In Cina e Asia – L’ecommerce cinese punta sulle campagne

In by Gabriele Battaglia

 L’ecommerce e lo sviluppo delle campagne. Heather Cho, ex vicepresidente di Korean Air condannata a un anno di carcere. Sgomberati 120 mila che abitavano nei sotterranei di Pechino.Pubblicati i nuovi slogan del regime nordcoreano.Il fratello del premier Li Keqiang si dimette da vicedirettore dell’autorità del tabacco. CINA – L’ecommerce come motore economico nelle campagne cinesi

La Cina è il mercato ecommerce più grande del mondo: 310 milioni di clienti e un giro di affaro che sfiora i 300 miliardi di euro ogni anno. Ma la crescita rallenta di anno in anno. Dopo le città di prima fascia, paiono saturarsi anche quelle di seconda e di terza.
Secondo il ministero del commercio e secondo Alibaba, il più grande gruppo di ecommerce cinese, la nuova frontiera sono le immense campagne. Per questo bisogna lavorare sule infrastrutture e sull’accesso alla rete, perché ora come ora solo il 10 per cento degli acquirenti online vive in campagna. Ma non sono pochi ad investirci. Le nuove strategie di vendita per le aziende di ecommerce prevedono anche un supporto ai contadini che, oltre a comprare, vogliono provare a vendere i frutti del loro raccolto online. 

COREA DEL SUD – Heather Cho in carcere


[Foto credit: bbc.com]

L’ex vice presidente della Korean Air, compagnia di bandiera sudcoreana, dovrà scontare un anno di carcere in seguito quello che i media hanno definito "lo scandalo delle noccioline".
A dicembre dello scorso anno, Heather Cho, figlia del presidente della compagnia Cho Yang-ho, aveva causato il ritardo di un aereo diretto da New York a Seul, infrangendo quindi le regole di sicurezza in vigore, dopo aver ricevuto delle noccioline in un sacchetto di carta invece che in un piatto e chiesto il licenziamento immediato della hostess che l’aveva servita.
Il giudice che ha disposto la condanna, ha dichiarato che nella circostanza la "dignità umana" è stata calpestata. La decisione arriva in seguito alle scuse pubbliche e alle dimissioni di Cho da tutti gli incarichi ricoperti nell’azienda.

COREA DEL NORD – I nuovi slogan del regime

La Corea del Nord ha pubblicato oggi una lista di 310 nuovi slogan politici. L’elenco, che copre una serie di argomenti, dalla coltivazione di funghi alla lotta anti-imperialista fino alla necessità di migliorare nello sport, è stato rilanciato dall’agenzia ufficiale Knca in occasione del 70esimo anniversario della liberazione della penisola coreana dall’occupazione giapponese. Non si tratta tuttavia soltanto propaganda. Gli slogan sono uno spaccato delle priorità del regime, come ad esempio migliorare la resa agricola per “risolvere i problemi di cibo dei cittadini e migliorare la loro dieta
Grande attenzione è stata riservata anche alle figure della dinastia Kim, rimarcando l’eredità di Kim Il Sung e Kim Jong Il per rafforzare la lealtà al nuovo leader Kim Jong Un.

CINA – Pechino: Sgomberati in 120mila. Le chiamano la tribù dei topi


[Foto credit: china.org]

Sono i media di stato a riportarlo. 120mila persone sarebbero state sgomberate dai sottorranei della città, quel complesso reticolo di bunker, tunnel e ambienti sotterranei che esiste a Pechino dall’epoca di Mao.
Si stima che siano un totale di almeno un milione le persone che vivono illegalmente in questi ambienti, sono per lo più migranti che lavorano nella capitale ma non possono permettersi un affitto alla luce del sole. Qui pagano circa 50 euro per una stanza; bagno e cucina in comune. La chiamano la tribù dei topi. Secondo il Beijing News ci sono oltre 7mila abitazioni di questo tipo, in un’area di 7 milioni di abitanti.

CINA – Tabacco e potere

Il fratello del premier Li Keqiang si è dimesso da vicedirettore dell’importante organismo che controlla il monopolio di stato sul tabacco.
La Rpc è il paese che consuma più tabacco al mondo anche se il governo sta cercando da anni di condurre una battaglia contro il fumo. Rimane il fatto che si stima che tra il 7 e il 10 per cento delle entrate governative provengano da questo monopolio, una cifra che è stata quantificata in oltre 115 miliardi di euro nel 2013. Dimettendosi, Li Keming ha di fatto sciolto un conflitto di interessi e messo fine a una polemica che si nutriva del fatto che il governo centrale era troppo vicino agli organi che controllavano questo monopolio.

[Foto credit: guardian.co.uk]