In Cina e Asia – Tv e cellulari, i numeri di Chunjie

In by Gabriele Battaglia

Il Gran Galà di Capodanno della Cctv si conferma programma più visto della storia della tv mondiale. Ma anche i colossi della Rete cinese registrano una crescita grazie alle hongbao digitali. A Macao intanto è crisi di incassi nei casinò. Rivelazioni scottanti sui lavori di bonifica dell’area della centrale di Fukushima: ci ha lavorato anche un 15enne. Ancora valido il rapporto Onu sui diritti umani in Corea del Nord. CINA – Capodanno cinese: numeri da capogiro e tendenze online 

La Cina entra nell’anno della capra con il suo tradizionale Gran Galà di Capodanno. È lo show più visto della storia della televisione, l’anno scorso ha avuto oltre 700 milioni di spettatori (e sono numeri in calo rispetto agli anni precedenti). Ma quest’anno centinaia di milioni di cinesi stavano allo stesso tempo trafficando con i propri smartphone.
I giganti internet Tencent (il colosso di messaggistica istantanea che ha creato WeChat: 400 milioni di utenti) e Alibaba (il colosso dell’ecommerce cinese fresco dell’opa più grande della storia) hanno lanciato una campagna marketing senza precedenti.
Tutto gira intorno agli hongbao, le tradizionali buste rosse pieni di soldi che i cinesi sono soliti regalarsi a Capodanno e nelle grandi occasioni. Quest’anno si potevano scambiare hongbao virtuali e, soprattutto, per accaparrarsi nuovi utenti Alibaba ha messo in palio 84 milioni di euro e Tencent 70. Tra le giovani generazione la notte di capodanno era tutto uno scuotere di smartphone per accaparrarsi le vincite. 

CINA – Macao dovrà ripensare la propria economia?

Negli ultimi sei mesi del 2014, i casinò dell’australiano James Packer di Macao hanno incassato il 47 per cento in meno rispetto all’anno precedente. Anche le entrate sul tootale delle attività legate al gioco d’azzardo è in cali: -17 per cento sull’anno precedente.
Macao è la capitale mondiale del gioco d’azzardo e la sua economia gira soprattutto intorno a quello. I proventi annuali dell’ex colonia portoghese sono sette volte quelli di Las Vegas. Ma nel 2014 sono crollati. Le cause sono spesso rintracciate nella campagna anticorruzione portata avanti da Pechino. È infatti l’unico posto nella cosiddetta grande Cina dove è legale il gioco d’azzardo. Qui i funzionari del continente costituivano tra il 60 e il 70 per cento dei clienti. Ma da quando Xi Jinping è al potere affaristi e politici si sono tenuti alla larga dai casinò. E il presidente ha già consigliato all’ex colonia portoghese di diversificare la propria economia.

GIAPPONE – Lavori di bonifica Fukushima, c’era anche un quindicenne


Foto credit: tokyoreporter.com

Che i lavori alla centrale nucleare Daiichi non fossero esattamente in regola si sapeva: casi di infiltrazione mafiosa e irregolarità nelle stesse operazioni di bonifica erano state portate alla luce dalla stampa negli ultimi quattro anni. Ora c’è anche la ‘mattonella’ del lavoro minorile.
Secondo quanto rivelato da Kyodo, nei lavori intorno all’area della centrale sarebbe stato coinvolto un quindicenne della provincia di Aichi (Giappone centromeridionale). Era arrivato ad aprile a Fukushima subito dopo aver finito la scuola, lasciando il lavoro dopo appena 5 giorni: il suo salario era di appena 3000 yen al giorno (poco più di 20 euro), una paga molto al di sotto degli standard previsti per chi lavora nell’area interessata dall’incidente nucleare di quattro anni fa. Il proprietario dell’azienda di subappalto, un 49enne vicino agli ambienti yakuza di Nagoya, è stato arrestato. 

COREA DEL NORD – Il rapporto sui diritti umani dell’Onu regge ancora

Il rapporto sulla situazione dei diritti umani in Corea del Nord è ancora valido, nonostante le ammissioni di un esule di primo piano che nei mesi scorsi ha confessato di aver mentito sul alcuni particolari della sua testimonianza. A rimarcare la validità del documento è stato Michael Kirby, il giudice australiano a capo della commissione d’inchiesta sul tema.
Il rapporto si basa in gran parte sulle dichiarazioni di disertori, esuli e rifugiati. Le ammissioni di Shin avevano pertanto dato al regime un buon argomento per replicare alle accuse.

[Foto credit: pymnts.com]