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In Cina e Asia – Xi a Scholz: “No al confronto ideologico”

In Notizie Brevi by Redazione

I titoli di oggi:

  • Xi a Scholz: “No al confronto ideologico”
  • Il Canada ordina alle aziende cinesi di disinvestire dal settore dei minerali critici
  • Spari contro l’ex premier Imran Khan
  • La Corea del Nord lancia altri missili. Usa e Corea del Sud prolungheranno le esercitazioni
  • Cina, la morte di un bambino infiamma il dibattito sulla strategia “casi zero”
  • Taiwan, arriva la delegazione Ue
  • Nuova Delhi soffoca sotto livelli di inquinamento atmosferico record

Si è concluso da poco l’atteso meeting tra Xi Jinping e il cancelliere tedesco Olaf Scholz. Durante l’incontro – avvenuto a porte chiuse – il presidente cinese ha avvertito che “la fiducia politica reciproca deve essere salvaguardata da entrambe le parti. Cina e Germania dovrebbero prendersi cura dei reciproci interessi fondamentali, insistere sul dialogo e sui negoziati e rifiutare congiuntamente il confronto tra blocchi e l’interferenza guidata dall’ideologia”. Per Xi, dunque, è necessario che l’Europa mantenga una propria “autonomia strategica“. Chiara allusione alla dipendenza del blocco dei 27 dalla postura estera degli Stati uniti.

Il presidente cinese ha poi sottolineato come quella del cancellieri tedesco sia la prima visita di un leader europeo dalla fine del XX Congresso del partito. Un punto sollevato dai detrattori di Scholz per rimarcare il pericoloso simbolismo della trasferta. Come sempre, le cancellerie occidentali ragionano in termini economici, ma Pechino punta a fruttare il capitale politico delle visite di stato, che servono a validare l’ascesa della Cina nel pantheon delle grandi potenze. Lo conferma Wang Yiwei, direttore dell’istituto di relazioni internazionali presso la Renmin University, secondo il quale la visita di Scholz “servirà a testare le acque delle relazioni non solo tra Cina e Germania, ma anche con l’Europa, persino l’Occidente. Se questa visita avrà successo, Macron verrà un mese dopo”.

Scholz è arrivato accompagnato da una delegazione di leader aziendali, inclusi gli amministratori delegati di Volkswagen, BMW e Siemens, sebbene non sia prevista la firma di nuovi accordi. Incontrando il premier uscente Li Keqiang, il leader tedesco ha escluso la possibilità di un decoupling, ma ha sottolineato la necessità di maggiore reciprocità ed evitare la dipendenza economica.

Prima di partire il cancelliere aveva anticipato di voler affrontare anche temi spinosi, come i diritti umani e la guerra in Ucraina. Mentre scriviamo non sembrano esserci sviluppi chiari in merito, fatta eccezione per una dichiarazione nel readout divulgato dalla stampa cinese: Cina e Germania “si oppongono all’uso della minaccia e delle armi nucleari“.

Il Canada ordina alle aziende cinesi di disinvestire dal settore dei minerali critici

Il governo canadese ha ordinato a tre aziende cinesi di cedere le proprie partecipazioni in alcune aziende locali che operano in Canada nel settore dell’estrazione del litio, un minerale fondamentale per alimentare la transizione digitale verde. Sinomine Rare Metals Resources (Hong Kong), Chengze Lithium International e Zangge Mining Investment (Chengdu) il trio di imprese interessate dalla stretta. “Sebbene il Canada continui ad accogliere gli investimenti diretti esteri, agiremo con decisione quando gli investimenti minacciano la nostra sicurezza nazionale e le nostre catene di approvvigionamento di minerali critici, sia in patria che all’estero”, ha annunciato mercoledì François-Philippe Champagne, Ministro dell’Innovazione, della Scienza e dell’Industria.

