India – Il prezzo dell’efficienza dei dabbawala

In by Simone

Nel suo pirotecnico monologo parte dell’iniziativa dei Tedx, Pawan Agrawal spiega come lavorano i celebri dabbawalla di Mumbai, l’esercito di facchini che ogni giorno consegna quattrocentomila lunch box agli impiegati della capitale economica indiana. Uno dei video consigliati nell’ultimo speciale Asia del manifesto Jobs Asia, gratis per iPad e iPhone
I dabbawala di Mumbai hanno ormai una fama leggendaria. Sono i pony express dei tiffin box, i contenitori di metallo nei quali le madri o mogli degli impiegati di Mumbai ripongono il cibo cucinato a casa per i propri figli o mariti.

La Mumbai Dabbawalas Association, fondata nel 1890, oggi dispone di un esercito di cinquemila dabbawala e ogni giorno consegna duecentomila tiffin box in un raggio di 70 km, attende la fine della pausa pranzo e riporta a casa del cliente il contenitore vuoto. Fanno quattrocentomila consegne al giorno, con un margine di errore di uno ogni 16 milioni.

L’organizzazione, presieduta dall’istrionico Pawan Agrawal, da anni è al centro di studi del settore, documentari, saggi e simposi universitari: nel caos giornaliero della metropoli indiana, la distribuzione di una mole così ingente di tiffin box a scadenza giornaliera rappresenta un miracolo.
Il servizio costa meno di cinque euro al mese e ogni dabbawala, di media, guadagna intorno ai 70 euro al mese.

Agrawal è considerato un guru dell’organizzazione del lavoro, manager dalle qualità straordinarie provate da un servizio modello di efficienza e risparmio. Nel suo discorso tenutosi nella tappa indiana di Tedx, in poco più di un quarto d’ora Agrawal spiega come lavorano i suoi dabbawala: video che vi consigliamo caldamente di vedere soprattutto per valutare da voi le parole – e alcuni esempi agghiaccianti di giustificazione di violenza domestica “a lieto fine” – del manager dei miracoli, simbolo di un’India esaltata dai media occidentali che a noi piace pochino.

[Pubblicato su Jobs Asia, lo speciale lavoro in Asia del manifesto a cura di China Files; foto credit: www.sakiyagighosh.com]