Questo film, girato nel 1953, è una lucida narrazione delle dinamiche familiari di una famiglia benestante giapponese. Due anziani signori si spingono a trovare i loro figli nella grande metropoli, li ritrovano cinici sul lavoro e aridi nella vita familiare. Non c’è giudizio in questo, ma la mera narrazione dei fatti. Lo svolgimento procede in modo lineare e cronologico, i fatti vengono registrati e l’utilizzo della camera da presa, tipica del regista Yasujiro Ozu, posta sempre in posizione molto bassa e senza alcun movimento, rende lo spettatore partecipe della scena su più livelli: siamo sì vicini agli attori, ma osserviamo anche quello che costantemente accade alle loro spalle. Il risultato è una successione di semplici affreschi complessi nella composizione, ma estremamente eleganti.
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