Nella dichiarazione si fa anche riferimento alla Strategia che mira a rendere il Canada uno dei principali fornitori globali di materiali critici, la cui crescente domanda sta offrendo al Canada “un’opportunità economica generazionale”. Il Ministro degli Affari Esteri del Canada Melanie Joly ha assicurato che entro la fine dell’anno verrà pubblicata la prima strategia canadese per l’Indo-Pacifico, attesa da tempo, la quale potrebbe riflettere il recente irrigidimento della postura nei confronti della Cina.

Spari contro l’ex premier Imran Khan

Nella giornata di giovedì l’ex primo ministro Imran Khan, sfiduciato dal Parlamento lo scorso aprile, è stato ferito con un colpo di proiettile alla tibia durante una manifestazione di protesta nella capitale Islamabad per richiedere elezioni anticipate. Diversi altri membri del convoglio sono rimasti feriti in un attacco a Wazirabad, a 200 chilometri dalla capitale. “È stato un chiaro tentativo di assassinio. Khan è stato colpito ma è stabile”, ha dichiarato Fawad Chaudhry, portavoce del partito Pakistan Tehreek-e-Insaf (PTI) di Khan, a Reuters. Secondo quanto dichiarato da Asad Umar, collaboratore di Khan che non ha fornito alcuna prova a sostegno dell’accusa, il primo ministro Shehbaz Sharif, il ministro degli interni Rana Sanaullah e il maggiore generale e ufficiale dell’intelligence Faisal Naseer sarebbero coinvolti nell’attacco.  Sanaullah e Sharif hanno respinto le accuse e condannato l’attentato, ordinando un’indagine indipendente ad alto livello.

Mercoledì l’attuale premier pakistano Shehbaz Sharif si trovava, invece, a Pechino per una visita di due giorni. Durante un incontro nella Grande Sala del Popolo, il presidente Xi Jinping ha esortato le due parti a migliorare la collaborazione sul fronte di progetti di “importanza strategica, tra cui il Corridoio economico Cina-Pakistan (CPEC), e ha accolto con favore l’espansione delle esportazioni di prodotti agricoli dal Pakistan. Sharif, da parte sua, ha ringraziato la Cina per l’assistenza fornita in occasione delle recenti inondazioni.

Dopo la raffica di missili, la Corea del nord alza in volo 180 jet

Nelle scorse ore la Corea del Sud ha alzato in volo 80 jet in risposta all’incursione di circa 180 aerei militari nordcoreani a nord della linea di misura tattica. Resta alta la tensione nella penisola dopo che tra giovedì 3 e venerdì 4 ottobre Pyongyang ha lanciato almeno 80 colpi di artiglieria in mare, tra cui quello che potrebbe essere stato un lancio fallito di missile balistico intercontinentale Hwasong-17.  L’allarme è arrivato dal Giappone, che ha invitato i cittadini delle aree a rischio a trovare rifugio. La serie di lanci record sta riaccendendo le tensioni lungo il 38° parallelo, hanno commentato gli analisti, in particolare in previsione della ripresa dei primi test nucleari degli ultimi cinque anni.

La pioggia di missili di questa settimana sarebbe una risposta alle esercitazioni congiunte tra Stati Uniti e Corea del Sud, iniziate lunedì 31 ottobre. I segretari alla Difesa dei sue paesi hanno annunciato, ciononostante, di estendere la durata dell’operazione “Vigilant storm”. Venerdì 4 ottobre è prevista una riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite dove, avrebbe detto un funzionario Usa a Reuters, gli Stati Uniti sperano in un intervento di Cina e Russia per impedire la ripresa dei test nucleari. Formalmente l’Onu vieta a Pyongyang il ricorso ai test balistici ma, la scorsa primavera, proprio Cina e Russia avevano posto il veto alla proposta statunitense di intensificare le sanzioni.

