In Cina e Asia – Autorità incolpano i «media di Hong Kong» per le proteste a Wukan

In Uncategorized by Simone

I titoli della rassegna di oggi:

– Autorità incolpano i «media di Hong Kong» per le proteste a Wukan
– La dieta consigliata dal governo cinese galvanizza gli ambientalisti
– Al via le crociere «patriottiche» nel Mar cinese meridionale
– Processo in Corea del Sud: cameriere nordcoreane rifugiate o rapite?
– Tecnici nordcoreani formati in scuole indianeAutorità incolpano «media di Hong Kong» per le proteste a Wukan

Continuano le proteste nel villaggio di Wukan, in seguito all’arresto del capo del villaggio Lin Zuluan, accusato di corruzione dalle autorità di Lufeng. Lin, nel 2011, era salito all’onore delle cronache internazionale guidando una protesta popolare di successo contro gli sgomberi forzati e il land grabbing nell’area.
Martedì le autorità di Shanwei, nella provincia del Guangdong, hanno accusato i «media di Hong Kong» di aver ispirato le manifestazioni attualmente in corso a Wukan per la liberazione di Lin, in particolare puntando il dito contro il quotidiano Apple Daily. Si tratta, secondo gli stessi media di Hong Kong, della prima accusa diretta rivolta a giornali dell’isola da parte di autorità della Cina continentale.

Intanto Lin Zuluan, durante una telefonata con la moglie permessa dal pubblico ministero che ha in carico il suo caso – nel tentativo di sedare gli animi a Wukan – ha dichiarato che la gente «deve continuare a fare ciò che ritiene giusto».

La dieta consigliata dal governo cinese galvanizza gli ambientalisti

Il governo ha pubblicato delle nuove linee guida inerenti alle abitudini alimentari della popolazione cinese, auspicando una diminuzione del 50 per cento del consumo di carne. la misura dovrebbe, di riflesso, abbassare drasticamente il livello di emissioni di Co2 del settore, contribuendo agli impegni presi da Pechino di raggiungere il picco delle emissioni entro il 2030. Tra i sostenitori della nuova campagna governativa, racconta il Guardian, figurano Arnold Schwarzenegger e il regista James Cameron, protagonisti di «pubblicità progresso» in onda sulle reti nazionali cinesi.
In Cina, al momento, si consuma un quarto della carne prodotta a livello mondiale.

Al via le crociere «patriottiche» nel Mar cinese meridionale

L’offensiva cinese a bassa intensità nel Mar cinese meridionale, costellato di atolli contesi tra tutte le nazioni della regione, presto non comprenderà solo manovre della marina di Pechino. Dal mese prossimo inizieranno infatti delle crociere che partiranno da Sanya, nell’isola cinese di Hainan, alla volta dell’arcipelago delle Paracel, al momento conteso tra Repubblica popolare, Vietnam e Taiwan. Simili crociere venivano già organizzate da una compagnia locale, con discontinuità, dal 2013, ma ora sembra che Pechino voglia intensificare la propria presenza turistica nell’area, con l’obiettivo di creare una serie di resort «tipo Maldive» su atolli che di fatto considera propri, nonostante le rivendicazioni internazionali.
Incidentalmente, il Mar cinese meridionale è ricchissimo di risorse energetiche.

Processo in Corea del Sud: cameriere nordcoreane rifugiate o rapite?

Una corte sudcoreana affronterà in questi giorni, a porte chiuse, il caso di 12 cameriere nordcoreane impiegate in un ristorante in Cina e «scappate» in Corea del Sud il mese scorso. Mentre Seul le considera delle rifugiate in fuga dal regime di Pyongyang, un gruppo di avvocati per i diritti umani difenderà la posizione della Corea del Nord, secondo cui le 12 cameriere non avrebbero varcato il confine sudcoreano di propria sponte e sarebbero state quindi «rapite».
Si tratta del primo caso simile discusso in un paese, la Corea del Sud, che ogni anno fronteggia l’ingresso di un migliaio di «disertori» dal Nord.

Tecnici nordcoreani formati in scuole indiane

Al Jazeera ha rivelato che negli anni ’90 diversi studenti nordcoreani avrebbero ricevuto una formazione tecnico-scientifica legata a tecnologie balistiche e aerospaziali in un centro di studi a Dheradun, nello stato settentrionale dell’Uttarakhand. Molti di loro, in seguito al periodo di studi in India, avrebbero occupato posizioni di rilievo nelle strutture militari nordcoreane, contribuendo ai progetti missilistici e nucleari di Pyongyang.
Un’evidenza che mostrerebbe la violazione di risoluzioni internazionali, da parte dell’India, che vieta lo scambio di informazioni di carattere tecnico tra Corea del Nord e l’esterno per quanto riguarda questioni missilistiche e nucleari.