In Cina e Asia – Al via esercitazioni sino-russe nel Mar cinese merdionale

In Uncategorized by Gabriele Battaglia

I titoli della rassegna di oggi:

– Al via le esercitazioni navali sino-russe nel Mar cinese meridionale
– Finito sotto indagine il sindaco di Tianjin
– Seul si prepara a incenerire Pyongyang in caso di attacco nucleare
– La lotta contro la desertificazione parte dalla Mongolia Interna
– Longquan, il monastero che coniuga tecnologia, spiritualità e patriottismo
– Mogli cinesi assoldano «cacciatori di amanti» per salvare il matrimonio
Al via le esercitazioni navali sino-russe nel Mar cinese meridionale

Sono cominciate quest’oggi le esercitazioni congiunte sino-russe a largo delle coste del Guangdong, nel Mar cinese meridionale dove Cina e vicini asiatici sono impegnati in continue schermaglie sulla sovranità di alcuni isolotti. In una dichiarazione rilasciata domenica la marina cinese parlato del coinvolgimento di navi di superficie, sottomarini, aerei ad ala fissa, elicotteri da trasporto su nave e marines. Stando al comunicato, i due paesi effettueranno attività di difesa e soccorso, operazioni anti-sommergibile e simulazioni di «sbarco e conquista di isole». I marines parteciperanno anche a esercitazioni a fuoco, in quella che è prevista essere la più grande esercitazione mai effettuata dalle marine militari dei due paesi.

Già lo scorso anno, Pechino e Mosca avevano effettuato operazioni congiunte nel Mar del Giappone e nel Mediterraneo al fine di riaffermare l’intesa in politica estera più volte ribadita nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Le attività dureranno otto giorni.

Finito sotto indagine il sindaco di Tianjin

Un’altra tigre è finita in gabbia. Nella giornata di sabato la Commissione centrale per l’ispezione e la disciplina ha annunciato un’inchiesta su «sospette violazioni disciplinari» da parte del sindaco di Tianjin (nominato provvisoriamente anche capo del partito locale dal 2014) Huang Xingguo. Sebbene non siano stati forniti ulteriori dettagli sul caso, gli analisti concordano nell’inserire l’indagine da una parte nell’ambito della lotta alla corruzione che ha già fatto vittime eccellenti tra i ranghi del partito, dall’altra nel processo di rimpasto selettivo a circa un anno dal Congresso del partito che conclude il primo quinquennio dell’amministrazione Xi Jinping-Li Keqiang. Non stupisce più di tanto che a finire nel mirino della Commissione sia stata la municipalità di Tianjin, sede di un deludente distretto finanziario lanciato sotto la precedente leadership, nonché teatro dell’esplosione in un deposito chimico che nell’agosto 2015 ha causato la morte di 173 persone. I primi campanelli d’allarme erano scattati lo scorso mese, quando a finire sotto la lente dell’anticorruzione era stato il vicesindaco Yin Hailin.

Seul si prepara a incenerire Pyongyang in caso di attacco nucleare

La Corea del Sud giura di ridurre Pyongyang in cenere nel caso si palesi il rischio di un attacco nucleare. Secondo quanto riportato da una fonte militare all’agenzia sudcoreana Yonhap, «ogni quartiere di Pyongyang, in particolare quelli in cui la leadership nordcoreana si nasconde, sarà completamente distrutto da missili balistici e proiettili altamente esplosivi non appena il Nord mostri segni di mettere in uso un’arma nucleare. In altre parole, la capitale del Nord sarà ridotta in cenere e rimossa dalle mappe». Stando a un’altra fonte, l’esercito sudcoreano avrebbe inoltre lanciato un’unità operativa speciale incaricata di distruggere la leadership militare nordcoreana. Le indiscrezioni arrivano a pochi giorni dal quinto test nucleare nordcoreano e mentre – secondo l’intelligence di Seul Pyongyang si appresta a realizzarne un sesto. Lo scopo dell’ultime provocazioni -dicono gli esperti- è quello di spingere la comunità internazionale a riconoscere il Regno eremita «uno stato legittimamente dotato di armi nucleari».

La lotta contro la desertificazione parte dalla Mongolia Interna

Trasformare la sabbia in terra fertile. Il sogno di tanti paesi colpiti dalla desertificazione è diventato realtà in Cina, dove un team di scienziati della Chongqing Jiaotong University è riuscito a realizzare una pasta a base di cellulosa vegetale che, se aggiunto alla sabbia, aiuta a trattenere l’acqua, i nutrienti e l’aria. 1,6 ettari di terreno nel deserto di Ulan Buh (Mongolia Interna) sono stati resi fertili e adatti alla coltivazione di riso, mais, pomodori, anguria e girasoli. Secondo le stime degli esperti, rispetto alle colture tradizionali, le piante cresciute nel lotto sperimentale necessitano della stessa quantità di acqua -ma di meno fertilizzante- e producono di più. I costi del trattamento vanno dai 3.373 ai 6.071 per ettaro. Mentre la scoperta è stata salutata come «un importante passo avanti nella lotta contro la desrtificazione», lo studio stesso avverte dei possibili rischi che derivano dall’estendere la coltura in aree prive di acque sotterranee, di cui invece l’Ulan Buh è ricco. 

Longquan, il monastero che coniuga tecnologia, spiritualità e patriottismo

In tempi di innovazione digitale (specie nella Cina del «nuovo normale» promosso da Xi Jinping), anche i monasteri si adeguano alle nuove strategie di comunicazione. Il Longquan Monastery di Pechino (957 d.C.) incarna questa trasformazione in chiave religiosa vantando una cerchia di fedeli di tutto rispetto: fisici nucleari, matematici, programmatori. Si mormora addirittura che l’inventore di WeChat abbia ottenuto l’ispirazione proprio durante un pellegrinaggio qui. La struttura vanta sistemi all’avanguardia, scanner per le impronte digitali, webcam e ipad per la lettura delle sacre scritture, perché -come spiega il leader locale, il Venerabile Xuecheng- l’unico modo per salvare il Buddhismo dall’estinzione è quello di renderlo attuale sfruttando le nuove tecnologie (è proprio dall’unione tra religione e scienza che è nato Xian’er, il primo monaco robot in grado di recitare i mantra buddhisti e rispondere a una ventina di domande) e adattandolo all’agenda politica del momento. Oltre ai sutra pare che a Longquan si espongano con altrettanta enfasi gli scritti del presidente Xi.

Mogli cinesi assoldano «cacciatori di amanti» per salvare il matrimonio

Si chiama Weiqing, «proteggi i sentimenti", ha 59 uffici sparsi per il paese e un totale di 300 dipendenti. La mission di questa insolita agenzia è salvare i matrimoni minacciati dall’arrivo di un terzo incomodo. In sostanza, Weiqing -spesso assoldato dalle mogli tradite- si occupa di interrompere la relazione extraconiugale spingendo l’amante a farsi da parte. A lavorare per questa insolita agenzia sono sopratutto donne con una laurea in psicologia o sociologia, più grandi delle amanti di cui finiscono per diventare delle confidenti. Il servizio, che costa tra i 400mila e i 500mila yuan (oltre 60mila euro) ed è soddisfatti o rimborsati, arriva in risposta all’impennata dei fallimenti matrimoniali. Tra il 2007 e il 2014, in Cina, i casi di divorzio sono aumentati da 1,5 a 2,6 su mille, una media ben più alta di quella europea.