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In Cina e Asia – Proteste dei fogli bianchi: liberate tre manifestanti

In Notizie Brevi by Francesco Mattogno

I titoli di oggi:

  • Proteste dei fogli bianchi: liberate tre manifestanti
  • L’Ue chiede rilascio di due attivisti
  • La Cina ha sviluppato droni supersonici per la sorveglianza 
  • La Russia preoccupata dall’eccesiva dipendenza tecnologica dalla Cina
  • Onu: l’India sta per superare la Cina come paese più popoloso al mondo
  • Yoon Suk-yeol: “Taiwan questione globale”. E apre agli aiuti militari all’Ucraina

A quattro mesi dall’arresto, Cao Zhixin è libera. Secondo diverse fonti, la ragazza, che aveva preso parte alle “proteste dei fogli bianchi”, è stata rilasciata su cauzione insieme ad almeno altre due coetanee. La notizia giunge mentre il paese è scosso da nuove polemiche: 12 persone sono già state arrestate per negligenza in un recente incendio presso un ospedale di Pechino, costato la vita a una trentina di persone. La notizia è stata riportata dai media solo otto ore dopo l’accaduto e strettamente censurata sui social. Anche le “proteste dei fogli A4” erano state innescate da un controverso incendio: quello in cui a Urumqi morirono una decina di persone rimaste intrappolate nell’edificio a causa delle restrizioni anti-Covid.

Buone notizie anche per Fang Bin. Fang è stato uno dei primi “giornalisti-cittadini” a documentare quanto stesse accadendo a Wuhan in quei caotici giorni di inizio 2020, agli albori della pandemia da Covid. Poi – dopo aver pubblicato due video in cui raccontava di essere stato interrogato dalla polizia – è scomparso. Di lui non si è saputo più nulla per tre anni ma ora, secondo Radio Free Asia, la sua famiglia è stata avvisata che il 30 aprile lascerà il carcere. Citando una fonte, RFA sostiene che Fang Bin era stato condannato in segreto a tre anni di prigione senza che neanche i suoi familiari conoscessero per cosa fosse stato accusato. Diversamente da Fang Bin, altre persone che avevano denunciato cosa stava succedendo a Wuhan non sono ancora state liberate.

Intanto, due attivisti per i diritti umani sono stati arrestati in Cina la scorsa settimana mentre si recavano a un incontro con dei funzionari dell’Unione Europea. Si tratta di una coppia sposata: Yu Wengshen, avvocato uscito l’anno scorso dopo quattro anni in carcere (dove ritiene di aver subito delle torture), e sua moglie Xu Yan. Un portavoce dell’Unione ha scritto alla Reuters che la loro detenzione è ritenuta “inaccettabile” e che “l’Ue ha chiesto il loro rilascio immediato e incondizionato”. Le autorità cinesi non hanno confermato il fermo. Secondo la delegazione dell’Ue a Pechino, inoltre, altri tre avvocati sarebbero stati posti agli arresti domiciliari.

La Cina ha sviluppato droni supersonici per la sorveglianza

Il Washington Post è entrato in possesso di un documento segreto dell’Agenzia nazionale di intelligence geospaziale (NGA) degli Stati Uniti che rivela i progressi fatti dalla Cina nella costruzione di droni supersonici. Nel rapporto sono presenti immagini satellitari (datate 9 agosto 2022) di una base aerea cinese che il WaPo ha localizzato a Lu’an, città dell’entroterra a circa 550 km da Shanghai. Le foto mostrano due droni da ricognizione a razzo WZ-8 che sono utilizzati per la sorveglianza d’avanguardia, in quanto capaci di raccogliere dati di mappatura in tempo reale. Sono droni che viaggiano fino a tre volte la velocità del suono e, secondo la NGA, la Cina ne avrebbe “quasi certamente” già stabilito una prima unità nella base di Lu’an, che rientra nel Comando di teatro orientale: cioè la branca dell’esercito cinese che si occupa anche di Taiwan. Secondo alcuni esperti contattati dal WaPo questi droni non sono “nulla di rivoluzionario”, ma in futuro potrebbero anche condurre attacchi missilistici. Il documento della NGA riportava inoltre la presenza di altri palloni-spia cinesi e una valutazione sull’impreparazione di Taiwan a resistere a un eventuale attacco aereo di Pechino.

