In Cina e Asia – La Cina lancia la “politica dei tre figli”

In Notizie Brevi by Redazione

Le coppie cinesi potranno avere tre figli anziché due. E’ quanto è stato deciso stamattina durante un incontro del Politburo, presieduto da Xi Jinping. Il comunicato fa esplicito riferimento all’invecchiamento della popolazione e alla necessità di “mantenere i vantaggi del nostro paese nelle risorse umane”.  All’orizzonte si intravedono aiuti alle famiglie, sebbene non sia specificata l’entità. “Le politiche sulle nascite saranno ulteriormente migliorate. Verrà introdotta, con misure di sostegno, una politica che permetta a una coppia di avere tre figli”, recita l’agenzia di stampa Xinhua. L’annuncio giunge a pochi giorni dall’esito dell’ultimo censimento, stando al quale negli ultimi dieci anni il tasso di crescita è stato il più lento da quando nel 1953 il governo ha cominciato a registrare la popolazione. Lo scorso anno – complice la pandemia Covid-19 – il numero di nuovi nati è stato di appena 12 milioni, il 20 per cento in meno rispetto al 2019. [fonte SCMP]

Cina-EU: Pechino cerca supporto dai Balcani

La Cina non ambisce a stabilire una “sfera di influenza” attraverso la sua cooperazione con i paesi dell’Europa centrale e orientale. È quanto affermato sabato dal ministro degli Esteri cinese Wang Yi dopo i colloqui svolti a Guiyang, nel Guizhou, con i suoi omologhi serbi e polacchi. Gli incontri sono tra i tanti che Wang avrà con altri ministri degli esteri europei, tra cui quelli di Irlanda ed Ungheria, nell’arco di tre giorni. Si tratta del primo impegno faccia a faccia della Cina con i paesi europei dal congelamento dell’ accordo di investimento con l’Ue. Secondo quanto affermato da Wang Yi, la cooperazione con i Balcani rimarrà “pragmatica” e si concentrerà sul commercio, mentre non coinvolgerà i settori della difesa e della sicurezza. La cooperazione non avrebbe dunque, secondo Wang, mai avuto un’intenzione strategica geopolitica, né l’obiettivo creare una cosiddetta “sfera di influenza” cinese nei Balcani. Nei colloqui con il ministro degli Esteri polacco Zbigniew Rau, Wang ha dichiarato che la Cina è pronta ad espandere la cooperazione nel commercio, nella logistica, nella salute e nell’energia, sperando altresì che la Polonia avrebbe offerto un ambiente equo per le imprese cinesi. Wang ha infine sottolineato che la Cina e Bruxelles sono “partner anziché rivali” e che entrambe dovrebbero impegnarsi in un dialogo costruttivo per superare le barriere alla cooperazione e difendere il multilateralismo. [fonte SCMP]

Cina: premi per chi si fa vaccinare

Sebbene la pandemia di Covid-19 sia stata identificata per la prima volta in Cina, il programma vaccinale di Pechino ha faticato a decollare: a gennaio, un sondaggio condotto su 1,8 milioni di residenti a Shanghai ha mostrato che solo la metà ha dichiarato che si sarebbe vaccinata. Un mese dopo, un’altra indagine sugli operatori sanitari e di prevenzione delle epidemie nella vicina provincia di Zhejiang ha mostrato che le persone altamente istruite e gli operatori sanitari erano particolarmente riluttanti, preoccupati dai potenziali effetti collaterali. Per ovviare al basso tasso di vaccinazioni, il 22 marzo scorso la vice premier Sun Chunlan, secondo l’agenzia di stampa statale Xinhua, ha chiesto ai dipartimenti e alle località di migliorare l’organizzazione e il coordinamento, istituendo centri di vaccinazione in tutto il paese: negli ospedali, nei quartieri e nei mercati. Funzionari pubblici, gruppi femminili e persino la star del basket NBA Yao Ming sono stati mobilitati dal governo per convincere i loro concittadini a farsi vaccinare. I membri del partito comunista e i dipendenti delle imprese statali sono stati sollecitati a dare il buon esempio  e, nella provincia del Sichuan, la commissione sanitaria ha pubblicato questo mese una canzone rap chiamata Get Jabbed Quick (Fatti vaccinare velocemente), per incentivare i giovani. Ma la pubblicità non è stata la sola arma: a Shanghai, alcuni quartieri hanno premiato ogni persona appena vaccinata con 300 yuan (circa 38 euro); altri quartieri hanno regalato ai neo vaccinati latte, uova e detersivi. Ad Hong Kong, dove Carrie Lam ha vietato ogni premio in denaro per farsi vaccinare, la società filantropica del gruppo Sino Ng Teng Fong Charitable Foundation e la Chinese Estates Holdings Ltd. stanno offrendo un appartamento nuovo di zecca dal valore di 1,4 milioni di dollari come premio per i residenti che sono stati vaccinati per il Covid-19. Ogni residente di Hong Kong che ha ricevuto due dosi di vaccino può partecipare al sorteggio per vincere l’unità immobiliare di 42 metri quadrati. Nonostante sia uno dei pochi posti al mondo a rendere disponibili i vaccini a tutti gli adulti, ad Hong Kong solo il 12,6% dei 7,5 milioni di abitanti ha ricevuto entrambe le dosi, secondo i dati del Covid-19 Vaccine Tracker di Bloomberg. Cifre molto inferiori rispetto a Singapore, vicino centro finanziario simile per dimensioni. Un appartamento libero è merce rara ad Hong Kong, che ha i prezzi degli immobili più alti del mondo. [fonte Bloomberg; TheGuardian]

