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In Cina e Asia – Primo calo dell’export cinese dal 2020

In Notizie Brevi by Redazione

I titoli di oggi:

  • Primo calo dell’export cinese dal 2020
  • Anticorruzione: indagato vice-governatore della Banca Centrale cinese
  • Zero-covid: proteste per il suicidio di una donna in quarantena
  • Douyin e i gemelli da record
  • Xi Jinping promette nuove aperture
  • Jiashan, contea cinese modello per un “paese socialista moderno”

Primo calo dell’export cinese dal 2020. Continua a impensierire lo stato di salute dell’economia cinese. Secondo i dati rilasciati stamani dalle autorità doganali, le esportazioni sono diminuite dello 0,3% il mese scorso rispetto all’anno precedente, scendendo a quota 298,37 miliardi di dollari. A settembre erano cresciute del 5,7%. In peggioramento anche le importazioni, calate dello 0,7% rispetto allo 0,3% del mese scorso. Colpa della Zero Covid, la strategia a base di lockdown che sta paralizzando parte buona parte dell’economia, compresi i consumi interni.

Per sostenere la crescita Pechino si è appellato alle aziende private, mazzolate dai regolatori ma ancora fondamentali per supportare il mercato del lavoro. La Commissione nazionale per lo sviluppo e la riforma ha auspicato nuovi investimenti in 102 grandi progetti in settori quali trasporti, conservazione dell’acqua e riduzione del carbonio. Ma anche intelligenza artificiale, cloud computing, blockchain e tutto quanto concerne l’economia delle piattaforme purché sia regolamentato e in linea con gli obiettivi nazionali di Xi Jinping.

Intanto, domenica Apple ha affermato che “la rivolta” dei lavoratori dello stabilimento Foxconn di Zhengzhou influenzerà negativamente la produzione e la spedizione di iPhone 14 Pro e Pro Max per la prossima stagione degli acquisti natalizi.

Anticorruzione: indagato vice-governatore della Banca Centrale cinese

Fan Yifei, uno dei 6 vice-governatori della Banca centrale cinese (PBOC), è finito sotto indagine per corruzione. Nella nota dell’agenzia anticorruzione cinese – la Commissione centrale per l’ispezione disciplinare (CCDI) – si legge che Fan è accusato di “sospette gravi violazioni della legge e della disciplina”. Secondo il quotidiano di stato Securities Times, citato dal Wall Street Journal, l’importante banchiere è stato portato via dal suo posto di lavoro nel pomeriggio di venerdì 4 novembre. Fan ha alle spalle una brillante carriera nel settore bancario (tanto da aver lavorato sotto il vicepresidente cinese Wang Qishan), e ha avuto un ruolo nella transizione digitale della valuta cinese. È il primo alto funzionario a essere indagato dal termine del XX Congresso.

Ma non sarà l’ultimo. Secondo il South China Morning Post, per la prima volta la Cina ha iniziato a offrire agli studenti universitari la possibilità di specializzarsi nella lotta alla corruzione. Il Ministero dell’istruzione cinese ha annunciato che programmi accademici di questo tipo sarebbero stati introdotti in 16 università, dando la possibilità ai laureati di lavorare nelle agenzie nazionali per l’ispezione disciplinare, come la Commissione per la supervisione nazionale (NSC) – che opera in sinergia con la CCDI – istituita nel 2018 per volontà di Xi Jinping. Negli ultimi 10 anni sono stati indagati più di 550 funzionari di livello ministeriale o superiore, per un totale di 207.000 funzionari a tutti i livelli.

Zero-covid: proteste per il suicidio di una donna in quarantena

La morte di una donna di 55 anni, precipitata dalla finestra del proprio appartamento a Hohhot (Mongolia Interna), ha indignato i netizen cinesi. In nome della politica zero-Covid, il complesso residenziale dove abitava la vittima era stato recintato lo scorso 26 ottobre a seguito di due casi di positività al virus. Una condizione che, secondo i familiari, avrebbe portato la donna – che soffriva di disturbi d’ansia – al suicidio. L’indignazione non è dovuta solo allo sfinimento riguardo la politica cinese di contenimento del Covid: a fare protestare i netizen è stata la (non) risposta delle autorità locali alle richieste d’aiuto dei figli. Stando alla ricostruzione di What’s on Weibo, dalla prima chiamata dei familiari al numero verde per le emergenze, al gesto della donna, sono passate delle ore. Come riportato dal South China Morning Post, le autorità locali di Hohhot si sono scusate e hanno promesso di migliorare le proprie misure di controllo del Covid. Solo pochi giorni prima un bambino di 3 anni era morto per intossicazione da monossido di carbonio nel Gansu: anche lui si trovava in isolamento assieme alla famiglia, e anche in quel caso suo padre aveva chiamato invano i soccorsi.

Il fatto è che non si intravedono novità all’orizzonte. Sabato la Commissione sanitaria nazionale (NHC) cinese ha confermato la volontà di Pechino di aderire alla politica zero-Covid, spegnendo sul nascere le speranze degli investitori su un possibile allentamento delle restrizioni. Speranze legate al fatto che la Cina avesse in effetti pianificato di modificare alcune condizioni legate a test PCR e quarantena. Sabato, però, è stato registrato il picco di casi giornalieri in sei mesi (4.420) e con l’arrivo dell’inverno la situazione potrebbe diventare “più grave e complessa”, ha dichiarato un funzionario dell’NHC.