La Russia preoccupata dall’eccesiva dipendenza tecnologica dalla Cina

Come riportato da Bloomberg, il ministero russo per lo Sviluppo digitale, le Comunicazioni e i Mass media ha diffuso un rapporto interno nel quale ha espresso preoccupazioni per il rischio della troppa dipendenza della Russia dalla Cina. Il documento risale all’estate del 2022, qualche mese dopo l’inizio della guerra in Ucraina e delle conseguenti sanzioni di Stati Uniti e Unione Europea contro Mosca. Secondo alcuni funzionari europei che hanno visionato il rapporto, i funzionari russi hanno indicato come settori di particolare vulnerabilità quelli della produzione dei chip, dei dispositivi di rete e dell’elettronica. Dito puntato anche contro Huawei. A preoccupare è la possibilità che l’azienda cinese diventi leader nel mercato delle telecomunicazioni russe, con il rischio anche per la sicurezza dei dati e delle informazioni di Mosca. Nel rapporto è presente un elenco di prodotti richiesti alla Repubblica popolare, e viene anche descritto il sistema con cui la Russia importa dispositivi elettronici con componenti americane o europee tramite paesi terzi, aggirando le sanzioni. Triangolazioni di cui la Cina (e Hong Kong) è stata accusata in passato.

Yoon Suk-yeol: “Taiwan questione globale”. E apre agli aiuti militari all’Ucraina

In caso di “attacco su larga scala contro i civili (…) potrebbe essere difficile per noi insistere solo sul sostegno umanitario o finanziario” all’Ucraina. Così il presidente della Corea del sud, Yoon Suk-yeol, ha aperto alla possibilità di inviare aiuti militari a Kiev in un’intervista alla Reuters. Per il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov si tratta di una posizione “ostile”, mentre l’ex presidente russo Dmitry Medvedev ha scritto su Telegram che la Russia potrebbe rispondere mandando armi alla Corea del nord. Durante l’intervista Yoon ha poi dichiarato che una guerra nucleare tra le due coree manderebbe “probabilmente in cenere l’intero nord-est asiatico”, aprendo alla cooperazione col Giappone ma dicendo di voler prima creare con gli Stati Uniti un sistema di difesa da eventuali attacchi nucleari che sia “più forte di quello che ha la NATO”. Il presidente sudcoreano non intende inoltre organizzare un vertice solo “per fare show” con il leader nordcoreano Kim Jong-un, pur affermando di essere aperto a “colloqui di pace”. Infine, Yoon ha detto che quella di Taiwan è una “questione globale” e che la Corea del sud “si oppone” ai tentativi di cambiare lo status quo con la forza. La prossima settimana Yoon dovrebbe recarsi negli Stati Unititi per un vertice con il presidente americano Joe Biden.

Onu: l’India sta per superare la Cina come paese più popoloso al mondo

Secondo un rapporto pubblicato mercoledì dalle Nazioni Unite, l’India supererà la Cina diventando il paese più popoloso del mondo entro la metà del 2023. Nel report (in cui sono presenti i dati aggiornati a febbraio di quest’anno) si legge infatti che la popolazione indiana raggiungerà quota 1,428 miliardi di persone, contro i 1,425 miliardi di quella cinese. Resta un po’ di incertezza su quanto possa essere precisa questa stima dell’Onu. Generalmente in India si effettua un censimento ogni dieci anni, ma quello previsto nel 2021 è stato rimandato a causa della pandemia da Covid e gli ultimi dati ufficiali a disposizione risalgono quindi al 2011. Il sorpasso alla Cina potrebbe essere avvenuto già mesi fa, ma in sostanza cambia poco. Per la prima volta dal 1950 – anno in cui le Nazioni Unite hanno iniziato a raccogliere i dati demografici – l’India si può considerare il paese più popoloso del mondo. Notizia che gli indiani hanno accolto con entusiasmo, ma che per il primo ministro Narendra Modi significa anche dover fare i conti con la crescente domanda occupazionale dei giovani.

A cura di Francesco Mattogno; ha collaborato Alessandra Colarizi