India – Fregarsene di Sachin Tendulkar

In by Simone

Siparietto grottesco e tragicomico. Domanda a Maria Sharapova: "Lei sa chi è Sachin Tendulkar?". Risposta: "No, mi spiace". Centinaia di migliaia di indiani si riversano sui social network e ricoprono di insulti la campionessa di tennis, indignati. E chi è Sachin Tendulkar?
Il dramma si è consumato durante la conferenza stampa post match del French Open (edit: era Wimbledon), quando un giornalista furbastro del Times of India pare abbia chiesto alla tennista se conosceva le star che erano venute a vederla giocare. Sharapova risponde facendo riferimento a David Beckham, "really nice person" e "incredible footbal player".

"Sachin Tendulkar è entrato assieme a David. Lei lo conosce Sachin?". E la tennista russa non lo conosceva.

La notizia NON ha fatto il giro del mondo. E non perché le notizie di Maria Sharapova solitamente non lo facciano, ma il nesso Maria Sharapova – Sachin Tendulkar giustamente sfugge alla stragrande maggioranza del pianeta. Non per indifferenza nei confronti di Sharapova, evidentemente.

In India l’ignoranza della tennista, diciamo, non è stata presa molto bene, poiché Sachin Tendulkar è probabilmente il più grande giocatore di cricket ad aver calcato i campi indiani dall’invenzione del cricket ad oggi. Recentemente ritiratosi, Tendulkar è attualmente membro della Rajiya Sabha, la camera alta del parlamento indiano, per meriti sportivi. Nel paese è umilmente conosciuto come "Il Dio del cricket".

Succede quindi che una megastar internazionale di uno sport – il tennis – che vanta una diffusione realmente planetaria, venga messa davanti a una domanda da quiz di ex colonie britanniche; poiché il cricket, fuori dalla manciata di paesi del Commonwealth dove si pratica, è un gioco virtualmente inesistente. Sbaglia la risposta e al posto del riecheggiare di un sonorissimo "sticazzi", vediamo gli internauti indiani scagliarsi contro la pagina di Sharapova subissandola di insulti – anche pesanti, sempre misogini – battute, richieste di scuse (?!) per non aver tributato il dovuto rispetto al Dio del cricket. Si Twitter hanno lanciato anche l’hashtag #whoismariasharapova, nella negazione plateale che una bella donna bianca testimonial di una gamma di articoli sportivi e di moda – anche qui in India – sia conosciuta alla stragrande maggioranza del pubblico indiano. Maschile.

A questo punto ci si potrebbe lanciare in analisi sociopolitiche sulla deficienza di internauti rancorosi senza il senso né della misura né della prospettiva (come si è fatto, ampiamente, con l’episodio Chiellini-Suarez); oppure tirare conclusioni pseudologiche sul cricket come espressione del (rinnovato) nazionalismo indiano, la pretesa del riconoscimento della fama di Tendulkar come avatar del riconoscimento dell’India fuori dal piccolo club dell’Asia meridionale; dissezionare l’episodio come l’ennesima manifestazione dell’arroganza indiana quando si ritrova in una posizione subordinata o "di difetto", una bestia mansueta che, additata, ringhia.

Invece qui, che fa caldo e pure umido adesso che è arrivato il monsone, navighiamo in acque sicure, rilevando che le manifestazioni del becero che ognuno di noi serba in corpo arrivano semplicemente da un mix noia, tempo libero e connessione internet.

Farci pace è un buon inizio. Considerare che fuori dal Commonwealth esiste un’umanità capace di sopravvivere con estrema tranquillità – con punte di felicità – ignorando chi sia Sachin Tendulkar, sarebbe portarsi a metà dell’opera. Accettare che, dopo questa boutade che ha fatto riempire alcune pagine ai giornali anglosassoni, quella stessa aumanità continuerà beatamente a fregarsene sia di Tendulkar che del cricket, sarebbe la ciliegina sulla torta.

*Nota: questo articolo è stato scritto senza ricorrere a Wikipedia. Tutto quello che conosco circa Sachin Tendulkar è nel pezzo ed è farina del mio sacco. Vivo, felicemente, in India da quasi tre anni e di lavoro leggo giornali tuti i santi giorni. Per dire.

[Foto credit: sports.ndtv.com; Scritto per Elefanti a parte su East online]