In Cina e Asia – Avvocato per i diritti civili condannato a sette anni per sovversione

In Uncategorized by Gabriele Battaglia

I titoli della nostra rassegna quotidiana da Cina e Asia:
– Condannato anche il direttore dello studio legale Fengrui Zhou Shifeng
– La Cina apre un portale internet di informazione sul Mar cinese meridionale
– Le tensioni geopolitiche tra Cina e Corea del Sud si riflettono sull’import di K-pop in Cina
– L’India verso il mercato unico
– Prachanda eletto per la seconda volta primo ministro del Nepal Il direttore della Fengrui condannato a sette anni

Zhou Shifeng, direttore dello studio legale Fengrui, impegnato in cause sui diritti civili e la libertà di espressione, è stato condannato a sette anni di carcere per sovversione. Zhou 51 è stato dichiarato colpevole di aver «diffuso voci non confermate e trattato di casi sensibili in modo sensazionalistico» nel tentativo di «rovesciare» il Partito comunista cinese in combutta con consolati stranieri e ong. La condanna di Zhou segna virtualmente la fine dello studio legale Fengrui che nell’ultimo decennio aveva portato in tribunale casi sensibili, come la vicenda del latte in polvere contaminato nel 2008, e aveva difeso dissidenti «illustri» come l’attivista Chen Guangcheng e l’artista Ai Weiwei. La condanna di Zhou arriva al termine di una settimana in cui altri avvocati e attivisti per i diritti civili in Cina, già in arresto, sono stati condannati dopo essere stati dichiarati colpevoli di «sovversione». All’inizio di questa settimana, Wang Yu, avvocatessa e attivista del gruppo era stata mostrata in tv mentre rinunciava alla professione legale.

Un sito web per il Mar cinese meridionale

Nel mezzo delle tensioni con Filippine, Vietnam e Stati Uniti sul controllo di una manciata di isole nel Mar cinese meridionale, Pechino percorre anche la via dell’informazione sul web. L’autorità per gli oceani cinese, la State Oceanic Administration ha infatti aperto un sito ad hoc in cinese per diffondere informazioni sul tratto di mare conteso ed eliminare possibili confusioni nate da informazioni «non accurate» diffuse online. Sul portale, presentato ieri e gestito dal Servizio nazionale di informazione e dati sul mare, sono disponibili mappe, articoli, ricerche e timeline dei principali fatti storici. Attenzione anche alle politiche specifiche intraprese dal governo di Pechino: il tentativo è di creare un sito che tratti la materia in modo «comprensivo, autorevole, dettagliato e accurato» che possa essere preso come punto di riferimento da privati cittadini, come da organizzazioni e governi stranieri. Senza, ovviamente, nessuna possibilità di replica.

Thaad, i cinesi a favore di uno stop al K-pop

Negli ultimi giorni ha fatto discutere in Cina la possibilità della sospensione di trasmissioni di produzione sudcoreana molto popolari anche Oltre muraglia. A Pechino non è piaciuto l’annuncio del governo di Seul dell’ok all’installazione del sistema antimissilistico americano Thaad. E così qualcuno ai piani alti dell’amministrazione cinese, scrive il Global Times, spin off in inglese del Quotidiano del Popolo, ha già dato indicazioni alle emittenti televisive di cercare alternative alle popolari soap-opera sudcoreane. La Cina, si legge in un editoriale del quotidiano, è uno dei principali mercati per i prodotti culturali sudcoreani e ha contribuito in parte al successo globale del K-pop. Negli ultimi due decenni, le relazioni amichevoli tra Cina e Corea del Sud hanno favorito gli scambi culturali. Ma il Thaad sembra aver creato una frattura profonda tra i due vicini asiatici. Sempre secondo il Global Times, oltre l’80 per cento dei cinesi raggiunti da un sondaggio online sarebbe a favore di uno stop perché «il patriottismo viene prima dell’intrattenimento». 

Ok del parlamento indiano alla nuova tassa unificata sui beni e servizi

Il parlamento indiano ha approvato la nuova tassa unificata sui beni e i servizi, un punto centrale nel programma politico del primo ministro Narendra Modi. Secondo i media locali, è la prima grande riforma del sistema fiscale dall’indipendenza nel 1947. La nuova imposta unica andrà a sostituire le imposte indirette già esistenti a livello locale e diverse per ogni stato della repubblica federale che oggi pesano in termini di burocrazia sul mercato interno. L’India potrà diventare a tutti gli effetti un «mercato unico». La nuova tassa è il prodotto della persuasione delle aziende sul governo e si stima che contribuirà a rilanciare la crescita economica del paese contribuendo al 2 per cento del Pil. Ora però al governo Modi toccherà una missione non facile: convincere almeno metà dei governi dei 29 stati dell’India ad approvare le misure che andranno a toccare un’importante fonte di entrate per le casse delle amministrazioni locali.

Prachanda rieletto primo ministro del Nepal

Il parlamento nepalese ha eletto mercoledì Prachanda, leader dell’insurrezione che negli anni 90 ha rovesciato la monarchia e il regime feudale che vigeva nel paese, nuovo primo ministro. Prenderà il posto di K.P. Oli che si è dimesso per evitare un voto di sfiducia. Prachanda era già stato capo del governo di Kathmandu nel 2008. Il nuovo primo ministro ha annunciato la volontà di essere una figura di unità nazionale, ma gli analisti credono che il suo sarà un incarico a termine e, soprattutto segnato dall’instabilità. Dovrà con tutta probabilità condividere il potere con il leader del primo partito nazionale, il Nepali Congress, Sher Bahadur Deuba, suo ex avversario e costruire con lui un’agenda politica su cui al momento non c’è accordo. La situazione nel paese himalayano è seguita con interesse dai vicini India e Cina interessati a estendere la propria sfera di influenza e alle risorse naturali — energia idroelettrica — del Nepal.