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In Cina e Asia – Von der Leyen: “Non giremo le spalle alla Cina”

In Notizie Brevi by Redazione

  • Von der Leyen: “Non giremo le spalle alla Cina”
  • Ucraina: Macron vuole coordinare i negoziati di pace con la Cina
  • Xi a Kim: “Insieme per affrontare cambiamenti complessi e seri”
  • Aperta indagine dopo incendio in un ospedale di Pechino
  • Proteste dei “fogli bianchi”: manifestante racconta la propria esperienza
  • Veicoli elettrici: i marchi cinesi contano per l’80% delle vendite domestiche
  • Il Bangladesh userà lo yuan per centrale nucleare russa

“Girare le spalle alla Cina non è opportuno e non è nel nostro interesse”. Lo ha dichiarato ieri Ursula von der Leyen durante la plenaria del Parlamento europeo. “L’Europa deve remare verso una eliminazione dei rischi che caratterizzano le relazioni con Pechino ma senza disimpegnarsi”, ha chiarito la presidente della Commissione Ue a pochi giorni dalla controversa visita in Cina al fianco di Macron. Von der Leyen – cha ha voluto rimarcare la coesione dei 27  – ha espresso la contrarietà europea a qualsiasi violazione dello status quo nello Stretto di Taiwan, allusione alle affermazioni scivolose pronunciate del presidente francese sul volo di ritorno. L’Europa non deve seguire la strategia provocatoria degli Stati Uniti, aveva dichiarato Macron.

Ucraina: Macron vuole coordinare i negoziati di pace con la Cina

Ed è sempre di di ieri la notizia che il presidente francese intende coordinare con Pechino un piano congiunto per la risoluzione nel conflitto russo-ucraino. Secondo fonti consultate da Bloomberg, Macron avrebbe incaricato il suo consigliere agli Esteri, Emmanuel Bonne, di lavorare con il capo della diplomazia cinese Wang Yi.  I due dovrebbero pensare a un piano da utilizzare per i prossimi negoziati. Non è chiaro se questa strategia abbia il sostegno di Kiev e dei suoi alleati. Molti Paesi restano scettici sulla sedicente neutralità della Cina, che ha ribadito in più occasioni che quella con Mosca è “un’amicizia senza limiti”. Ma per Macron l’intervento cinese può essere decisivo nell’ottica di “riportare Mosca alla ragione”.

Xi a Kim: “Insieme per affrontare cambiamenti complessi e seri”

Pechino ha esortato la Corea del Nord a potenziare la comunicazione bilaterale per affrontare i cambiamenti “complessi e seri” del contesto globale. Il presidente cinese Xi Jinping e il leader nordcoreano Kim Jong-un hanno avuto un confronto telefonico la scorsa settimana. I dettagli della conversazione sono stati resi pubblici a poche ore dal monito che i ministri degli Esteri del G7 hanno rivolto a Pyongyang affinché si astenga da ulteriori “provocazioni” nucleari. Xi ha sottolineato che quella con la Corea del Nord è una “tradizionale amicizia” che ha “resistito a lungo alle prove della mutevole situazione internazionale”. Per questo ritiene necessario il rafforzamento della comunicazione strategica bilaterale.

Aperta indagine dopo incendio in un ospedale di Pechino

Le autorità cinesi hanno aperto un’indagine per appurare le cause dell‘incendio divampato ieri in un ospedale di Pechino, e in cui sono già morte 29 persone. Lo ha annunciato stamani un funzionario della Pubblica Sicurezza, durante una conferenza stampa convocata oggi, precisando che 26 persone sono decessi sono avvenuti in seguito al trasferimento in ospedale. Stando alle evidenze raccolte nelle indagini preliminari, le fiamme avrebbero avuto origine da una serie di materiali altamente infiammabili utilizzati durante la ristrutturazione del reparto di degenza. La notizia è stata parzialmente censurata sul web in seguito alle polemiche innescate dalla lentezza dei media statali nella copertura della tragedia.

Proteste dei “fogli bianchi”: manifestante racconta la propria esperienza

Fornendo una rara testimonianza sulle proteste dei “fogli bianchi”, uno dei manifestanti ha raccontato alla Reuters di come è sfuggito per un soffio all’arresto dopo aver partecipato alla mobilitazione di Shanghai. Si tratta di Yicheng Huang, 26enne trasferitosi in Germania dopo i fatti dello scorso novembre. “Sento di dover parlare a favore di Cao Zhixin e degli altri manifestanti detenuti… Voglio sollecitare più forze globali a prestare attenzione a loro e agli sforzi del popolo cinese per lottare per la propria libertà”, ha spiegato. Secondo Human Right Watch, Cao si trova formalmente agli arresti per aver “fomentato dissidie e causato problemi”.

Intanto, secondo il South China Morning Post, la China Cybersecurity Administration, l’ente regolatore dell’internet cinese, ha avviato una campagna per incoraggiare gli utenti a segnalare i contenuti politicamente sensibili. Nel mirino figurano in particolare le critiche contro Xi Jinping e il cosiddetto “nichilismo storico”, ovvero i commenti che mettono in discussione il glorioso passato del partito comunista e la cultura cinese.

Veicoli elettrici: i marchi cinesi contano per l’80% delle vendite domestiche

Il mercato delle auto elettriche in Cina sta diventando un affare domestico. Lo scorso anno più dell’80% dei veicoli elettrici venduti è stato realizzato nel paese, e in autunno hanno superato le multinazionali nel numero di auto vendute ogni mese. Li Auto, BYD, Nio and Xpeng Motors preoccupano i competitors internazionali come Tesla, che ha ridotto i prezzi in tutti i mercati compresa la Cina. L’azienda di Elon Musk si è trovata poi al centro di un attacco social da parte dei lavoratori dello stabilimento di Shanghai, che hanno contestato il taglio ai loro bonus di rendimento. I lavoratori sono stati informati nel weekend delle detrazioni e, quando hanno chiesto spiegazioni, i superiori hanno menzionato un grave incidente avvenuto all’inizio dell’anno, in cui un operaio ha perso la vita. Alcuni utenti si sono rivolti direttamente a Musk su Baidu e Twitter, chiedendo di “fare attenzione alle prestazioni dei lavoratori in prima linea presso lo stabilimento Tesla di Shanghai, che vengono arbitrariamente detratte”. Le autorità municipali hanno redarguito l’azienda per le falle nella sicurezza. 

Il Bangladesh userà lo yuan per centrale nucleare russa

Lo yuan cinese continua a prendere piede come valuta alternativa al dollaro per le transizioni internazionali. Il Bangladesh usa la moneta cinese per aggirare le sanzioni relative alla guerra e pagare la costruzione della centrale nucleare finanziata da Mosca. Lo hanno concordato la scorsa settimana due delegazioni di alto livello russa e bangladese. “A causa delle sanzioni contro le banche russe non abbiamo potuto elaborare i pagamenti in dollari USA”, ha dichiarato a Nikkei Asia Uttam Kumar Karmaker della Divisione Relazioni Economiche (ERD) del Bangladesh, “quindi entrambi abbiamo optato per lo yuan”. Dhaka deve saldare rimborsi per un valore di 110 milioni di dollari per la centrale nucleare di Rooppur, che una volta completata consentirà al Bangladesh di ridurre la sua dipendenza dal carbone.

A cura di Agnese Ranaldi e Alessandra Colarizi