I titoli della rassegna di oggi:
– Ministero degli esteri cinesi: «Non vogliamo prendere il posto degli Usa»
– La censura governativa contro Caixin, che risponde a tono
– Il Giappone strizza l’occhio a Mugabe
– La Corea del Nord dice di avere una «mini testata nucleare»
– Continuano i problemi per il World Culture Festival di Sri Sri Ravi Shankar a New DelhiMinistero degli esteri cinesi: «Non vogliamo prendere il posto degli Usa»
Il ministro degli esterci cinesi Wang Yi, in una conferenza stampa a margine del lianghui, ha affrontato il tema delle tensioni tra Cina e Usa – tra Corea del Nord e Mar cinese meridionale – spiegando che la Repubblica popolare «non sono gli Stati Uniti e non diventerà mai gli Stati Uniti».
«I nostri amici statunitensi – ha aggiunto Wang – dovrebbero studiare e capire meglio i cinquemila anni di storia, cultura e tradizioni per capire che noi non abbiamo alcuna intenzione di rimpiazzare o guidare nessuno».
Le parole di Wang arrivano mentre gli Usa sono impegnati in esercitazioni navali con la Corea del Sud e candidati alle presidenziali Usa non hanno lesinato in critiche contro l’espansionismo cinese.
La censura governativa contro Caixin, che risponde a tono
Martedì un articolo in cinese pubblicato sul sito di Caixin – autorevole media dedicato al giornalismo investigativo e all’analisi – è stato rimosso dalla Rete per ordine della Cyberspace Administration of China (Cac), l’organo censorio dell’amministrazione governativa cinese. Nell’articolo si dava spazio alla posizione di un delegato della Conferenza politica consultiva del popolo cinese, Jiang Hong, che rilevava come all’interno delle istituzioni «parlare liberamente» fosse un problema. Il contenuto dell’intervista, secondo il Cac, sarebbe stato giudicato «illegale» e quindi rimosso.
Caixin, diretto dalla nota giornalista Hu Shuli, ha risposto pubblicando online un articolo titolato «Articolo rimosso sui commenti del consulente circa la libertà d’espressione» corredato da una foto di una bocca imbavagliata. Anche questo articolo è stato poi rimosso dalla Rete, mentre si attendono reazioni dall’alto alla risposta inusuale di Caixin di fronte alla censura governativa.
Il Giappone strizza l’occhio a Mugabe
Il dittatore dello Zimbabwe Robert Mugabe è stato invitato dal premier giapponese Shinzo Abe per una tavola rotonda di colloqui in Giappone il prossimo mese. La decisione del governo giapponese ha destato polemiche a livello internazionale, considerando la fama di Mugabe, 92 anni, accusato di violazioni dei diritti umani e commercio di diamanti «insanguinati», tra le altre.
Ma per Abe, secondo gli analisti, Mugabe potrebbe essere un buon alleato del Giappone nella lotta all’influenza cinese in Africa. Anche se, nemmeno tre mesi fa, lo stesso Mugabe accoglieva il presidente Xi Jinping in Africa come «un uomo mandato da Dio».
La Corea del Nord dice di avere una «mini testata nucleare»
Si tratta dell’ultimo degli annunci di Kim Jong-un, alle prese con un’offensiva diplomatica a tutto campo in seguito ai test balistici degli ultimi mesi.
Secondo l’agenzia di stampa nordcoreana Kcna, gli scienziati di Pyongyang avrebbero creato una «mini testata nucleare» in grado di essere montata su missili a medio raggio. L’annuncio è stato diffuso assieme a foto di rito dalle quali però, dicono gli analisti, risulta impossibile verificare la veridicità dell’ultimo traguardo tecnologico targato Corea del Nord.
Continuano i problemi per il World Culture Festival di Sri Sri Ravi Shankar a New Delhi
Dall’11 al 13 marzo si terrà sulle rive dello Yamuna – il fiume che attraversa New Delhi – il World Culture Festival, evento organizzato dalla potente Art of Living Foundation di Sri Sri Ravi Shankar, leader spirituale hindu molto noto anche fuori dal paese. L’evento, che marcherà il 35esimo anno dalla fondazione dell’organizzazione – un impero economico internazionale con l’obiettivo di combattere «lo stress, la violenza e i problemi della società» – vedrà la partecipazione di tre milioni di persone, per le quali sono state già realizzate delle enormi gradinate semovibli in riva al fiume, oltre a un enorme palco da sette acri costruito sul letto del fiume.
Le autorità ambientali, sollecitate da privati, potrebbero bloccare l’happening a causa dei potenziali danni ambientali sul lungo termine, oltre a quelli già acclarati dalle autorità giudiziarie, che hanno multato Sri Sri Ravi Shankar. Mentre il governo federale nicchia, il presidente della repubblica indiana Pranab Mukherjee ha fatto sapere che, contrariamente alle anticipazioni, non presenzierà al festival.
Anche la presenza del premier Narendra Modi è a rischio, dopo che un primo sopralluogo effettuato dai responsabili per la sicurezza del premier ha giudicato la location «insicura».