In Cina e Asia – Hong Kong e il Xinjiang offuscano il meeting delle Hawaii

In Notizie Brevi by Serena Console

Un dialogo costruttivo. Così la Xinhua ha definito il meeting tra Pompeo e Yang Jiechi, diplomatico di lungo corso ed ex ambasciatore a Washington. I due si sono incontrati ieri alle Hawaii per ricucire le relazioni sfilacciate dalle reciproche accuse sulle origini della pandemia e le molte divergenze in politica estera. Divergenze che rimangono nonostante il ritorno al dialogo.  “La Cina è determinata a introdurre una legge sulla sicurezza nazionale a Hong Kong e si oppone risolutamente all’interferenza americana negli affari di Hong Kong così come alle dichiarazioni dei ministri degli esteri del G7” ha chiarito a stretto giro il portavoce del ministero degli Esteri cinese, alludendo al vertice che ieri ha riunito il blocco delle “sette nazioni più avanzate del pianeta”. Il comunicato congiunto rilasciato al termine del forum chiede a Pechino di “riconsiderare la decisione” e di mantenere gli impegni presi al momento dell’handover. Il colloquio tra Yang e Pompeo – che sarebbe avvenuto su richiesta di Pechino – è stato presto offuscato dall’approvazione di un’attesa legge sul Xinjiang che minaccia di imporre sanzioni contro i membri del partito cinese coinvolti nelle violazioni dei diritti umani contro le minoranze islamiche che popolano la regione autonoma. [fonte Reuters, SCMP]

L’Ue prepara una “golden power” contro gli investimenti statali

Indebolita dall’epidemia, l’Unione europea forgia nuove armi per difendersi dalle acquisizioni rischiose. Nella giornata di ieri, la Commissione europea ha annunciato nuove misure per contrastare le distorsioni di mercato causate dalle operazioni finanziate con capitali statali stranieri. La “golden power” europea sarà discussa dagli stati membri fino al 23 settembre. La Commissione propone, tra le altre cose, che le imprese che beneficiano di aiuti da governi non-Ue debbano notificare le loro acquisizioni di imprese europee superiori ai 100 milioni di euro. La Commissione si riserva il diritto di vietare l’operazione. Per quanto riguarda gli appalti pubblici, i partecipanti devono notificare i contributi finanziari ricevuti da paesi non-Ue, con possibile esclusione da una gara. La Cina non è menzionata ufficialmente ma sembra il vero target della manovra. Lo scorso anno il gigante asiatico ha investito nel vecchio continente “solo” 12 miliardi di euro, un terzo rispetto al 2016. Ma l’impressione è che la spesa, sebbene più contenuta, venga direzionata nei comparti strategici per ottenere know-how.  [fonte NYT]

Xi annuncia moratoria sui debiti dei paesi africani

Importanti misure sono state annunciate nel corso del Forum sulla cooperazione sino-africana, l’evento che si è tenuto ieri in via del tutto eccezionale per far fronte alla diffusione del coronavirus nel continente africano. La Cina infatti rinuncerà per quest’anno al pagamento della rata del prestito di alcune nazioni africane ed è disposta a fornire ulteriore sostegno per l’aiuto dei Paesi travolti dalla pandemia. Secondo quanto riportato dalla Xinhua, il presidente cinese Xi Jinping, in videoconferenza, ha espresso la volontà di estendere la durata del prestito per liberare i fondi necessari per combattere l’emergenza sanitaria. Il vertice, a cui hanno partecipato anche il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, e il capo dell’Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, è stata l’occasione per Pechino per presentarsi come leader nella ricerca per il vaccino contro il Covid: il governo cinese ha assicurato che i paesi del continente africano saranno tra i primi a beneficiare del vaccino. [fonte Bloomberg]

Il focolaio di Pechino era attivo già da maggio

Il focolaio del mercato all’ingrosso di Xinfadi, a Pechino, potrebbe essere scoppiato a maggio, un mese prima che il cluster diventasse evidente, secondo quanto affermato da Gao Fu, direttore del Centro cinese per il controllo e la prevenzione delle malattie. Con 137 casi certi di Covid-19 registrati da giovedì scorso e  in base alla curva epidemiologica, l’istituto non esclude che ci sarà un ulteriore incremento di contagi. Pechino, che non vuole diventare una nuova Wuhan, da sabato ha effettuato test dell’acido nucleico su oltre 356.000 persone, dando priorità a operatori sanitari, impiegati del settore pubblico, insegnanti e studenti. Le autorità della capitale cinese hanno comunicato che saranno effettuati altri 355.000 test nei prossimi giorni. [fonte SCMP, Global Times]

Hong Kong: la legge sulla sicurezza nazionale riapre il dibattito sull’estradizione in Cina

I cittadini di Hong Kong che violano la legge sulla sicurezza nazionale, potrebbero essere estradati nella Cina continentale per essere processati, secondo quanto afferma Tam Yiu-chung, l’unico delegato di Hong Kong che fa parte del Comitato permanente dell’Assemblea nazionale del popolo. Pechino, che starebbe accelerando sulla formulazione della legge, potrebbe considerare l’opzione dell’estradizione per casi dalle circostanze particolari, come quelli legati alla difesa e agli affari esteri, sui quali i tribunali di Hong Kong non ha giurisdizione ai sensi della Hong Kong Basic Law, la mini costituzione della città. Si tratta di un’affermazione esplosiva consiserando che le proteste anti-governative ancora in corso sono cominciate lo scorso anno proprio per contrastare l’introduzione di una legge che se approvata avrebbe permesso la consegna dei sospetti alla mainland. Questa mattina il segretario alla Giustizia, Teresa Cheng, è parso smentire le parole di Tam: “è molto importante che una persona di Hong Kong che commette un crimine qui ed è arrestato qui, debba passare attraverso un processo giudiziario controllato dal Dipartimento di Giustizia ai sensi della Basic Law e, naturalmente, davanti al nostro sistema giudiziario a Hong Kong.” La legge verrà discussa dal comitato permanente dell’Anp a partire da oggi ma fonti del SCMP ritengono non sarà approvata alla prima lettura.  [fonte Reuters SCMP]

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