In Cina e Asia – Xi Jinping in visita a Wuhan

In Notizie Brevi by Alessandra Colarizi

Per la prima volta dall’inizio dell’epidemia Xi Jinping si è recato personalmente a Wuhan, la città da cui è partito il primo focolaio. Secondo la Xinhua, il presidente cinese  “visiterà ed esprimerà i propri saluti agli operatori sanitari, ai militari e ai soldati, agli operatori della comunità, agli agenti di polizia, ai funzionari e ai volontari che hanno combattuto l’epidemia in prima linea, nonché ai pazienti e ai residenti durante l’ispezione”. Report circolati sui media statali descrivono il leader effettuare un “sopralluogo” presso l’ospedale Huoshenshan, la prima struttura eretta appositamente per ospitare i malati di Covid-19, per incoraggiare il personale e inviare il proprio augurio ai pazienti. Il tutto sembra essere in realtà avvenuto da una sala conferenze via video. Negli ultimi due mesi l’assenza di Xi dall’epicentro della crisi – in sua vece sono stati mandati il primo ministro Li Keqiang e il vicepremier Sun Chulan- aveva suscitato non poche polemiche, innescando la pronta risposta dei media statali. La visita del presidente arriva mentre il bilancio giornaliero è sceso ad appena 19 casi, di cui 17 concentrati a Wuhan e i restanti importati dall’estero.  Un dato incoraggiante che ha spinto la provincia dello Hubei a ripristinare gli spostamenti verso il resto del paese grazie all’introduzione di un sistema mobile di valutazione delle condizioni di salute. Intanto sale a 20 il bilancio dei decessi nel crollo dell’hotel di Quanzhou. Secondo Caixin la struttura aveva subito un ammodernamento con tanto di aggiunta di tre piani [fonte: SCMP]

Shanghai medaglia d’oro nella lotta al virus

Tra tutte le città cinesi, Shanghai è quella che si è saputa destreggiare meglio nella crisi causata dal coronavirus. E’ quanto emerge da un’inchiesta di Caixin, secondo la quale i numeri “invidiabili” (solo 337 infezioni e 3 decessi senza nemmeno un caso di origine sconosciuta) sarebbero da attribuire alle “misure su più fronti prese dal governo e alla forte disciplina mostrata dal popolo”. A svolgere un ruolo fondamentale è stato lo Shanghai Public Health and Clinical Center, uno dei primi laboratori a ricevere campioni di pazienti di Wuhan. “Era solo un lavoro di routine. Tuttavia, siamo rimasti scioccati dai risultati “, racconta un membro del team. Dopo oltre 40 ore di sequenziamento del genoma, il campione è risultato simile per l’89,11% al virus che ha causato la SARS. Il 5 gennaio, il centro ha riportato l’esito alle autorità municipali e alla National Health Commission (NHC), l’agenzia governativa che sovrintende al Centro cinese per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC). Prima ancora del rilevamento ufficiale della trasmissione da uomo a uomo i medici della città avevano già cominciato a porre le basi per la lotta al virus. Complice l’esperienza maturata durante i focolai di epatite A (1988), SARS (2003) e H7N9 (2013). A Shanghai il tasso di guarigione dei malati di Covid-19 è del 93%. [fonte: Caixin]

Coronavirus: la Cina accelera verso l’automazione

Ormai si sa, quando si parla di lotta al virus, uno degli assi nella manica di Pechino è certamente la tecnologia. Lo sarà probabilmente anche una volta debellata l’epidemia nella fase di ripresa economica. Le difficoltà riscontrate nel riattivare le fabbriche a causa della mancanza di personale sta velocizzando la transizione verso la robotica, sopratutto nell’automotive e l’elettronica di consumo, tra i settori più colpiti dal blocco della produzione provocato dal diffuso regime di quarantena. Impiegati nella crisi per fornire una vasta gamma di servizi, dalla pulizia di ospedali e strade alla consegna di alimenti e farmaci, in futuro i robot saranno sempre più presenti anche nel comparto industriale. Complici le direttive contenute nel piano Made in China 2025 e un aumento annuo degli stipendi cinesi del 20%. Il fornitore di Apple, Foxconn, punta ad automatizzare il 30% del personale in Cina entro il 2020. Si prevede che l’anno successivo il gigante asiatico conterà per il 45% delle spedizioni di robot industriali a livello mondiale. [fonte: CNBC]

Effetto Covid-19: aumentano i divorzi

Continua ad allungarsi la lista delle ricadute famigliari della guerra al virus. Dopo l’incremento delle violenze domestiche, altrettanto inaspettato è ll’aumento dei divorzi riportato in alcune zone del paese. Secondo il Global Times, da quando il 1 marzo gli uffici di registrazione dei matrimoni di Xi’an hanno adottato un sistema di appuntamenti, il servizio ha totalizzato il massimo delle richieste giornaliere. Il perché è piuttosto intuibile. “A causa dell’epidemia, molte coppie sono state costrette a casa insieme per oltre un mese, il che ha fatto riemergere gli attriti latenti,” ha spiegato un funzionario del distretto di Beilin aggiungendo che l’affollamento è da imputarsi anche alla prolungata chiusura degli uffici ha generato. Una tesi confermata da un collega di Yanta, secondo il quale tuttavia, spessosi tratterebbe di decisioni affrettate seguite da ripensamenti quasi immediati. Addirittura alcune giovani coppie hanno deciso di risposarsi proprio mentre il loro certificato di divorzio era in fase di stampa. Negli ultimi anni, l’aumento delle separazioni ( 3,4 milioni nel 2017) ha spinto il governo cinese a introdurre misure preventive, come l’obbligo di test per valutare l’affiatmento della coppia in alcune province.

Riconoscimento facciale a prova di mascherina

Telecamere in grado di riconoscere l’identità di una persona con indosso una mascherina. Anche in mezzo a una folla. E’ quanto è riuscito a realizzare la società di Pechino Hanwang Technology, che da gennaio a oggi a saputo sfruttare i dieci anni di ricerche per mettere a punto un sistema che permette, “se collegato a un particolare sensore, di misurare la temperatura corporea identificando il nome della persona. In seguito il sistema elaborerà il risultato, ad esempio, se rileva una temperatura superiore ai 38 ° C”. Il riconoscimento – che può avvenire tra un massimo di 30 persone – ha una precisione del 95% con mascherina e del 99% a volto scoperto. Ovviamente, la tecnologia si presta a svariati utilizzi e c’è da scommetterci che continuerà a tornare comoda anche una volta archiviato il pericolo virus. Al momento l’azienda conta 200 clienti tra cui il ministero della Sicurezza pubblica che amministra le forze di polizia.[fonte: Reuters]

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