Cina, la morte di un bambino infiamma il dibattito sulla strategia “casi zero”

Nella giornata di martedì 1 novembre un bambino di tre anni ha perso la vita a Lanzhou, capitale della regione occidentale del Gansu. Quella che sembra essere stata un’intossicazione da monossido di carbonio si è trasformata in tragedia a causa delle restrizioni Covid, che avevano portato al lockdown del quartiere dell’incidente. La denuncia arriva direttamente dal padre del bambino, che ha raccontato l’accaduto in un post sulla piattaforma di microblogging Weibo. Secondo quanto testimoniato dal padre, che ha trovato  moglie e figlio privi di sensi nell’appartamento, le regole di contenimento della pandemia hanno ostacolato i soccorsi. Dopo 40 minuti in attesa dell’autumbulanza Tuo Shilei -questo il nome dell’uomo – ha cercato aiuto nel vicinato, e tentato di raggiungere l’ospedale autonomamente. Una volta arrivato, però, per il figlio era troppo tardi e le autorità sanitarie non hanno potuto che dichiararne il decesso.

Il caso di Tuo Shilei ha ricevuto l’attenzione della autorità locali, che hanno risposto pubblicamente. L’accusa è ricaduta sui funzionari locali, che sono stati invitati a non “semplificare eccessivamente le regole” e applicare pedissequamente la strategia “casi zero” se la situazione lo richiede. L’evento, come sottolinea il South China Morning Post, si aggiunge a un lungo elenco di “morti collaterali” causate dalle restrizioni.

Taiwan, arriva la delegazione Ue

Otto membri della “Alleanza interparlamentare sulla Cina” del parlamento europeo sono arrivati a Taiwan. Secondo quanto riportato dalle fonti ufficiali, l’Unione europea è stata invitata a mediare nei confronti della Repubblica popolare cinese. I parlamentari europei “possono dire a Pechino che  invadere Taiwan causerà catastrofiche sofferenze economiche – dopotutto, la Cina ascolta l’Europa più degli Stati Uniti”, ha detto un funzionario. Ma, come sottolinea Stuart Lau su Politico, non si è parlato di sicurezza in termini pratici: “Quando c’è una guerra in arrivo l’unico paese credibile su cui possono contare sono gli Stati Uniti.” Nella giornata di venerdì 4 novembre, dall’altra parte dello Stretto, è cominciata la visita del cancelliere tedesco Olaf Scholz in Cina. “Uno dei più dibattuti e controversi degli ultimi 50 anni”, come lo ha definito uno degli otto delegati in visita a Taipei, il parlamentare tedesco dei Verdi Reinhard Buetikofer.

Nel frattempo, arriva un’altra smentita da parte di un alto funzionario cinese di stanza presso l’ambasciata della Repubblica popolare a Washington. Jing Quan ha rigettato le accuse degli Usa circa a una deadline precisa per una possibile invasione di Taiwan in futuro.

Nuova Delhi soffoca sotto livelli di inquinamento atmosferico record

Giovedì i residenti di Nuova Delhi si sono svegliati sotto una coltre di smog causata dall’accumulo di particelle inquinanti. L’indice di qualità dell’aria (IQA) rilevato da quasi tutte le stazioni di monitoraggio della capitale ha superato il valore di 450 già all’inizio della giornata, raggiungendo picchi di oltre 800 in alcune zone della città, secondo i dati del Central Pollution Control Committee. Un valore di 150 sulla scala IQA è già considerato pericoloso per la salute umana.

Il governo federale ha dichiarato che letture superiori a 400 sono da considerarsi dannose per gli individui sani, con probabilità di causare gravi ripercussioni su quelli con malattie pregresse. Per questa settimana, è stata decretata la sospensione di buona parte delle attività di costruzione e demolizione al fine di ridurre la diffusione di polveri e i 20 milioni di residenti sono stati invitati a contenere gli spostamenti in auto e moto, preferendo il lavoro da casa.  “So che i bambini non votano per voi, ma chiedo comunque a tutti i Ministri del Territorio Nazionale della Capitale di Delhi  di chiudere immediatamente tutte le scuole”, ha twittato l’attivista per l’ambiente Vimlendu Jha, segnalando che un bambino su tre soffre di problemi polmonari.

A cura di Sabrina Moles e Michelle Cabula; ha collaborato Alessandra Colarizi