Nel frattempo, domenica 30.000 corridori hanno preso parte alla prima maratona di Pechino dal 2019. Alcuni partecipanti indossavano le mascherine, altri no, ma tutti erano rigorosamente residenti in città. Come riporta Straits Times, l’atmosfera era festosa: un respiro (un po’ inquinato) di libertà. Più che con il covid, ormai, i cinesi stanno cercando di convivere con lo zero-covid.

La CEDU vieta l’estradizione di un sospettato dall’Europa alla Cina: è la prima volta

La Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU) ha vietato l’estradizione di un cittadino taiwanese dalla Polonia alla Cina. È la prima volta che viene impedita un’estradizione dal Vecchio Continente su richiesta di Pechino, e questo vuol dire che la sentenza, secondo l’ONG Safeguard Defenders, ora potrebbe rendere “quasi impossibile per i paesi europei estradare nuovamente i sospetti in Cina”. Liu Hong-tao – questo il nome del cittadino taiwanese protagonista della vicenda – era stato arrestato in Polonia, dopo essere fuggito dalla Spagna, e accusato di frode nei confronti di vari cittadini cinesi (è un caso che coinvolge più di 200 sospettati taiwanesi). Si è rivolto alla CEDU dopo aver esaurito tutti i ricorsi interni nei tribunali polacchi, e il suo appello è stato accolto all’unanimità sulla base dell’articolo 3 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Significa che la corte ritiene che nelle carceri cinesi avrebbe subito torture e maltrattamenti, ritenuti “sistematici” in Repubblica popolare. Come riporta Taipei Times, adesso è il Ministero della giustizia taiwanese a pretendere giurisdizione sul caso. I funzionari di Taipei starebbero già dialogando con gli omologhi polacchi per estradare Liu Hong-tao a Taiwan.

Douyin e i gemelli da record

Douyin è la popolarissima app di video brevi cinese di cui TikTok è la versione internazionale. Gli oltre 600 milioni di utenti attivi al giorno sono attratti da contenuti di vario genere e da un ben fornito ecosistema di influencer, molti dei quali hanno raggiunto il successo grazie a contenuti divertenti che mostrano i vari aspetti della quotidianità. È il caso dei “pazzi fratelli Yang” (疯狂小杨哥 fengkuang xiao yang ge), due gemelli che hanno raggiunto il successo con una serie di video dal titolo “weekend disperato”, che raccontano le “sfide” giornaliere dei giovani di oggi, come presentare la ragazza che si sta frequentando ai propri genitori. I due fratelli, originari della provincia cinese dello Anhui, hanno aperto il primo account nella piattaforma di video Kuaishou nel 2015. Tre anni dopo sono atterrati su Tiktok, diventando in poco tempo il primo account privato a superare i 100 milioni di follower.

Ad oggi sono diventati una vera e propria entità aziendale e ospitano redditizie live-streaming due volte a settimana. Ma sta diventando sempre più rischioso per le piattaforme dipendere da account da record come questo per guidare il traffico di utenti, vista la crescente regolamentazione di Pechino che ha colpito in più occasione anche le star, causandone la scomparsa dal web. Douyin, tuttavia, pare essere meno dipendente dall’ecosistema degli influencer. Questo grazie alla “potenza del suo algoritmo nel tenere gli utenti incollati agli schermi”, ha detto al South China Morning Post Mark Tanner, amministratore delegato della società di ricerca China Skinny.

Xi Jinping promette di aprire il mercato

Segnali di apertura giungono da Xi Jinping, all’inizio del suo terzo mandato quinquennale (a cui abbiamo dedicato un intero ebook, l’ultimo). Venerdì della scorsa settimana Xi è intervenuto via video alla cerimonia di apertura della China International Import Expo, fiera commerciale che si tiene ogni anno a Shanghai. Pechino – ha dichiarato il presidente – si impegnerà a condividere con tutti i paesi “le vaste opportunità di mercato della Cina”, nel mentre intensificando “gli sforzi per coltivare un solido mercato interno”. Xi ha anche ribadito la disponibilità ad aderire al Comprehensive and Progressive Agreement for Trans-Pacific Partnership (CPTPP), accordo commerciale per cui la Cina ha inoltrato la domanda di adesione già a settembre 2021. Serve che tutti si impegnino per l’apertura, ha aggiunto, a fronte di un contesto caratterizzato da inediti e “rapidi cambiamenti”. Ma ad oggi i dirigenti d’azienda stranieri e cinesi che devono entrare o muoversi nel paese sono ancora soggetti a pesanti restrizioni anti-Covid.

Jiashan, contea cinese modello per un “paese socialista moderno”

Lo scorso anno la provincia orientale dello Zhejiang (appena a sud di Shanghai, con capoluogo Hangzhou) era stata designata dal governo come zona dimostrativa degli sforzi di riduzione delle disuguaglianze. Ora sarà una contea specifica della provincia, quella di Jiashan, a diventare un “modello di sviluppo di alta qualità”. Il piano, pubblicato la scorsa settimana dalla commissione nazionale per lo Sviluppo e le Riforme (NDCR), prevede l’utilizzo di alcuni parametri specifici che potrebbero servire anche a misurare la “prosperità comune” nell’ottica di raggiungerla “nel suo insieme” nel 2035. Il rapporto tra il reddito pro capite della popolazione urbana e quello della popolazione rurale non dovrebbe superare l’1,55. Gli abitanti della contea che lo scorso anno sono stati classificati classe media sono il 35% del totale (648 mila persone): si punterà all’82% entro i prossimi tre anni. È prevista una spesa per la ricerca e lo sviluppo, inoltre, del 4% della produzione economica della contea.

A cura di Vittoria Mazzieri e Francesco Mattogno; ha collaborato Alessandra Colarizi