K-Files – Scarsa sicurezza e overworking: i rischi sul set dei K-Drama

In Asia Orientale, K-Culture by Redazione

Il 7 gennaio è divampato un incendio sul set di “Kingdom: Ashin Of The North”, all’interno di un castello. Sono arrivati sul posto 9 camion dei pompieri che hanno spento le fiamme nel giro di un’ora. L’incendio è stato causato da un membro del personale che ha tentato di sciogliere la neve utilizzando una torcia. I materiali di finitura sulle pareti esterne del castello hanno preso fuoco per primi, andando poi a bruciare il legno all’interno. Parte del castello è andata distrutta durante il processo di estinzione ma fortunatamente nessuno si è ferito.

Cio è avvenuto solo tre mesi dopo l’incidente avvenuto sul set di “Penthouse”. Due membri dello staff stavano preparando una scena all’aperto con delle fiamme, quando queste sono cresciute inaspettatamente, provocandogli abrasioni e ustioni. Fortunatamente si è trattato di ferite lievi e i due sono potuti tornare sul set qualche giorno dopo.

Questi fatti hanno riportato molti fan a preoccuparsi per la sicurezza sui set. Purtroppo non sempre ce la si cava con qualche “graffio”, talvolta questi incidenti portano a conseguenze ben più gravi, come nel caso dell’incendio del drama “Maids” (anche detto “Hanyeodeul”) della JTBC. Il 13 dicembre 2014 alle ore 13:23 venne segnalato un incendio sul retro di un edificio industriale, dove si trovava il set delle riprese.

In un primo comunicato la compagnia disse che dei 73 membri dello staff, 59 avevano lasciato l’edificio per andare a mangiare e dei 14 restanti solo una persona, una donna di 35 anni, mancava all’appello ma non erano certi che si trovasse all’interno dell’edificio. I vigili del fuoco si precipitarono sul posto per spegnere le fiamme e mettersi alla ricerca della donna. In tutto ciò la causa dell’incidente rimase sconosciuta.

In un secondo momento dovettero dare la triste notizia che avevano trovato la donna nella sala di produzione al secondo piano, dove era rimasta intrappolata dalle fiamme. Yeom Hye Sun, coordinatrice e sceneggiatrice principale del drama, perse la vita in quel fatale incendio di metà dicembre.

La signora Yeom mostrò sempre un forte senso di responsabilità. Anche quel giorno rimase sul set per organizzare la registrazione delle riprese del giorno dopo. Alcuni rapporti dei media raccontarono che “mentre tutti erano fuori a mangiare, l’incendio è divampato e ha ucciso la signora Yeom, che dormiva da sola”. Versione che venne dichiarata falsa dalla produzione. Le registrazioni vennero interrotte per il mese a seguire.

Ma gli incendi non sono l’ unico pericolo, infatti non è raro che qualcuno venga investito o si ferisca in altri modi per girare scene d’azione o di lotta che sono pressoché sempre presenti in un drama.

Lo scorso 29 dicembre Jang Dong Yoon è caduto da cavallo durante le riprese del suo nuovo drama “Joseon Exorcist” infortunandosi al gomito, ma fortunatamente oltre a qualche ematoma non ha avuto altri danni. Tuttavia si è assentato per un po’ dal set per poter riprendersi a pieno.

Kim Hyun Jun ha dichiarato che, durante le riprese di “Hwarang: The Beginning” (in cui ha interpretato Dan Se), è stato colpito alla fronte da una freccia, scoccata da un altro attore, che lo ha fatto ribaltare all’indietro. Fortunatamente la ferita non è risultata grave, è stato accompagnato di corsa in ospedale per fargli ricevere le dovute cure e ben presto è potuto tornare al lavoro.

Park Seok Joon, sempre durante “Hwarang”, girando una scena d’azione, si è fatto male al collo ed è dovuto andare in ospedale. In seguito ha dovuto assentarsi da lavoro per una settimana.

Seo In Guk durante la produzione di “The king’s face” (in cui interpreta il principe Gwanghae) è stato portato d’urgenza in ospedale a seguito di un incidente durante un’esercitazione per una scena d’azione. Uno stuntman l’ha accidentalmente colpito al viso provocandogli dolore e gonfiore all’occhio e alle ossa circostanti. Non ha avuto ripercussioni sulla sua vista ma non ha potuto girare per una decina di giorni. L’incidente non ha riguardato solo lui, anche altri membri dello staff sono finiti in ospedale. Un mese dopo l’attore si è ferito nuovamente al naso mentre registrava una scena nella quale si utilizzavano dei cavi.

