banda è stata scoperta quando, a seguito della denuncia, si è risaliti ad un acquisto presso un negozio di cosmetici, compiuto con una delle carte di credito rubate. Da lì è partita l’indagine volta a scoprire altri affiliati alla banda. L’arresto per i cinque è giunto nel marzo scorso. Uno dei componenti della banda ha dichiarato di avere raggiunto Shanghai dal Giappone nel febbraio 2008 e di avere iniziato quel genere di attività a causa dell’impossibilità di trovare un lavoro per via della crisi economica.

Uno dei proprietari del bar all’interno del quale si sarebbero verificati gli abbocchi per i clienti, ha tenuto a specificare che “la nostra porta è aperta a tutti. Noi non possiamo dire chi può entrare e chi non può". La sentenza è attesa nei prossimi giorni.