Il PLA si prepara al conflitto navale

L’esercito di liberazione popolare cinese (PLA) avrebbe utilizzato artiglieria a lungo raggio e missili anticarro, tradizionalmente usati contro obiettivi di terra, per colpire obiettivi marittimi. È quanto affermato dalla China Central Television, secondo la quale domenica scorsa una brigata affiliata all’80 ° gruppo della PLA avrebbe dispiegato un’unità di artiglieria missilistica a lungo raggio in una pratica di tiro a Bohai Bay, testando l’efficacia dei danni dei razzi contro diversi tipi di obiettivi marittimi. Diversi sistemi di lanciarazzi a lunga portata di tipo PHL-03 sono stati mobilitati sulla costa. In un’esercitazione separata, l’Accademia di artiglieria e difesa aerea dell’esercito cinese ha utilizzato il sistema missilistico anticarro HJ-10 contro obiettivi marittimi sulle rive del Mar Giallo, secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa Xinhua venerdì. Sia i missili a lungo raggio che i missili anticarro sono tipi di armi tradizionalmente progettati per colpire obiettivi terrestri, ma la PLA ha dimostrato che sono versatili e possono anche svolgere ruoli nelle missioni anti-nave, grazie alle tecnologie sviluppate a livello nazionale dall’industria degli armamenti cinese. In questo contesto, alcuni esperti vicini alla Marina cinese affermano che i nuovi lanciarazzi potrebbero essere utilizzati in missioni contro navi da guerra ostili, citando come esempio le esercitazioni statunitensi nella regione. All’inizio di maggio, un cacciatorpediniere statunitense, l’USS Curtis Wilbur, ha infatti navigato attraverso lo Stretto di Taiwan, nelle vicinanze delle acque territoriali cinesi di Xisha, nel Mar Cinese Meridionale. [fonte GT]

Blogger australiano denuncia testimonianza “sotto tortura”

Lo scrittore australiano Yang Hengjun ha chiesto che gli interrogatori e le registrazioni video ottenuti sotto tortura siano eliminati dal materiale probatorio, avvertendo che la testimonianza forzata avrebbe danneggiato la posizione legale del governo cinese. Facendo luce sull’opaco sistema giudiziario cinese, Yang ha dichiarato di aver chiesto al giudice prima del suo processo di spionaggio di escludere i verbali degli interrogatori dai procedimenti giudiziari. Lo scrittore pro-democrazia – che ha terminato il suo dottorato di ricerca presso l’Università di Tecnologia di Sydney –  è stato interrogato 300 volte nei suoi oltre due anni di carcere. Ha affrontato la privazione del sonno, l’isolamento ed è stato minacciato di morte nel tentativo di forzare una confessione. Le autorità cinesi lo hanno accusato di spionaggio senza però rivelare alcun dettaglio sulla natura delle accuse contro di lui. Il sistema di giustizia penale cinese ha un tasso di condanne del 99%: Yang rischia una condanna che va da tre anni di carcere alla pena di morte per accuse di minacce alla sicurezza nazionale. Dopo il suo processo giovedì scorso, Yang ha dichiarato in un’intervista ai suoi sostenitori che ancora non sapeva per quale paese fosse stato accusato di spiare. Yang ha dichiarato di temere che il suo caso venga strumentalizzato a causa del gelo diplomatico tra Australia e Cina: i legami tra le nazioni si sono notevolmente deteriorati a causa delle controversie sulla sicurezza nazionale e sui diritti umani dal 2019, anno in cui Yang è stato costretto a scendere da un aereo all’aeroporto di Guangzhou. Il ministro degli Esteri australiano Marise Payne ha definito il processo un caso di detenzione arbitraria. [fonte SCMP]

Di Sharon De Cet e Alessandra Colarizi