Un membro dello staff che lavorava per “Hwayugi” è rimasto gravemente ferito sul set. Secondo i rapporti l’uomo stava lavorando la mattina presto intorno alle 2, per appendere un lampadario al soffitto su richiesta di un produttore, quando è caduto da un’altezza di oltre 3 metri, rompendosi la colonna vertebrale e l’osso dell’anca. È stato riferito che prima ha colpito il suolo col bacino, poi con la testa, da cui ha iniziato a mostrare sintomi di emorragia cerebrale. L’uomo è rimasto paralizzato dalla vita in giù.

Durante le riprese di “The Scholar Who Walks the Night” Lee Jun Ki e Lee Yu Bi sono rimasti feriti in una caduta avvenuta sul set mentre giravano all’alba. Lee Jun Ki si è fratturato il naso. È stato immediatamente portato al pronto soccorso e ha subito un operazione chirurgica il giorno stesso; il tutto gli ha richiesto una settimana di recupero, cosa che lo ha costretto a cancellare un’apparizione programmata allo “Shanghai International Film Festival”. A Lee Yu Bi è stata diagnosticata un’ernia del disco lombare.

Nella produzione del film “Dream” (Bimong, titolo originale), Lee Na Young (Ran nel drama) doveva ricreare un suicidio per impiccagione, tutta via durante la registrazione il meccanismo salvavita si è bloccato e lei ha rischiato realmente di morire. L’incidente ha devastato tutti, regista compreso che è sparito dalle scene per 3 anni in seguito all’incidente. Alla fine la scena problematica è stata cancellata.

Nei K-drama vengono spesso riprodotte scene pericolose che creano pericoli veri e propri anche per gli attori e chi gli sta attorno ma molto spesso a gravar ancora più sulla questione è il poco riposo consentito. Per star dietro ai tempi di produzione e di messa in onda le giornate di lavoro sono interminabili e il tempo scarseggia.

Kim Jaejoong (dei JYJ) ha dichiarato in passato che per alcune produzioni ha avuto solamente 30 minuti al giorno per poter dormire. Lo staff di produzione per un drama lavora quasi 3 volte tanto un normale dipendente coreano, arrivando, in media, a lavorare 116 ore settimanali (19 al giorno). Molte di queste ore sono straordinari che spesso non vengono retribuiti.

Drama come “The Player” e “The Guest” hanno registrato abitualmente per più di 100 ore a settimana, ossia oltre 14 ore al giorno.

Nel caso di “The Player”, un membro dello staff è svenuto improvvisamente a causa della stanchezza e altri hanno rivelato che sono stati pagati per episodio e non per ore: quindi che fossero 8 o 14 ore di lavoro non vi era alcuna differenza. Per “The Guest” si è arrivati a lavorare circa 96 ore, non sono stati pagati gli straordinari né le spese per lavoro fuori da Seoul. Per “Room No. 9” si è tenuta una ripresa di 20 ore senza il consenso dello staff e in “Priest” è stato costretto un cameraman a riprendere per tutta la notte.

Il Korea Times ha raccontato la vicenda di un ex tirocinante che ha lavorato venti ore al giorno per circa 150 euro di stipendio mensile.

Il fenomeno dell’overworking non grava solo sulla sicurezza a lavoro ma anche sulla salute vera e propria. Secondo il Ministero dell’impiego e del lavoro, se si continua a lavorare per 60, o più, ore settimanali si può provocare un sovraccarico fisico e/o mentale, che può avere un effetto significativo sulla normale funzione del sistema cerebrale e cardiovascolare. Tuttavia, come detto, gli addetti alla produzione di alcuni drama arrivano a lavorare 116 ore a settimana.

Son Ye Jin è svenuta sul set di “Crash Landing on You” ed è stata trasportata in ospedale per l’eccessivo carico di lavoro. Un membro dello staff di “Kingdom” è morto il 16 gennaio 2018 a 33 anni durante la produzione della prima stagione del drama. Secondo le voci, il defunto faceva parte del team artistico ed è collassato a causa di un aneurisma cerebrale.

In Corea del Sud i famigliari dei morti per il troppo lavoro (in coreano “gwarosa”) possono accedere a un sussidio statale, ma dimostrare che un decesso è dovuto allo stress lavorativo non è semplice e, di fatto, la legge non riconosce la morte per troppo lavoro.

A cura di K-pop News Italia

*K-pop News Italia è un gruppo di cinque ragazze che, dal 2018, porta notizie sulla Corea del Sud in Italia per renderle accessibili a tutti, offrendo spunti di riflessione e condividendo tante curiosità. Si può seguire su Instagram qui

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